Dec 16 2015

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impariamo a parlare una lingua comune :)

autore: Marco Cilia categoria: generale

Le incomprensioni cliente/fornitore esistono dalla notte dei tempi, sono anche un po’ figlie del fatto che ognuno sa fare il suo mestiere e non quello degli altri. Ma finché io che sono un web marketer non riesco a spiegare che problema abbia il motore della mia auto al meccanico, potrebbe anche starci. Quando fatico a capire quel che mi dice un altro web marketer, abbiamo un problema di comunicazione 🙂

Il web analyst poi è una bestia un po’ speciale, lo sappiamo: è abituato ai numeri e alla logica, e sebbene magari non sia al livello di nerdismo del programmatore, la barzelletta che ultimamente è ritornata in auge sui social

“Caro, stamattina me ne sono scordata… per favore fa’ un salto al supermercato, e compra una bottiglia di latte!”
“Certo cara, vado e torno!”
“ah… se ci sono le uova prendine sei ”
“Sicuro ! Ciao!”

Il marito va, e dopo un po’ ritorna con sei bottiglie di latte. La moglie :

“Ma perché hai preso sei bottiglie !?!?”

“Perché c’erano le uova.”

un po’ gli si addice. Per cui io, che magari sono anche particolarmente problematico, quando leggo una frase tipo

“ho bisogno di una vista delle sessioni organiche (con aggregazione mensile) da gennaio a novembre di tutta l’area XYZ.”

mi faccio tutte le seguenti domande:

  • vuoi una vista nuova filtrata su organic e la sezione? immagino di no, perché i dati varrebbero solo da ora in avanti
  • vuoi un segmento organico di quelli che vedono l’area XYZ?
  • ma quelli che vedono l’area XYZ, per te sono quelli che INIZIANO la visita su una pagina di quell’area o quelli che ci TRANSITANO in un momento qualsiasi della sessione?

Capite che la risposta (e i numeri conseguenti) varia parecchio a seconda di quel che si intende, e che una frase di una riga produce almeno tre domande importanti. Diciamo che con un po’ di fatica immagino cosa vorresti fare, ma tu poi mi rispondi con

“questo mi garantisce di vedere le visite da tutte le pagine dell’area XYZ?”

Oiboh, le visite sarebbero SU tutte le pagine dell’area XYZ (e ancora non sappiamo se vuoi sessioni/landing page, sessioni con segmento su “vede nella visita”, pageview uniche delle pagine dell’area o cos’altro), certamente non DA. le visite DA le pagine dell’area possono essere i referrer interni (ma non sono visite), ma non sappiamo se intendi DA pagina XYZ A pagina XYZ o DA pagina XYZ ad altre sezioni del sito, oppure al limite le visite che ESCONO dal sito (ma al più avremmo i click e i click unici)

Due righe che producono un bel po’ di questioni da risolvere, no? 🙂


Dec 11 2015

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Smart Goals: lascia che Analytics decida le tue conversioni

autore: Marco Cilia categoria: generale

Se vi ricordate, ad aprile 2014 Google introdusse le liste di remarketing “smart”, ovvero liste create da un algoritmo per targhettizzare utenti ritenuti interessanti e con alta probabilità di convertire.
Oggi il blog ufficiale annuncia che una tecnologia simile, basata sul medesimo algoritmo di machine learning, è ora disponibile per creare Smart Goals (Obiettivi intelligenti nell’interfaccia italiana): ad ogni visita viene attribuito un punteggio, e le migliori vengono conteggiate come smart goal. Per farlo, l’algoritmo seleziona circa il 5% del miglior traffico AdWords e controlla comportamenti similari anche nel resto del traffico, determinando quindi le sessioni “migliori” da conteggiare negli obiettivi intelligenti.

I prerequisiti per usarli sono ovviamente aver collegato AdWords e Analytics, oltre al fatto di aver avuto nel mese precedente almeno 1000 click verso url inclusi nella vista dove si sta cercando di attivare gli smart goals. La view non deve ricevere più di 1 milione di hits al giorno (paradossalmente, gli utenti Premium hanno meno possibilità di usarli) e dovete aver abilitato la spunta nella condivisione dei dati dell’account con altri prodotti e servizi Google: sfortunatamente questo setting è quello più inviso al garante per la privacy sul tema cookielaw.

L’attivazione è abbastanza semplice, se avete tutti i requisiti necessari durante la creazione di un nuovo goal avrete la possibilità di selezionare “obiettivi intelligenti” come tipologia di goal; nessun altro setting necessario. La buona notizia è che in realtà il report relativo funziona già anche se non avete creato il goal (che comunque occupa uno dei 20 slot disponibili, esattamente come gli altri). Questo vi da la possibilità di comprendere come funzionerebbero già prima di attivarli. Perché allora consumare uno slot, direte? perché senza l’attivazione gli smart goal non possono poi essere importati su AdWords per ottimizzare le campagne, o per la creazione di custom report con la metrica apposita che viene creata.

Cosa ne dite, li attiverete o no?