Sep 28 2016

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Optimize e Data Studio free

autore: Marco Cilia categoria: tagmanager

Quando Google annunciò Optimize 360 e Data Studio 360, la prima cosa che venne in mente a tutti fu che si trattava del processo inverso “al solito”. Ovvero normalmente Google lancia un prodotto free, e poi introduce una versione enterprise. Optimize 360 esisteva solo a pagamento, Data Studio free solo per gli Stati Uniti.

Oggi si rimedia a quel gap, introducendo Optimize free ed espandendo Data Studio free anche in altri paesi, Italia compresa.

Optimize, per chi non lo sapesse, è un tool di AB testing che incorpora un editor WYSIWYG (quel che vedi è quel che ottieni), che consente di modificare visualmente le pagine di un sito e quindi di testare differenti versioni senza bisogno di scomodare designer, grafici e reparto IT. Si tratta di una versione limitata, soprattutto sul lato integrazioni, ma per un uso small business è chiaramente più che sufficiente. Optimize è attualmente in fase di preiscrizione, quindi andate a questa pagina e lasciate la vostra mail.

Data Studio è un tool di dashboarding, in grado di collegarsi nativamente a molti prodotti Google (ma in futuro verranno aggiunti altri connettori) e creare semplici o elaborate dashboard utili alla comprensione al volo delle performance di un’attività digital. Ovviamente si tratta di possibilità molto maggiori rispetto alle dashboard interne di GA, che sono piuttosto limitate sia in termini di numeriche (massimo 12 widget) sia soprattutto per via del fatto che incorporano solo dati presenti su Analytics. Data Studio è già disponibile al seguente indirizzo: datastudio.google.com

Se tutto ciò non bastasse, aggiungiamo altre due note: in primis Google Tag Manager aggiunge altri 20 template tag alla sua lista, che non sarà ancora corposa come quella di altre soluzioni concorrenti, ma inizia a farsi interessante. Secondariamente – si fa per dire – Analytics introduce il Session Quality Score, una nuova metrica basata sul machine learning che tenta di predire la probabilità che un visitatore faccia una conversione. Utile, se mi fido dell’algoritmo, per affinare eventuali liste di remarketing che vengono create a partire dai dati di GA.

Se proprio volessimo andare fino in fondo, ci sarebbe anche da aggiungere che da oggi la nuova raccomandazione per l’installazione di un Google Tag Manager è cambiata: ora sia la documentazione ufficiale sia lo snippet fornito dall’interfaccia consigliano di spezzare il tag contenitore in due parti: la parte “classica” da mettere in HEAD e la parte “noscript” da mettere in BODY.


Sep 10 2016

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Ora puoi spostare una property da un account a un altro

autore: Marco Cilia categoria: generale

In sordina, zitto zitto (o almeno, per ora non è uscito un post ufficiale [edit 14/09: eccolo qui]) ha fatto capolino negli account di tutto il mondo il pulsante “sposta proprietà”

property-move

Come si può immaginare, il pulsante permette di spostare una property da un account a un altro. Quindi si perderà per sempre l’associazione tra il numero UA-xxxxxx e l’account (qui c’è un ripassino sulla gerarchia di GA), un po’ come al giorno d’oggi il prefisso di un cellulare non è più rappresentativo del gestore, da quando esiste la number portability.

Non ho ancora provato a spostarne una, ma nei prossimi giorni in ufficio avremo modo finalmente di mettere ordine in certi account disastrosi ( 😀 ), però a quanto mi è dato di vedere per avere la possibilità di spostare una property bisogna avere il privilegio di MODIFICA su entrambi gli account: quello di partenza – che “perde” la property – e quello di arrivo – che “guadagna” la property. E’ una forma di sicurezza per tutti gli attori coinvolti, anche perché le opzioni disponibili sono due e molto diverse:

  1. La prima recita “Mantieni le autorizzazioni esistenti per la proprietà e le viste. Le autorizzazioni per la proprietà e la vista attualmente impostate vengono copiate con la proprietà. Pertanto, gli utenti che dispongono di un accesso a livello di account nell’account di origine avranno un accesso a livello di proprietà nell’account di destinazione.” e dovrebbe spostare anche tutti i permessi utente; in pratica non dovrebbe cambiare niente se non l’account che contiene la property.
  2. La seconda recita “Sostituisci le autorizzazioni esistenti per la proprietà e le viste con le autorizzazioni dell’account di destinazione. La proprietà e le viste erediteranno le autorizzazioni dall’account di destinazione.” che dovrebbe resettare i permessi utente, di fatto sottraendo per sempre la property al controllo degli utenti di partenza (ammesso che non siano presenti anche nell’account di destinazione, ovvio)

Da un lato questo può facilitare alcune operazioni: ad esempio gli account GA360 che dispongono di Rollup properties, possono crearle solo se le property sono nello stesso account. Da oggi sarà più semplice riorganizzare i dati e aggregarli su macro-livelli con le Rollup native. Dall’altro lato penso a tutte le agenzie che in questi 10 anni hanno blindato i clienti su Account/property creati secondo una gerarchia errata, e che ogni volta che un contratto finisce si sono sentiti dire “non possiamo darvi accesso completo all’account perché contiene i dati di altri clienti”. Ecco, adesso invece puoi spostarla senza problemi. Speriamo che questo non si tramuti in un “mercato nero” di dati storici…