Aug 26 2020

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GTM serverside e Optimize JS API

autore: Marco Cilia categoria: esperimenti

Durante questa estate 2020 il team di Google ha lanciato due novità importanti nel mondo dei nostri tool “di corredo” per Google Analytics.

La prima è il Tag Manager server-side: si tratta di una installazione del Tag Manager che risiede su un server in cloud, al momento solo su infrastruttura Google Cloud, e che viene triggerato tramite chiamate HTTP. In pratica il GTM non verrà più “caricato” sul sito, dove chiamate javascript fanno scattare i tag sulla base di regole impostate, bensì resterà nel cloud e il sito dovrà inviare richieste HTTP ad esso, che svolgerà il resto del lavoro (controllare la validità della richiesta, controllare che ci siano regole che soddisfano la richiesta, controllare se ci sono tag da inviare su quelle regole) nel cloud di Google. Come dice Simo Ahava nel suo post enciclopedico, è una specie di proxy, con alcuni indiscutibili vantaggi. Tutto può essere validato, e tutto può essere controllato. Simo dice che potenzialmente si potrà creare una infrastruttura di tagging senza caricare un solo codice di terze parti. L’altro lato della medaglia è però – ovviamente – che non si tratta di qualcosa alla portata di tutti, che avrà un costo (essendo basata sul cloud Google) e che probabilmente servirà un po’ di supporto da parte dei vendor per costruire i tag server side. Se infatti tutti noi sappiamo A MEMORIA tutti i parametri delle chiamate GET verso /collect – VERO? 😀 – per alcuni tag non c’è proprio documentazione, e sarebbe difficile replicarli o tenerli aggiornati.

La seconda novità è l’introduzione da parte di Optimize di una API javascript per integrarsi con tool di terze parti. La prima integrazione è con HotJar, famoso sistema di heatmapping e session recording, e consente di “bollare” su HotJar coloro che fanno parte di un test, in modo da poterli filtrare poi in piattaforma e analizzarli separatamente.