Jan 23 2012

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Addio Urchin, e grazie per tutto il pesce! *

autore: categoria: generale

Urchin at SESCon un annuncio a sorpresa, Venerdì Google ha sancito la “morte” di Urchin, il suo software di web analytics stand alone, installabile sul proprio server, dalla cui acquisizione derivò nel 2005 Google Analytics. Ovviamente essendo un software che si acquista e si gestisce in autonomia, “morte” non significa che esso smetterà di funzionare, ma che non saranno più vendute nuove licenze e non saranno rilasciate ulteriori nuove versioni.

Con questa mossa Google chiude definitivamente una sorta di “bipolarismo” che in alcuni clienti ha generato confusione: “ma perché due prodotti? che differenze ci sono? perché uno traccia l’utente singolo e l’altro no?”. Per altri clienti invece, quelli che per policy sui dati o restrizioni tecniche non possono/riescono a raggiungere i server di Google, questo è un problema e dovranno dotarsi di una soluzione alternativa o continuare ad usare l’ultima versione di Urchin ad libitum.

Io sono affezionato ad Urchin, per due motivi: il primo è che l’ho usato – anzi lo uso tutt’ora su un server aziendale – e l’ho sempre trovato straordinariamente semplice, nella sua configurazione base, e veloce; la seconda – e più importante – è che senza Urchin oggi non ci sarebbe Google Analytics, e che come ogni genitore che si rispetti oggi Urchin sa benissimo chi sopravviverebbe e chi no, chi ha senso che continui ad esistere e chi no, e quindi si fa da parte. Anche perché lo sviluppo di Google Analytics, alla luce delle considerazioni fatte qualche settimana fa, procede spedito e a ritmo esponenziale, mentre Urchin ha più o meno la stessa architettura di Google Analytics v1.

Dobbiamo quindi tutti ringraziare Scott e Brett Crosby, Jack Ancone e Paul Muret, fondatori della Urchin Software Corporation, e tutto il team che lo ha sviluppato per averlo fatto esattamente come lo hanno fatto. Era un bel pezzo di software, ed è diventato un gran bel servizio online. Uno dei servizi online di maggiore successo della storia, se sono veri i numeri sulla diffusione di Google Analytics che si vedono girare di tanto in tanto… 🙂

[* il titolo è una citazione del grande Douglas Adams. image copyright wikipedia]

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