Mar 22 2010

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Il terzo modo per raccogliere i dati

autore: categoria: web analytics

Cisco HandoffQuando si parla di web analytics si sente spesso parlare della contrapposizione tra i sistemi che leggono i logfiles e i sistemi che usano un tag javascritpt, come Google Analytics. Entrambi i sistemi hanno punti di forza e punti deboli, anche se negli anni lo standard de facto è diventato il sistema a tag. Ogni tanto qualcuno prova a immaginare altri modi per raccogliere i dati sulle visite, e devo dire che ho sempre ritenuto affascinante l’ipotesi di usare Flash, che comunque è presente sulla quasi totalità dei computer che navigano in rete.

Flash comunque è figlio di due grandi categorie di siti web: i siti fatti interamente in flash e i siti che lo usano per mostrare parte dei contenuti, soprattutto video. Entrambe queste tipologie sono però in declino: da un lato per le cosiddette Rich Internet Application si sta affermando AJAX, dall’altra HTML5 supporterà nativamente la visione dei contenuti multimediali (e infatti Youtube ha un player sperimentale in HTML5 che mostra i video anche senza flash).

In passato ho sentito parlare di un altro metodo, cioè l’ascolto passivo del traffico web che avviene tra il webserver e il browser del visitatore; mi è sempre sembrata una ipotesi piuttosto irrealizzabile, tecnicissima, alla portata di pochi e soprattutto oscura, ma a giudicare da un paio di link che mi sono capitati sotto gli occhi, direi che qualcuno ci sta spendendo ben più di due soldi.

Il primo link è un vecchio post del blog ufficiale di GA, che risale a Dicembre scorso e annuncia una collaborazione tra Coradiant e Google – nelle vesti di Urchin – nella fornitura di un sistema del genere “chiavi in mano”: Analytics in a box è infatti un sistema passivo di raccolta dati sul traffico che integra una versione modificata di Urchin per l’analisi delle statistiche.

Il secondo link è un post più recente che annuncia l’integrazione di Google Analytics all’interno della piattaforma PION Lite di Atomic Box, un prodotto che si può installare sui webserver e che monitora il traffico in uscita integrandolo ai sistemi di web analytics: rispetto al box di Coradiant, la piattaforma PION supporta anche Unica, Webtrends e Omniture. In ogni caso anche Pion è disponibile in versione hardware con un box analogo.

Come vedete non si sta parlando di cose astratte o ipotetiche, i sistemi esistono e ci sono aziende che ci investono soldi e fatica. Questa “terza via” per raccogliere i dati oltre ai log e ai tag potrebbe davvero essere promettente. Certo, non sarebbe alla portata di tutti penso ad esempio agli hosting condivisi), ma potrebbe essere un investimento interessante per le aziende. E tra l’altro dubito che qualcuno potrebbe sottrarsi all’analisi: non si richiamano script esterni, non si possono installare plugin che bloccano i sistemi, non c’è Adblock che tenga: se ricevi una pagina sei già stato sniffato dal box!

[photo credit: techwisetv on Flick]

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