Jan 11 2010

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sharega? non mi sembra una buona idea…

autore: Marco Cilia categoria: generale

Ho saputo da non molto tempo che esiste un sistema per “condividere” con tutti le proprie statistiche di Google Analytics; questo sistema si chiama sharega.com (il sito sembra offline adesso) e fondamentalmente vi permette di mettere sul vostro sito un contatore delle visite registrate da Analytics.

Tralasciando un momento il fatto che anche io fornisco un contatore simile (non è questo il motivo del post), anchee ammettendo che dietro ci siano le persone più oneste del mondo la modalità di fruizione mi lascia parecchio perplesso. Leggendo la guida all’utilizzo di sharega.com si nota come uno dei presupposti per l’utilizzo sia l’aggiunta di uno specifico utente (ga@sharega.com) al profilo di cui si vogliono condividere i dati.

Sostanzialmente per condividere il numero delle visite, date accesso a sharega a tutti i dati del profilo (compresi, ad esempio, i report Adwords e i guadagni Adsense, se li usate e li avete collegati a Google Analytics). So che in passato io stesso ho consigliato due strumenti che facevano la stessa cosa – Concentrate e AnalyticsView – ma all’epoca non avevo ancora visto in azione la modalità corretta per sfruttare le API (quella che usa il Data Feed Query Explorer, ad esempio). Inoltre dietro a quei due strumenti ci sono Juice Analytics e EpikOne, due Authorized Consultants molto conosciuti nel settore, dietro a sharega non si intravede nessun nome noto.

Non date mai accesso a servizi se non siete sicuri dell’identità del fornitore, e ricordate sempre che le API di Google Analytics forniscono un comodo sistema di autenticazione che non rende affatto necessario l’aggiunta di utenti ai propri profili!


Sep 28 2008

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EpikOne libera Analyticsview: custom report per tutti

autore: Marco Cilia categoria: report

Venerdì sera mi arriva una mail da EpikOne, che chi segue questo blog con regolarità ha imparato a conoscere come Google Analytics Authorized Consultant oltre che come fonte molto attendibile e interessante: mi dicevano che hanno lanciato una versione free di Analyticsview, un sistema per ottenere senza sforzo report nuovi e diversi rispetto a quelli standard, per certi versi anche personalizzabili. Sulle prime ho pensato a uno scherzo, ve lo confesso, perché il fatto che non esista una API ufficiale per accedere ai dati mi faceva immaginare di dover lasciare le mie credenziali di accesso da qualche parte. Però dopo aver verificato l’attendibilità del messaggio la tentazione era forte, EpikOne è sinonimo di garanzia, quindi mi sono iscritto pronto a chiudere il browser alla prima richiesta strana.

Analyticsview si presenta come “The only Google Analytics custom reporting tool available on the market“, l’unico strumento di personalizzazione dei report disponibile sul mercato, e in effetti è vero, che io sappia. In GA si possono esportare i report in vari formati, tra cui alcuni che si prestano ad essere rielaborati come il csv o l’xml, ma nessuno lo fa direttamente su un sito. Il servizio è gratis per un solo profilo, mentre costa 95 dollari al mese per dieci profili ed aggiunge la possibilità di spostare i pezzi di report col drag and drop e la possibilità di condividere i report prodotti; ne esiste anche una versione Unlimited, ma per il prezzo bisogna contattare la società.

La procedura per “collegare” un profilo di Google Analytics è piuttosto semplice: per prima cosa bisogna indicare l’url del sito del profilo che si vuole legare, oppure indicare direttamente l’ID UA-XXXXX-X. Poi il sistema ci fornisce un url fittizio e ci chiede di creare un nuovo profilo per quell’url, senza altre modifiche; dopo bisognerà aggiungere l’utente usato dal sistema in modalità “visualizza solo i report” e dargli accesso sia al profilo vero che a quello fittizio (l’interfaccia è solo in inglese, ma per ogni passaggio è presente un video esplicativo). Come vedete in tutto questo procedimento la password del nostro Google Account non viene nemmeno nominata: non ho esattamente idea di come il prodotto EpikOne prelevi i dati vengano prelevati da Analytics, anche se sospetto che sia un misto tra lo screenscraping e una API fornita segretamente da Google. Per un lavoro così gli ingegneri di Mountain View devono aver dato per forza una mano, altrimenti se è tutta farina del sacco di EpikOne tanto di cappello e la mia stima sale oltremisura.

Anche la creazione di un nuovo report è abbastanza semplice, bisogna dare un nome, selezionare il profilo – ma nella versione free ce n’è uno solo – e scegliere il tipo di report tra gli otto disponibili: Enagements, Lead/Goals (SEO, marketing initiative o Adwords), Revenue (Ecommerce, SEO, marketing initiative o Adwords). Il punto di forza è proprio qui, secondo me. EpikOne può aggiungere nuovi report e renderli immediatamente disponibili a tutti gli iscritti, con la garanzia di essere report studiati da esperti del settore; magari non infallibili, e magari non è detto che siano i report che fanno per noi, ma l’account free è proprio lì per far provare la potenza e la bontà del servizio e i report che può offrire. Scelto il report dovremo selezionare il periodo temporale e il periodo di riferimento tramite due calendari, dopodiché Analyticsview inizierà a prelevare i dati direttamente dai server di Google. A seconda dei carichi di lavoro questo lavoro può richiedere qualche minuto, ma in genere i report sono disponibili abbastanza presto; io per la prova ho scelto il report engagement e il report SEO del gruppo Leads/Goals.

Il report engagement non presenta dati nuovi rispetto a cose che si possono vedere normalmente selezionando gli stessi periodi temporali di riferimento, però riorganizza e aggrega tutti i dati in una paginata unica, pronta per la stampa, con una legenda dei vari KPI (Key Performance Indicator) e uno spazio per aggiungere note personalizzate. Il report SEO del gruppo Leads/Goals invece provvede a fare una analisi storica di alcuni KPI di base – nulla che non possa essere fatto a mano, ma fa risparmiare tempo – e produce anche due dati nuovi: dati il numero e la percentuale delle visite da organico, filtra le keyword relative al brand ricalcola la percentuale. Bisogna fare attenzione perché è la percentuale della percentuale, in valore assoluto il dato non torna (il 95% delle visite al sito che ho esaminato non proviene da organico come si potrebbe pensare ad una prima lettura). In questo report è anche possibile aggiungere una o più righe per inserire dati personalizzati, oltre al solito campo testo.

Devo ancora provare gli altri report, ma il giudizio è buono: non è niente di trascendentale, ma come recita uno degli slogan sul sito, AnalyticsView ti fa concentrare sui dati, e non sulla loro produzione. Nelle versioni a pagamento è anche possibile caricare il proprio logo e far sparire quello del prodotto, nel caso si volessero sottomettere i report prodotti direttamente al cliente finale.