Jan 17 2009

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Google Analytics non è gratis: costa molto meno degli altri

autore: categoria: web analytics

gratis koffieLuca Bove, riprendendo un post di Hugo Guzman, innesca una discussione interessante su Facebook (il link è questo, ma è visibile solo se siete iscritti al social network), che viene anche ripresa in altri blog (Leonardo Bellini, per citarne uno): il post che ha scaturito tutto dice che più passa il tempo e più aziende facenti parte dell’indice Fortune 1000 investono su Google Analytics; rispetto al 2007, in cui praticamente nessuna azienda usava GA come strumento principale per la propria web analytics, molte aziende con cui Hugo ha a che fare hanno iniziato a considerare come attraenti le feature offerte dallo strumento Google.

I difetti principali dei grandi strumenti di web analytics sono il prezzo alto e il grande sforzo richiesto – in termini di tempo e costo – per l’installazione o l’upgrade. E ancora, molte piattaforme offrono migliaia di report e strumenti “da formula uno” mentre esistono veramente pochi super-esperti in grado di sfruttarli.
In questo senso Google Analytics ha saputo ritagliarsi il suo spazio, ed ha accelerato ulteriormente quando ha introdotto le caratteristiche di classe enterprise, come vengono comunemente chiamate, ovvero la versione 3.0. Vi dico subito la mia opinione, e poi vediamo di sviscerare i fatti: GA ormai è in grado di soddisfare moltissime delle richieste che qualsiasi azienda può fare. Certo non è perfetto, ma nessuno strumento (proprio perché “strumento” e non “soluzione”) lo è. Più passa il tempo e più Google, dando ascolto alle richieste degli utenti, lo sta dotando di funzioni interessanti e avanzate.

Veniamo alle obiezioni raccolte da Leonardo, iniziando da quelle “di primo livello”:

– Se è gratuito chi mi garantisce che Google manterrà attivo il Servizio?
– Se è gratuito, forse non vale granché..
– non è prevista l’assistenza ed il supporto, nè il setup iniziale nè la consulenza periodica.. d’altra parte è gratuito:-)

Nessuno garantisce che Google manterrà attivo il servizio per sempre, ma bisogna domandarsi cosa Google ottiene dai dati di Analytics: ottiene informazioni importanti su come gli utenti interagiscono con i siti, in linea generale. Fantasticando un po’ potremmo immaginare che sia in grado di incrociarle con i dati in suo possesso nei suoi account (GA è lo strumento col quale Google traccia quel che accade suoi suoi siti/servizi) e possa ricostruire l’intera sessione di visita ovunque vi sia un Analytics installato. Ottiene informazioni su URL che sono monitorati da GA ma sui quali Googlebot non è riuscito ad arrivare. Ottiene innumerevoli altre informazioni. Google chiude i servizi che in qualche modo non soddisfano gli obiettivi che si volevano perseguire (recentemente Jaiku e Google Notebook), ma non distrugge mai i dati. Credo di poter dire abbastanza certamente che nel caso in cui Google Analytics chiudesse, i profili rimarrebbero consultabili in sola lettura.
Il fatto che sia gratuito non dovrebbe, in teoria, inficiare la bontà del servizio, altrimenti il freeware e l’open source non esisterebbero. Forse Gmail non vale un granché? (+43% di visite quest’anno). So benissimo che per le aziende gratis = male, ma il fatto è che Google Analytics non è proprio gratis. E’ gratis il suo costo di acquisizione, ma non di mantenimento: è necessario un reparto IT/marketing che sappia fare le domande giuste e ricavare le risposte giuste, bisogna fare analisi e bisogna documentarsi e trovare le soluzioni di cui si ha bisogno. Perché questo dovrebbe essere uno svantaggio, secondo i grandi vendor?
I grandi vendor liquidano GA per via dell’assistenza, che secondo loro non c’è; posso fare un paragone con una soluzione enterprise che uso in ufficio (una tra le prime tre al mondo), e vi dirò che l’assistenza non è per nulla celere, che spesso il primo livello non risolve niente e demanda agli Stati Uniti, che spesso nemmeno gli Stati Uniti riescono a risolvere il problema. Che alla fine mi ritrovo per necessità e tempo – nonostante l’azienda abbia pagato fior di quattrini – a cercare informazioni su internet, nei blog e nei forum, esattamente come quando si ha un problema con GA. (Comunque sia, lo sforzo di Google esiste anche qui. Da non molto esiste un forum ufficiale e unificato per le questioni di GA. Ci postano sopra gli utenti, i Google Analytics Authorized Consultants e gli ingegneri di Google. Ci posto anche io, per quel che vale 🙂 ). A proposito dei GAAC, essi sono un punto di riferimento altrettanto valido. Sono aziende che potete pagare per aiutarvi a risolvere problemi con GA. Per questo dico che Google Analytics costa meno. Se proprio dovete spendere, non dovrete acquistare software e assistenza per migliaia di euro, ma potete investire in sola assistenza.

Veniamo alle obiezioni di “secondo livello”:

– non desidero che Google conosca e possa conoscere miei dati aziendali e di business
– non desidero che Google possa utilizzare i miei dati (per benchmark, analisi..)
– non ho la proprietà e controllo dei miei dati aziendali (variante della 1°)
GA non mi fornisce il supporto di cui avrei bisogno (es. custom reporting)

Alla quattro ho appena risposto, per le prime due non so esattamente cosa potrei rispondere se un cliente mi facesse una obiezione del genere. Il vero problema nasce dal fatto che Google è attore in diversi mercati differenti, dalla web analytics alla pubblicità, e che questi spesso si intersecano, perché anche nel caso in cui si acquistasse un Webtrends On Demand i dati risiederebbero sui server di Webtrends e sarebbero a loro disposizione, però Webtrends di rimando non ti vende spazi pubblicitari sulle pagine che provocano tra il 50 e il 90% delle tue visite da motore. Il problema è questo, ma torniamo un momento ai costi. Paghi migliaia di euro per un prodotto di Web Analytics che non ti “spii” o ne prendi uno gratuito che secondo te ti spia e investi quello che hai risparmiato per l’acquisto (o il maggior acquisto) di quegli spazi pubblicitari che in virtù della sua quota di mercato acquisteresti comunque, anche col sistema da migliaia di euro?
Ancora una volta ritengo che GA non sia gratuito, ma costi meno degli altri.

Nella discussione su Facebook si è anche accennato ad un aspetto di cui ho parlato prima: i grandi vendor sconsigliano GA, a volte lo sconsigliano addirittura con forza. Nella discussione è intervenuto anche Alessio Semoli, che è un vendor italiano (e che per la precisione è stato anche inserzionista su questo blog) affermando che da parte loro non c’è mai stata nessuna pressione contro Google Analytics. Ovviamente non mi sogno di dire il contrario, ma quando affermo che la pressione c’è mi riferisco a cose vissute in prima o in seconda persona, quindi certe.
Peraltro i grandi vendor dimenticano spesso come GA sia un volano per l’intero settore, facendo avvicinare moltissime persone e aziende – proprio in virtù della sua gratuità – alla web analytics. Fino ad ora questo aspetto è stato taciuto, ma esisteva, perché poi molti si dotavano di una piattaforma a pagamento, adesso viene taciuto perché il flusso inizia anche ad invertirsi.

In conclusione vi invito a riflettere nuovamente sul costo che sostenete quando lavorate con GA. Anche semplicemente quando leggete questo blog e – spero – imparate qualcosa di nuovo state facendo formazione, sottraendo tempo ad altre attività; formazione il cui costo andrebbe quantificato. Idem quando passate un’ora in cerca di una soluzione o della corretta configurazione di un filtro.
Vi invito anche a rileggervi questo post sul futuro ipotizzato per GA, perché le cose per ora stanno andando proprio così:
– la API esiste e presto sarà tra le nostre mani
– gli strumenti terzi esistono, e quando la API sarà rilasciata ne usciranno altri e altri ancora. Vi ho già parlato di AnalyticsView e Concentrate
– per il terzo step si tratta, secondo me, solo di aspettare un altro paio d’anni…

Naturalmente i vostri commenti sono i benvenuti.

Image credit: thms.nl su flickr

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2 Commenti

  1. Ciao Marco, grazie per aver ripreso il mio post e per le preziose integrazioni con cui hai continuato la conversazione. Vedo che tu anhe tu sottolinei il ruolo “sociale” di GA nel favorire l’avvicinamento verso questi strumenti e la diffusione della cultura della Web analytics.
    Qualce giorno fa ho partecipato ad una demo online su SiteStat; ho chiesto al Commerciale quale fossero i suoi competitor.. ebbene GA non l’ha nemmeno considerato, essendo gratuito:-).. anche se, come dici tu, i costi ci sono..leo

  2. GA è una testa di ariete per far entrare la Web analytics nelle aziende.
    Comincio a sentire qualcuno che quando si parla di web analytics pensa SOLO a GA.

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