Aug 12 2009
Requisiti per i consulenti autorizzati
Come forse saprete Yahoo Web Analytics ha da poco lanciato un suo network di società autorizzare ufficialmente a fornire consulenza qualificata, alla pari dei Google Analytics Authorised Consultants. In questo post volevo fare un confronto tra i requisiti necessari per avere le due qualifiche, ma una tabella comparativa sarebbe stata troppo sproporzionata. Ne farò a meno.
Iniziamo con i vantaggi menzionati da Yahoo e da Google, a tratti sembra un copiaincolla:
- Logo ufficiale da esporre
- Possibilità di invio di clienti direttamente dalle società
- Supporto tecnico da parte delle società
- Si viene elencati nelle pagine dei partner ufficiali
- Accesso a un forum riservato per condividere idee e trucchi
Google indica poi la possibilità di presenziare a un summit annuale tra GAAC nella sua sede, mentre Yahoo parla di “possibilità uniche di lavorare con Yahoo” e “possibilità di creare nuovi account”.
I requisiti per diventare Yahoo Consultants non sono elencati in toto, ma comprendono:
- la vostra azienda deve essere dedicata o avere al suo interno un grande gruppo dedicato alla web analytics
- deve lavorare con almeno cinque advertiser Yahoo
- deve avere almeno due persone dedicate alla WA, certificate in uno dei software leader per la web analytics
- dovete fornire le referenze di tre clienti cui avete fornito supporto a pagamento sulla web analytics
- dovete accettare di condividere informazioni con Yahoo, compreso quanti vostri clienti usano Yahoo Web Analytics, dovete avere un link dall’homepage del vostro sito a una pagina descrittiva dei vostri servizi di WA e di tutte le attività collegate, come SEM, SEO eccetera
Inoltre ogni anno dovrete fornire tre report con i feedback dei clienti e una case study.
I requisiti per essere GAAC invece sono elencati tutti:
- Almeno due impiegati devono essere GAIQ
- Dovrete fornire i dettagli di tre case studies verificabili ed avanzate, che dimostrino con quale familiarità avete risolto i problemi dei clienti, e possibilmente in cui abbiate fatto ottimizzazioni riscritture di codice
- Dovete avere una serie di servizi a pagamento connessi a Google Analytics (installazione, consulenza, formazione)
- Comprovata esperienza nella web analytics. Dovrete fornire un elenco di blog, speech a conferenze, campagne pubblicitarie, piani di marketing che dimostrino la vostra abilità e il grado di evangelizzazione che avete nei confronti di chi vi sta intorno
- avere una sezione del sito che descriva i servizi offerti per Google Analytics
- accettare di inviare almeno un impiegato, a vostre spese, al summit annuale dei GAAC
- inviare un report trimestrale con la lista dei progetti su cui si è lavorato
- dovrete avere una assicurazione professionale, se la legge del vostro paese la prevede
- dovete essere una azienda. non sono ammesse persone singole
- dovete avere un sistema di ticketing elettronico per le richieste dei clienti
Requisiti che vi favorirebbero rispetto ad altre domande sono la presenza di web designer e programmatori, esperti di javascript, cookies, redirect ed header HTTP, conoscenze comprovate in altre tecnologie web, l’uso di Website Optimizer o altri strumenti di incremento delle conversioni, un team commerciale dedicato, esperienze in search marketing e usabilità.
Google infine elenca anche i motivi di revoca della qualifica: la perdita di uno dei requisiti di cui sopra, feedback negativi dai clienti, meno di 12 nuovi clienti all’anno, la scomparsa del vostro nome dalle liste del Google Solutions Marketplace o il negarvi di continuo al personale Google che tenta di contattarvi per email o al telefono.
Quale dei due vi sembra più stringente o appropriata a una qualifica del genere?
L’unica cosa che non capisco è come mai tra i tanti requisiti non ci sia mai la dimostrazione di capacità o di esperienza in termini di analisi.
Si parla sempre di strumenti, di parametri, di algoritmi, ma mai niente di relativo all’interpretazione dei fenomeni, alla visione degli aspetti di psico/sociologia dei navigatori, nulla di relativo agli obiettivi aziendali che vadano oltre alle stramaledette KPI che il più delle volte sono solo numeri.
In sostanza, pare che la Web Analytics sia solo tabelle di numeri.
Ci chiediamo perché le aziende non credano alla Web Analytics o ci credano poco, perché a volte mi sembra che noi stessi si faccia confusione tra numeri e fenomeni, tra dati ed informazioni, tra fatti e motivazioni e obiettivi.
Che significa che i nostri visitatori sono cresciuti del 10% in relazione al traffico? Nulla, spesso l’aumento del profitto è inversamente proporzionale all’aumento del traffico, ma pare che ciò non interessi a nessuno.
L’importante, invece, è aver partecipato ad un incontro internazionale dove un americano spiega una logica che è già incerta tra i 200 milioni di navigatori USA, che diventa totalmente fallata sui 10 milioni di italiani, che navigano per lo più a 33 kbps (e non parliamo delle ADSL, che nelle aziende se la dividono in 100 utenti, quindi sono più lenti delle connessioni a 33 Kbps).
Sono amaro, ipercritico e negativo? Sì, forse 🙂
no, sono obiezioni corrette, ma non è semplice verificare quel che dici per tutti i partner. Mi pare che comunque ci sia qualche indicazione che va oltre i numeri: “fornire un eelenco di speech e conferenze” può dare un’idea di quale sia il proprio grado di preparazione rispetto ai temi che indichi. Fornire i case studies significa andare oltre alle tabelle, ma descrivere proprio come si è aiutato il cliente. Se il beneficio per il cliente è una DIMINUZIONE del 10% del traffico, non penso che in Google se la prendano a male, se la cosa è ben documentata 🙂
Marco, però concordi che uno può tenere tutte le conferenze che vuole, in Italia, e non capire un fico secco a merenda? Potrei fare una lunga lista…
Se poi parliamo di seguire, allora è ancora peggio. Conosco pacchi di persone sempre presenti a tutti gli eventi e li sento sempre fare le stesse domande, come se non capissero le risposte :p
Case studies? Scusa, ma cosa contano gli studi, nella Web Analytics? Banchi di studi e realtà sono cose completamente diverse e tutti quelli che la Web Analytics la fanno su casi reali di aziende, ben lo sanno.
Boh, sono scettico. Me ne torno a dormire 🙂
beh una descrizione dettagliata di un caso reale non è uno studio astratto sui massimi sistemi della WA. Che poi il caso non sia replicabile perché ogni sito, ogni strumento e ogni cliente formano una combinazione unica non ripetibile siamo d’accordo, ma bisogna anche mettersi nei panni di Google o Yahoo, che devono poter avere una serie di partner su cui contare e da consigliare.
Di buono c’è che lo status di GAAC si può perdere, quindi non è una lista granitica e impermeabile alle VERE attitudini delle aziende. Se uno continua a non soddisfare i clienti, gli dovrebbero togliere la qualifica.