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A distanza ormai di sette anni dalla sua nascita, e sebbene il meccanismo non sia MAI cambiato (si tratta di una delle poche cose che forse non è stata toccata in Analytics) ancora oggi noto che molte persone fanno fatica a capire come sono organizzati i dati all’interno del sistema, e che differenza ci sia tra un account, un profilo e una web property.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, con un back to basics. Consideriamo questa schermata:
La matrioska è così formata:
Google Account
–> Google Analytics account
—–> Web property
——–> Profilo
Il Google Account – in verde nello screenshot – è la vostra email di login: deve per forza essere un account Google, anche se non è necessario che sia una Gmail (si può creare da qui usando una mail esistente); un Google Account, quando accedete a Google Analytics, contiene TUTTO quello che possedete all’interno del mondo di Analytics, esattamente come contiene tutto quel che possedete (email, configurazioni dei filtri, contatti, ecc) quando lo usate per entrare su Gmail. All’interno di Analytics potete possedere Google Analytics ACCOUNT (ci arriviamo tra breve) e configurazioni, altrimenti dette Asset: segmenti avanzati, report personalizzati, configurazioni di filtri, eccetera.
Un Google Account è però anche la vostra “chiave” per aprire la porta di Google Analytics, dietro alla quale ci possono essere anche cose che potete vedere ma che non possedete: ad esempio GA account e profili di altri, che però vi hanno garantito un accesso. Motivo per cui, tra l’altro, non vedete i segmenti avanzati o i custom report creati da qualcun altro anche se legati ad un profilo.
Ogni Google Account può creare un massimo di 100 GA account.
Il Google Analytics Account – in azzurro nello screenshot – rappresenta una suddivisione logica della attività che volete/dovete/potete tracciare attraverso il vostro Google Account; questo significa in buona sostanza che potete tracciare due progetti completamente diversi con lo stesso Google Account ma con due differenti GA Account. Il link di AdWords e Adsense avviene a questo livello, cioè potete importare dati di costo da una sorgente AdWords in tutti i profili contenuti nello stesso GA account.
Ora la parte importante: quando date accesso a qualcuno come AMMINISTRATORE, gli date accesso al GA Account, anche se lo fate dalla configurazione del profilo. Non esistono gli amministratori del singolo profilo, esistono solo gli amministratori del GA account. Dal punto di vista agenzie questo si traduce in una sola, semplice regola cristallina: OGNI CLIENTE DEVE AVERE UN GA ACCOUNT SEPARATO, perché se tracciate CocaCola e Pepsi nello stesso GA account ma con profili diversi, e domani dovete dare accesso Admin al marketing Pepsi, questo vedrà anche i dati di CocaCola. In verità questo problema non si dovrebbe nemmeno porre, perché la best practice dice che l’account lo crea il CLIENTE con la sua email, e all’agenzia viene dato accesso come Admin per il tempo necessario a svolgere le proprie mansioni. Ma siccome ancora nel 2012 mi capita di vedere cose “fatte male” e account “rubati” o repentinamente “negati”, lo scrivo lo stesso.
Ogni GA account può contenere un massimo di 50 profili.
Le proprietà web – in rosso nello screenshot – rappresentano una suddivisione logica delle attività tracciate all’interno del medesimo progetto. E’ difficile fare esempi specifici perché le necessità sono molteplici e non standard, ma proviamoci ugualmente: innanzitutto l’interfaccia italiana di amministrazione riporta correttamente la dicitura “proprietà (web o applicazione)”, perché quando si crea una nuova web property si crea un nuovo codice di monitoraggio nella forma UA-XXXXXXX-Y (dove Y è progressivo e non viene mai riutilizzato anche dopo aver cancellato la web property): questo codice può essere utilizzato per tracciare una attività web o una applicazione mobile. Ma non solo.
Supponiamo di avere un sito e la sua versione mobile su m.sito.it, e di avere la necessità di tracciarli con due distinti codici di monitoraggio: poiché fanno parte dello stesso progetto web, faranno parte dello stesso GA account, ma avranno due web property diverse (e due profili distinti). Se invece volessimo tracciarli con lo stesso codice potremmo tranquillamente fare due profili all’interno della stessa web property, e magari usare dei filtri per distinguerli.
I profili infine – in nero nello screenshot – sono l’ultimo gradino della scala e rappresentano l’unità di tracciamento più piccola che esiste in Google Analytics: ogni profilo contiene tutti i report che vengono generati dall’analisi delle chiamate fatte da pagine con il relativo codice UA-XXXXXXX-Y della web property che contiene il profilo e dei filtri che vengono applicati al profilo. Questo è il motivo per cui possono esistere i famosi profili-clone, cioè profili che non necessitano di uno specifico codice di monitoraggio – quindi che riutilizzano le informazioni che arrivano dalle chiamate del codice che già esiste – ma che applicano filtri differenti uno dall’altro. Nello screenshot si vede proprio un profilo-clone del principale, che ha dei filtri che estrapolano e visualizzano informazioni che negli altri profili della web property non ci sono.
Quando si clicca su “crea un nuovo profilo”, tra le altre cose, il sistema non presenta il pulsante “ottieni l’ID di monitoraggio” come fa quando si crea una nuova web property, ma dice soltanto “crea profilo”, segno che non c’è bisogno di installare alcun codice di monitoraggio.
E’ importante aver compreso bene come sono strutturati i dati, soprattutto per via del fatto che i dati non si possono trasferire da un profilo ad un altro, né da una web property all’altra, né da un GA account a un altro, né tantomeno da un google account ad un altro: poterlo fare significherebbe da un lato creare un mercato di compravendita dei dati pregressi, ma dall’altro creare anche un “mercato nero” di proprietari (o ex properietari) di account con dati storici da rivendere ai legittimi proprietari.
Se state pensando semplicemente “rendo amministratore qualcun altro, e lui poi mi estromette” sappiate che ovviamente non è così facile: la mail che ha creato un GA account non può mai essere cancellata dall’account: io chiamo questa mail con questo status speciale “il founder dell’account”.