Apr 27 2011

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nuovo parametro UTMS nelle richieste

autore: Marco Cilia categoria: codice di monitoraggio

Se anche voi come me siete vittime del debug “fai da te” e non passate un giorno senza dare un occhio agli header HTTP che Google Analytics invia ai server collettori, forse avrete notato che c’è un nuovo parametro nelle richieste, il parametro utms. Le nuove richieste della .gif si presentano così


/__utm.gif?utmwv=4.9.2&utms=1&utmn=761092721&...eccetera...

quel parametro utms fino a qualche tempo fa non c’era, e infatti non è documentato da nessuna parte. Ho già lasciato un quesito sul forum ufficiale, ma finora nessuno ha risposto. Il numero in effetti cambia ad ogni richiesta (pagina, evento, eccetera), ed ho notato che si comporta così:

  • All’interno della stessa sessione di visita, ogni nuova richiesta della .gif lo incrementa di uno. quindi se avete due codici di monitoraggio farete due richieste della gif, una con utms=1 e una con utms=2, se dopo inviate 5 eventi avrete utms=3, poi 4 e così via
  • Se nel frattempo aprite un’altra scheda e navigate un altro sito – che abbia il codice di monitoraggio di GA, ovviamente – per le richieste fatte da quel sito utms riparte da 1

Mi sembra sia una specie di contatore delle richieste inviate per sessione, infatti chiudendo il browser e navigando un sito già visto utms riparte da 1. Perché? come forse saprete, esiste un limite di richieste per sessione oltre le quali i dati sono ignorati da Google Analytics e attualmente questo limite è di 500 richieste per sessione; ovviamente l’onere di verificare quante richieste sono state fatte per sessione spetta al server che analizza i dati, mentre inserendo un contatore lato client semplicemente si eviterebbero di inviare le richieste in eccesso, scaricando il server da questo lavoro. E’ solo una mia supposizione, ma al momento non vedo altri indizi che mi facciano puntare verso altre teorie.

[edit: in realtà non ci voleva poi molto a verificarlo 😀 ho impostato un javascript affinché registrasse un evento ogni secondo, e arrivati a utms=500 non è partita più nessuna richiesta della GIF. Il codice di Google Analytics ha smesso di inviare richieste ai server]


Aug 29 2010

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Mentre ero via – 1

autore: Marco Cilia categoria: codice di monitoraggio

In attesa del cambio bagagli mare-montagna, ecco un riassunto di due novità introdotte dal team di Google Analytics mentre ero via:

  1. Ordinamento ponderato: è una nuova modalità di ordinamento delle righe dei report non più basata solo sull’ordine ascendente o discendente (o dal maggiore al minore) ma che tiene conto anche del numero delle visite di ogni riga. Basta quindi con i report che mostrano tutte le righe con 1 sola visita come fossero uguali, e che costringono a scorrere tutta la lista alla ricerca di fenomeni interessanti. Un esempio può essere il report dei rimbalzi: non tutti i 100% sono uguali: alcuni sono generati con una sola visita, altri con duecentotrenta. I secondi sono più interessanti da analizzare, e l’ordinamento ponderato ve li farà scoprire prima. Post ufficiale. Articolo dell’help in lingua inglese
  2. Strumento di debug: è un nuovo file di tracciamento (ga_debug.js) in grado di inviare informazioni anche all’oggetto window.console dei browser, per cui si potranno vedere in modo chiaro le singole richieste della GIF dentro a Firebug per Fireofx o alle apposite finestre di Chrome e Safari. Per facilitare ulteriormente il lavoro Google ha predisposto un’apposita estensione di Chrome per attivare e disattivare “al volo” la versione di test su qualsiasi sito. Per me è una manna dal cielo! Post ufficiale. Articolo dell’help in inglese

La prossima settimana non avrò completamente internet, ci risentiamo martedì 7 settembre.


Oct 10 2009

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Come capire se GA sta funzionando a dovere

autore: Marco Cilia categoria: generale

[questo post tecnico è stato scritto da Paolo Ciarrocchi; dopo avermi chiesto una mano per risolvere un problema, ha iniziato a voler capire più a fondo il principio di funzionamento di Google Analytics. Ne è scaturito questo post, perché comunque è un argomento che non avevo ancora affrontato 🙂 ]

Installazione del codice di monitoraggio.

Utilizzare Google Analytics per tracciare gli accessi ad un sito e’ molto semplice, e’ sufficiente inserire il codice di monitoraggio in tutte le pagine del sito che vogliamo tracciare.
Esempio di codice di monitoraggio:

<script type="text/javascript">
var gaJsHost = (("https:" == document.location.protocol) ? "https://ssl." : "http://www.");
document.write(unescape("%3Cscript src='" + gaJsHost + "google-analytics.com/ga.js' type='text/javascript'%3E%3C/script%3E"));
</script>
<script type="text/javascript">
try {
var pageTracker = _gat._getTracker("UA-xxxxxxx-y");
pageTracker._trackPageview();
} catch(err) {}</script>

xxxxxxx indica l’account number e y indica il property number. Questa coppia identifica in modo univoco il profilo utilizzato per collezionare e analizzare le statistiche.
E’ consigliabile inserire il codice di monitoraggio appena prima del tag di chiusura del body della pagina:

</body>

Ora che avete inserito il codice non resta che aspettare fino a 24 ore per iniziare a collezionare ed analizzare i primi dati.

Ma come fa Google Analytics a monitorare il vostro sito?

Ogni volta che una pagina monitorata viene caricata il codice javascript che avete inserito effettua una richiesta GET verso la URL http://www.google-analytics.com/__utm.gif inserendo al suo interno una serie di parametri.

Ecco un esempio:

http://www.google-analytics.com/__utm.gif?utmwv=4.3.1&utmn=2028990980&utmhn=xxxxxx&utmcs=UTF-8&utmsr=1280x1024&utmsc=32-bit&utmul=it&utmje=1&utmfl=10.0%20r32&utmdt=xxxxx&utmhid=941747535&utmr=-&utmp=/xxxxx&utmac=xxxxxx&utmcc=__utma%3D1.3953800709497065000.1248852507.1251792483.1251811994.60%3B%2B__utmz%3D1.1248852507.1.1.utmcsr%3D(direct)%7Cutmccn%3D(direct)%7Cutmcmd%3D(none)%3B

Una chiara spiegazione di tutti i parametri che possono essere inviati verso google-analytics e’ presente al seguente URL:

code.google.com/intl/it-IT/apis/analytics/docs/tracking/gaTrackingTroubleshooting.html

Troubleshooting del codice di monitoraggio.

Avete di dubbi sul corretto funzionamento del vostro codice di monitoraggio?
Volete capire meglio quali informazioni vengono inviate ai server di Google?

Vi consiglio di utilizzare i seguenti plugin per Firefox per tracciare le chiamate verso http://www.google-analytics.com/__utm.gif

  • Live HTTP Headers
  • Firebug

Live HTTP Headers

Il plug-in e’ disponibile al seguente URL:
https://addons.mozilla.org/en-US/firefox/addon/3829

Questo add-on vi permetterà di visualizzare tutti gli header HTTP inviati e ricevuti durante la navigazione di un sito web.
Terminata l’installazione del plugin andate in strumenti e selezionate Live HTTP Headers, attendete che il plugin si avvii e selezionate il tab Generator. Selezionate quindi le opzioni indicate nel seguente screenshot:

livehttpheaders-custom

Firebug

Il plug-in e’ disponibile al seguente URL:
http://getfirebug.com/

Questo plugin vi permetterà di fare editing, debugging e monitoring delle componenti HTML, Javascript e CSS delle pagine caricate dal vostro browser.
Per monitorare le interazioni con Google Analytics andremo quindi ad utilizzare un piccolo sottoinsieme delle sue funzionalità.

Terminata l’installazione del plugin dovrete attivarlo premendo l’icona
iconafirebug-medium

Attivate ora il pannello Net e selezionate la tipologia Immagini:
firebug-large.png

Potete ora provare questi due ottimi strumenti per fare troubleshooting del codice di monitoraggio di Google Analytics. Utilizzateli per intercettare tutte le chiamate verso la URL http://www.google-analytics.com/__utm.gif e analizzate, con molta attenzione, i parametri che vengono passati all’interno della GET.

Non vedo GET verso http://www.google-analytics.com/__utm.gif !!

Probabilmente non state utilizzando correttamente gli strumenti, verificate le configurazioni e ricordatevi che:

  • Ogni volta che caricate una pagina contenente lo snippet di codice di Google Analytics viene inviata una GET verso __utm.gif. Quando fate troubleshooting potete fare un semplice refresh della pagina per cercare nuovamente di intercettare la GET.
  • Ogni volta che cliccate su di un link marcato come “virtual page view” viene inviata una GET verso __utm.gif. Questo scenario e’ particolarmente interessante dal punto di vista del troubleshooting in quanto richiede una conoscenza della configurazione di Google Analytics superiore al semplice “copia e incolla” del suo codice di tracking
  • Potreste essere di fronte ad un BUG di Google Analytics (o delle relative API usate da altri prodotti Google), questa possibilita’ e’ indubbiamente remota ma non e’ da escludere a priori (Io stesso ho iniziato a fare troubleshooting del codice di monitoraggio di Google Analytics in quanto mi sono trovato di fronte ad un BUG di un prodotto di Google).
Cosa cercare all’interno della GET?

Ottima domanda!
Ci sono indubbiamente alcune variabile che devono essere sempre analizzate con attenzione:

  • utmac – Indica il vostro account di GA. Controllate che sia valorizzato correttamente.
  • utmdt – Indica il titolo della pagina che include il tracking code di GA
  • utmp – Indica la page request della pagina in questione
  • utmr – Indica il referral

Ci sono poi variabili che forniscono informazioni relativamente sia al browser che al “computer” che state utilizzando:

  • utmcs – Indica il language encoding del browser
  • utmje – Indica se Java e’ abilitato nel browser (in quel caso la variabile e’ valorizzata a 1)
  • utmul – Indica la “lingua” del browser
  • utmfl – Indica la versione di Flash
  • utmhn – Indica il nome dell’host
  • utmsc – Indica la profondidita’ di colore del vostro monitor
  • utmsr – Indica la risoluzione del vostro monitor

Ci sono poi variabili strettamente legate alle campagne e all’e-commerce, come gia’ indicato in precedenza vi invito a leggere la guida al troubleshooting di Google (in inglese) per maggiori informazioni:

code.google.com/intl/it-IT/apis/analytics/docs/tracking/gaTrackingTroubleshooting.html

[Molti dei problemi che risolvo per me, amici o clienti, li risolvo proprio guardando gli header HTTP verso i server di Google Analytics. In quell’unica stringa di testo ci sono tutte, TUTTE, le informazioni che il vostro browser invia ad Analytics. Se c’è un problema lì non c’è filtro che tenga: GA registrerà un dato erroneo, o peggio non registrerà nulla. Se visitando la pagina non vedete nemmeno partire la richiesta per la gif, siete già a metà dell’opera e potete concentrarvi solo sul vostro codice, lasciando del tutto perdere I pannelli di GA 😀 ]