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SemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
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Sono stato nuovamente intervistato su Internet Magazine, a dicembre, in una sorta di aggiornamento di quanto già discutemmo a ottobre 2008. Come per la scorsa volta, dato che il cartaceo non è più in edicola, ecco il pdf:
Scarica il pdf e leggi l’intervista.
Inoltre, come un piccolo prezzemolino, ti segnalo miei contributi sono presenti in questi due libri, che puoi comprare o prenotare:
- Vendere online (Step by step) di Gianluca Diegoli: un libro per imparare a realizzare un ecommerce, con molti consigli utili e risposte alle domande più comuni che sorgono quando si decide di avviare un progetto di vendita digitale.
- Web Marketing per le PMI (Web & marketing 2.0) di Miriam Bertoli: un libro che vuole spiegare un concetto ampio come il web marketing alle piccole e medie imprese, che molto spesso sono ancora legate a logiche di marketing molto poco digitali.
Un po’ per empatia e un po’ per come sono fatto, tendo a interiorizzare l’ansia degli autori verso le scadenze, quando mi chiedono questi contributi. Non so se riuscirei mai a scrivere un libro io stesso 🙂
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SemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
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In passato vi avevo già dato una lista – minima – di libri che ogni buon web analyst dovrebbe tenere nello scaffale, e tra questi vi era anche Advanced Web Metrics with Google Analytics di Brian Clifton.
Da allora ho avuto modo di leggere anche altre cose, non tante quante avrei voluto ma comunque ho cercato di darmi da fare. La pila di cose da leggere è ancora piuttosto alta, ma forte del fatto che si trattava di una seconda edizione ho affrontato e quasi terminato Advanced Web Metrics with Google Analytics (third edition), sempre di Brian, e vi posso dire che dal punto di vista tecnico è il miglior libro che possiate acquistare. Ovviamente non è solo un libro tecnico, ci sono anche aspetti di marketing, ma se vi interessano quelli esistono altri testi più dedicati. Brian ci parla dello strumento a tutto tondo, in modo chiaro e lineare, senza tralasciare nulla. Ho la grande fortuna di non sapere tutto, nemmeno di Google Analytics, e quindi io stesso mi sono ritrovato più volte a dire “accipicchia! questa mi mancava” (per la verità soprattutto leggendo le note collegate, ma è pur sempre sapere 🙂 ). Forte del fatto che ha lavorato nel team di GA può permettersi di dire cose con una certa sicurezza e inoltre ha approntato sul suo sito una sezione dedicata ai download di script, aggiornamenti, immagini; per la verità non è necessario comprare il libro per accedervi, ma è di complemento 🙂
In definitiva, sebbene esista solo in inglese e sebbene tutto sia riferito ormai alla versione v4, i concetti espressi sono validissimi quindi non posso che consigliarvelo, ancora una volta!
Appena termino le ultime pagine che mi restano cerco di buttarmi su qualcosa di meno tecnico e più relativo all’analisi, e ve ne parlerò qui…
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SemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
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Leggendo una presentazione di Leonardo Bellini m’è caduto l’occhio sulla spiegazione dell’algoritmo che determina cosa debba o non debba comparire quando guardate la sezione “avvisi automatici” del report Intelligence; in pratica come Google Analytics sceglie cosa mostrarvi in quegli avvisi.
La spiegazione la dà Brian Clifton nella seconda edizione del suo “Advanced Web Metrics with Google Analytics“, che è in coda per la lettura nella mia pila, ma per l’occasione l’ho aperto alla pagina giusta e cerco di spiegarlo a voi con parole semplici.
Tutto inizia con una curva che molti di voi avranno già visto, cioè la cosiddetta curva gaussiana:
[photo credit: wikipedia]
Il valore centrale (μ – mu) rappresenta il valore mediano della distribuzione, e il valore sigma ( σ ) indica invece la deviazione standard, cioè la distanza di un valore rispetto alla mediana della distribuzione. In una distribuzione normale come quella in figura il 68% circa dei valori è compreso nell’intervallo tra -1 e +1 sigma (valore blu scuro), mentre il 95% dei valori si trova entro + o – 2 sigma.
La barra “Livello di gravità per l’attivazione degli avvisi:” che regola la sensibilità ha dieci possibili valori, ma Brian ci dice che le regolazioni possono variare da 7-sigma (meno sensibile) a 1-sigma (più sensibile), probabilmente in modo proporzionale. Al valore massimo basta che un dato devii di un sigma dal valore mediano atteso per attivare un allarme, alla sensibilità minima deve invece esser fuori dai 7-sigma.
Tenendo presente che con 3-sigma si copre il 99% dei valori, posizionare lo slider come dice Brian, cioè poco più a sinistra di metà (appunto, circa 3-sigma), dovrebbe attivare solo alert per valori che almeno si raddoppiano o si dimezzano.
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SemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
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Approfittando del ponte del 6 gennaio ho dato un’accelerata alla lettura del libro Google Analytics di Justin Cutroni edito dalla O’Reilly: devo dire che quando l’ho ricevuto sono rimasto stupito nel constatare la sua “magrezza” in termini di pagine, abituato a tomi ben più spessi.
Justin è noto da anni come uno dei maggiori esperti mondiali di Google Analytics, io stesso l’ho nominato a più riprese in questo blog, quindi ero abbastanza sicuro di quel che andavo a leggere. Il libro è scorrevole e affronta l’argomento a tutto tondo, partendo dalle basi e arrivando a tecniche più avanzate, senza tuttavia divenire mai troppo complesso; credo che la scelta di Justin e della O’Reilly sia stata proprio quella di fornire un libro diverso da tutti quelli che ho letto finora sull’argomento, una specie di manuale base, un prontuario “inizia col piede giusto”. A me, ad esempio, non ha aggiunto niente di nuovo alle conoscenze che ho dello strumento, e soltanto in tre casi mi sono ritrovato a dire “ecco una cosa da tenere a mente”, ma questo non vuole sminuire assolutamente il libro. Per dovere di cronaca devo segnalare che uno script verso la fine del libro (quello dell’integrazione GA-CRM) contiene degli errori e non funziona, ma sicuramente è un “peccato” da prima stampa e sarà corretto nelle edizioni successive).
In buona sostanza è quindi un libro che consiglio ai principianti e alle persone che ritengono di avere lacune nei concetti alla base del funzionamento di Google Analytics. Gli utenti più esperti possono rivolgersi altrove, e non appena avrò finito il resto della pila sul comodino scriverò delle recensioni anche per loro 🙂
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Poiché la web analytics sta – finalmente, direi – diventando un tema centrale nella vita lavorativa di chi opera nel web, sempre più spesso mi trovo a dover rispondere alla domanda “che libri mi consigli?”. Una parziale risposta l’avevo data in questo post molto vecchio “bibliografia essenziale“, anche se le cose sono un po’ cambiate negli ultimi due anni, ma poiché molti preferiscono libri scriti nel nostro idioma oggi sono piuttosto contento di potervi dire che l’ultima fatica del nostro guru preferito, Avinash Kaushik, è da oggi disponibile anche in italiano. Il libro è edito da Hoepli, che ne ha curato anche la traduzione, e il responsabile dell’evento è Alessio Semoli.
Io ovviamente mi ero già da tempo munito della versione in lingua originale, quindi non credo procederò all’acquisto; se voi invece siete interessati potete trovarlo su Amazon.it
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Da qualche giorno ho terminato la lettura del libro “Web Analytics – il segreto di un progetto di successo sul web” di Alessio Semoli, edito da Hoepli. L’ho acquistato appena uscito, oserei dire in prevendita perché ci ha messo qualche giorno ad essere disponibile, perché ero molto curioso rispetto a un libro tutto italiano sulla materia. Tutti i libri di WA acquistati finora sono in inglese, e il panorama in lingua italiana mi è sempre sembrato sconfortante. Il libro di Alessio non è niente di trascendentale, per chi lavora un minimo nel campo, ma ha il grande pregio di mettere in ordine tutta una serie di concetti legati al mondo della web analytics e ai suoi dintorni. L’esposizione è sempre chiara, a parte alcuni passaggi giocoforza più “tecnici” (ma niente codice, non vi preoccupate), e la lettura è scorrevole. Piacevoli anche gli excursus finali sulla video analytics e le annotazioni sulle leggi collegate alla WA. E’ un libro che consiglio a chi è interessato ad avvicinarsi alla materia, o ci è entrato da poco, e a chi vuole una trattazione organica e ragionata dell’argomento. Acquisiti i concetti del libro di Alessio si potrà poi passare ad alcuni classici (tra cui – ma non solo – quelli esposti nel vecchio post “bibliografia essenziale“, che però erano strettamente legati a GA)
Giusto per legarci anche un po’ di Google Analytics: facendo una ricerca su Google per “libro alessio semoli”, il sito di HOEPLI è quinto con questo URL
http://www.hoepli.it/libro/web-analytics.asp?ib=9788820337957pc=000022003001000utm_source=partnership_hoepliutm_medium=webutm_content=ilmiolibroutm_campaign=ilmiolibro_hoepli_08
Riconoscete i parametri delle campagne? ecco, bene. La prima cosa da notare è che è strano che google abbia indicizzato una campagna piuttosto che l’URL del sito, la seconda è che quei parametri… non funzioneranno mai 🙂
Mancano infatti tutte le & commerciali tra un parametro e l’altro (manca anche un & tra il parametro ib e il parametro pc, per cui non si direbe solo un problema dei tag aggiunti per Analytics) per cui GA non registrerà mai gli ingressi come provenienti dalla campagna. Il che forse è un bene, trattandosi di click da risultati organici, ma resta comunque un problema da risolvere.
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SemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
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Solo un post veloce per segnalare che il libro “Advanced Web Metrics with Google Analytics” del più volte citato Brian Clifton è da adesso disponibile in formato e-book (Adobe) presso il sito dell’editore, Wiley.
Alla stessa pagina è presente un download di prova per capire se il proprio software è compatibile con il formato scelto per la pubblicazione, nel caso in cui lo fosse sappiate che è un libro che consiglio, nonostante sia stato scritto e si riferisca alla versione di GA precedente all’introduzione delle ultime importanti novità.
Edit: al momento in realtà non è disponibile; tenete d’occhio la pagina per quando tornerà ad esserlo oppure rivolgetevi ad altri siti.
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SemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
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Con l’arrivo di un pacco da Amazon.com ieri ho completato il corredo minimo essenziale per poter dire di aver affrontato l’argomento Google Analytics correttamente per quel che riguarda il mondo dei libri fisici. Ho infatti ordinato “Advanced Web Metrics with Google Analytics” di Brian Clifton, che è stato il direttore della sezione EMEA (Europe, Middle East and Africa) di Google Analytics sino all’11 aprile.
Per questo motivo lo ritengo un testo fondamentale, da possedere, e me lo sono procurato appena possibile: è scritto da una fonte autorevole, mi sembra parecchio approfondito ma non per questo oscuro o difficoltoso. A questo punto la bibliografia essenziale è costituita da questi quattro testi:
- “Advanced Web Metrics with Google Analytics” (seconda edizione) di Brian Clifton, appunto;
- “Web analytics an hour a day” di Avinash Kaushik; sebbene non sia centrato sullo strumento Google, è considerato da moltissime persone un libro fondamentale di web analytics, in grado di aprire la mente su alcuni aspetti fondamentali di questa disciplina. Io sono ancora abbastanza indietro con la lettura, ma leggo regolarmente il blog di Avinash, lo apprezzo e molte persone che stimo e che l’hanno già letto hanno confermato la mia impressione.
- “Google Analytics 2.0” di Jerry L. Ledford e Mary E. Tyler; l’ho letto e non mi ha entusiasmato, l’ho trovato molto basilare, però io mi ritengo un power user, e questo nulla deve togliere al fatto che se si è in cerca di un testo da cui iniziare a conoscere lo strumento questo è quello che fa per noi. [edit: è adesso disponibile la versione 3.0, che non ho ancora letto]
- “Espressioni Regolari” di Marco Beri; è una pocket guide, ma assolve egregiamente alla sua funzione di insegnare velocemente le basi delle regular expression che tanto ci sono utili nella scrittura di filtri avanzati per Google Analytics. Quando avremo bisogno di cose parecchio più complicate probabilmente torneremo su Amazon a ordinare il blasonato “Mastering Regular Expression” di Jeffrey Friedl