$post_level = get_post_meta(get_the_ID(), 'level', true);
if ($post_level) { ?>
SemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
if ($post_level == '1') { ?>
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if ($post_level == '2') { ?>
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if ($post_level == '3') { ?>
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Google Analytics Certified Partners è il nuovo nome che da oggi assumono i vecchi Google Analytics Authorized Consultants. Spesso ci siamo riferiti a loro semplicemente con la sigla GAAC, e non sono da confondere con i GAIQ, cioè gli individui certificati individualmente.
Il cambio segue a ruota quello relativo alle agenzie AdWords, e ne condivide anche la grafica e la possibilità di approfondire la conoscenza con l’agenzia e il suo rapporto con Google tramite un link di verifica. La lista completa dei badge per Adwords, Analytics e Website Optimizer è disponibile qui.
Mi sembra una mossa scontata nell’ottica di fornire una visione completa e uniforme degli strumenti di supporto ai tre programmi, che sono strettamente legati fra di loro e quindi spesso necessitano di consulenti altamente specializzati nei tre settori. La lista dei requisiti per divenire GACP mi pare non sia cambiata, ed è sempre comunque bella tosta 🙂
I fortunati potranno/dovranno fregiare i loro siti web con questo nuovo badge:
$post_level = get_post_meta(get_the_ID(), 'level', true);
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SemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
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Come forse saprete Yahoo Web Analytics ha da poco lanciato un suo network di società autorizzare ufficialmente a fornire consulenza qualificata, alla pari dei Google Analytics Authorised Consultants. In questo post volevo fare un confronto tra i requisiti necessari per avere le due qualifiche, ma una tabella comparativa sarebbe stata troppo sproporzionata. Ne farò a meno.
Iniziamo con i vantaggi menzionati da Yahoo e da Google, a tratti sembra un copiaincolla:
- Logo ufficiale da esporre
- Possibilità di invio di clienti direttamente dalle società
- Supporto tecnico da parte delle società
- Si viene elencati nelle pagine dei partner ufficiali
- Accesso a un forum riservato per condividere idee e trucchi
Google indica poi la possibilità di presenziare a un summit annuale tra GAAC nella sua sede, mentre Yahoo parla di “possibilità uniche di lavorare con Yahoo” e “possibilità di creare nuovi account”.
I requisiti per diventare Yahoo Consultants non sono elencati in toto, ma comprendono:
- la vostra azienda deve essere dedicata o avere al suo interno un grande gruppo dedicato alla web analytics
- deve lavorare con almeno cinque advertiser Yahoo
- deve avere almeno due persone dedicate alla WA, certificate in uno dei software leader per la web analytics
- dovete fornire le referenze di tre clienti cui avete fornito supporto a pagamento sulla web analytics
- dovete accettare di condividere informazioni con Yahoo, compreso quanti vostri clienti usano Yahoo Web Analytics, dovete avere un link dall’homepage del vostro sito a una pagina descrittiva dei vostri servizi di WA e di tutte le attività collegate, come SEM, SEO eccetera
Inoltre ogni anno dovrete fornire tre report con i feedback dei clienti e una case study.
I requisiti per essere GAAC invece sono elencati tutti:
- Almeno due impiegati devono essere GAIQ
- Dovrete fornire i dettagli di tre case studies verificabili ed avanzate, che dimostrino con quale familiarità avete risolto i problemi dei clienti, e possibilmente in cui abbiate fatto ottimizzazioni riscritture di codice
- Dovete avere una serie di servizi a pagamento connessi a Google Analytics (installazione, consulenza, formazione)
- Comprovata esperienza nella web analytics. Dovrete fornire un elenco di blog, speech a conferenze, campagne pubblicitarie, piani di marketing che dimostrino la vostra abilità e il grado di evangelizzazione che avete nei confronti di chi vi sta intorno
- avere una sezione del sito che descriva i servizi offerti per Google Analytics
- accettare di inviare almeno un impiegato, a vostre spese, al summit annuale dei GAAC
- inviare un report trimestrale con la lista dei progetti su cui si è lavorato
- dovrete avere una assicurazione professionale, se la legge del vostro paese la prevede
- dovete essere una azienda. non sono ammesse persone singole
- dovete avere un sistema di ticketing elettronico per le richieste dei clienti
Requisiti che vi favorirebbero rispetto ad altre domande sono la presenza di web designer e programmatori, esperti di javascript, cookies, redirect ed header HTTP, conoscenze comprovate in altre tecnologie web, l’uso di Website Optimizer o altri strumenti di incremento delle conversioni, un team commerciale dedicato, esperienze in search marketing e usabilità.
Google infine elenca anche i motivi di revoca della qualifica: la perdita di uno dei requisiti di cui sopra, feedback negativi dai clienti, meno di 12 nuovi clienti all’anno, la scomparsa del vostro nome dalle liste del Google Solutions Marketplace o il negarvi di continuo al personale Google che tenta di contattarvi per email o al telefono.
Quale dei due vi sembra più stringente o appropriata a una qualifica del genere?
$post_level = get_post_meta(get_the_ID(), 'level', true);
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SemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
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Che cosa sarebbe il refresh rate? è il nome di una metrica che Caleb Whitmore definisce come “il numero medio di volte che una data pagina viene vista durante ogni visita”. In sostanza è il numero di visualizzazioni di una pagina diviso il numero di visualizzazioni uniche (visite) della stessa pagina. Caleb sostiene che se una pagina viene vista più volte durante una sessione di visita, può voler dire che è una pagina di transito tra altri contenuti interessanti, oppure che è una pagina della quale il visitatore non può fare a meno o che trova particolarmente stimolante. In ogni caso, è una cosa che può valere la pena di evidenziare.
Caleb ha interpellato Jeremy Aube di ROI Revolution e insieme hanno aggiunto delle funzionalità allo script di GreaseMonkey GAREnhancer, che potete scaricare – o aggiornare – da questa pagina. Lo script aggiunge una colonna ai report “contenuti principali”, “contenuti per titolo” e “dettaglio contenuti” e una casella di riepilogo sopra ai suddetti report; la colonna aggiuntiva può anche essere usata per ordinare il report.
Tutto questo però solo se usate l’interfaccia in inglese US, come già avveniva per la vecchia versione dello script.
L’ho installato da poco e ancora non ho avuto occasione di usarlo attivamente nelle analisi, ma essendo integrato in uno script indubbiamente utile, la funzione è lì, pronta per essere usata quando ve ne sarà occasione. Non costa niente, e fornisce una visione in più sui dati.
$post_level = get_post_meta(get_the_ID(), 'level', true);
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SemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
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Forse il titolo non è del tutto corretto; concorrenti free per Google Analytics ne esistono, e alcuni di essi sono molto flessibili, al punto che non è affatto escluso che per alcuni progetti non siano da preferire allo strumento Google. E’ che da quando c’è notizia dell’accordo Microsoft-Yahoo tutti si sono concentrati sull’aspetto search, che giustamente la farà da padrone, e pochi sul resto, ad esempio sugli strumenti di web analytics.
Se ricordate bene, qualche mese fa Microsoft ha chiuso il suo programma AdCenter (ex Gatineau, ex DeepMetrix) in modo definitivo perché scontenta degli scarsi risultati ottenuti fino ad allora. Yahoo, per contro, procede a gonfie vele con YahooWebAnalytics (ex IndexTools), tanto che da poco hanno aperto un programma di assistenza ufficiale sulla falsariga dei Google Analytics Authorised Consultants. La domanda che mi frulla in testa è: perché Microsoft non dovrebbe “portare in dote” il suo team e il suo know-how di AdCenter a Yahoo per potenziare YWA? Ragioniamo un attimo:
- il punto due del post riassuntivo del TagliaErbe parla di “esclusiva sulle tecnologie di ricerca”, quindi non tocca altro che il search.
- il punto cinque invece tocca da vicino: il display advertising resterà separato, e YWA è dato gratuitamente ai publisher di questa tipologia.
- il punto sei sembrerebbe calzare a pennello: Yahoo continuerà a innovare, anche foraggiata da tecnologia Microsoft.
- quanto al punto sette, non possiamo considerare AdCenter un prodotto di Microsoft, perché formalmente non esiste più.
- AdCenter era molto forte nella segmentazione demografica dei visitatori, essendo basata e integrata su cookie Microsoft presenti in buona parte dei computer mondiali (basti pensare agli iscritti a Windows Live Messenger, o Windows Live, tanto per citarne un paio). YWA ha una funzione simile, ma non mi risulta sia così potente.
- Il team di AdCenter deve essere stato dirottato su altri progetti (si parlava del futuro Microsoft Commerce), ma ritengo sarebbe più contento e stimolato se confluisse nell’equivalente Yahoo.
Insomma, a parte un punto da risolvere, vedo solo benefici per questa ipotetica fusione di prodotti. Considerato che i dati dei visitatori sono un grande veicolo di conoscenza per i motori di ricerca, non credete anche voi che Microsoft e Yahoo dovrebbero dare vita a questo grande concorrente di Google Analytics?
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La domanda che sempre più spesso sento fare è “ma Google Analytics va bene per il mondo enterprise?”, ed è una domanda che si fa largo nella testa delle persone per due motivi concomitanti: il primo è che più o meno regolarmente GA acquisisce nuove funzioni, il secondo è che la crisi dei mercati sta spingendo le aziende al risparmio, oppure a cercare di ottenere più controllo sui dati per minimizzare i “rami secchi”.
Ecco cinque motivi per cui secondo Zetainteractive il prodotto Google può andare bene per le aziende:
- Le nuovi funzioni enterprise, che lo hanno avvicinato a prodotti più blasonati.
- l’annuncio di un set di API, tutt’ora in beta privata, la cui introduzione darà una spinta decisiva al fiorire di nuove soluzioni terze basate sui dati incapsulati nei database di Google
- l’usabilità del prodotto. A differenza di altri sistemi, l’interfaccia è curata e pulita e le funzioni sono chiare. Il sistema è facile da usare ed è semplice accedere ai dati di alto livello
- il tasso di crescita; a maggio del 2008 il 53% di un campione del mercato statunitense stava usando Google Analytics, con un +12% rispetto all’anno precedente; e questo prima di sapere delle nuove funzionalità
- il prezzo, perché è gratuito (non è del tutto vero, sapete come la penso). Molte aziende lo stanno usando, e utilizzano il budget risparmiato investendolo in marketing
A chi dice che l’anello debole è il supporto ricordo che, oltre ai nuovi GAIQ la cui certificazione non è automaticamente sinonimo di qualità, esistono i GAAC, aziende autorizzate da Google a fornire supporto a pagamento. Oltre a Coresecure, BitBang e Webranking, colgo con questo post l’occasione di fare i miei complimenti a TSW, che oggi ha annunciato di avere avuto l’ambita certificazione. (beh, e come dimenticare Simone Carletti? 🙂 edit: e Enrico?)
$post_level = get_post_meta(get_the_ID(), 'level', true);
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SemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
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Microsoft ha comunicato ieri la decisione di sospendere il programma Adcenter Analytics, un sistema di web analytics nato dall’acquisizione di DeepMetrix di due anni fa e inizialmente noto con il nome di Gatineau.
Io non ho mai preso parte alla beta, e non voglio dare quindi giudizi sul prodotto. Amici che l’avevano provato mi dissero che di bello c’era una forte segmentazione demografica dei visitatori, anche se non ho mai capito dove prendesse i dati. Quel che è certo è che da oggi il settore ha un player in meno, e questo è ovviamente un dato negativo.
The insights you’ve contributed through your use of the tool and your feedback have helped us immeasurably in shaping Microsoft’s future in web analytics.
Your feedback has helped us confidently determine that we can serve advertisers and publishers best by offering a tailored solution that meets more specialized needs.
Microsoft ammette che i dati che riusciva a presentare ai publisher non erano sufficienti ad essere di reale aiuto, e che è necessaria una soluzione maggiormente customizzabile (c’è chi dice Microsoft Commerce). Il fatto che l’avventura del colosso di Redmond nel mondo della web analytics non finisca qua è confermato anche dalle parole (e dalle non parole) del post di Ian Thomas, che col team di AdCenter Analytics ci è stato a stretto contatto. Secondo Dennis Mortesen la chiusura di AdCenter non ha nulla a che vedere con il fatto che i sistemi free di web analytics non portano guadagno nelle casse di chi li rilascia, anzi il settore è più vivo e in fermento che mai (vedi anche la prossima release di Yahoo Web Analytics), ma semplicemente il costo si è trasformato da dollari a dati (ancorché i costi non si siano azzerati, ma siano solo diminuiti).
Why do you think Google Analytics provides “Last Click Campaign Attribution“ and Yahoo! Web Analytics provides multiple models including “Original Source Campaign Attribution”? – Because last click favors Search and Google owns search and thus present a positive picture of their channel, Original Source on the other hand favors Display and Yahoo! owns Display and thus present a positive picture of their channel – same data, two different stories.
In questi due scenari, Microsoft non controlla nessun settore, mentre come sappiamo è forte nell’ambito software, e questo chiude il cerchio con l’affermazione di prima sul ritorno del prodotto di analytics integrato in una piattaforma più ampia.
Visto che siamo in tema di scenari futuri, vale la pena di segnalare anche un post di rise the top sulle implicazioni del recente programma IQ di Google Analytics.
Le implicazioni positive sono:
- maggiore conoscenza di GA a livello internazionale
- Il programma accrescerà l’interesse intorno a GA
- Più individui potranno ricevere interesse da parte delle aziende che cercano consulenze nel settore della web analytics
- Il programma aiuterà le aziende che fanno internet marketing ad assumere personale più qualificato
- Un maggiore supporto alle aziende che necessitano di assistenza su GA
e quelle negative:
- Crescente insoddisfazione da parte delle aziende che crederanno di avere lo stesso livello di servizio dei Google Analytics Authorized Consultants
- Supporto diluito per via del fatto che i GAIQ saranno confusi coi GAAC
- Svilimento del prodotto dal vasto numero di GAIQ che hanno la certificazione di esperti ma che non necessariamente danno consigli da esperti
Dubbi sacrosanti, ma il programma di Google contribuirà ancora di più ad aumentare l’interesse intorno alla web analytics, e di questo non possiamo che rallegrarci…
$post_level = get_post_meta(get_the_ID(), 'level', true);
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SemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
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Per i prossimi 18 mesi i miei clienti possono dormire sonni tranquilli, ho preso la certificazione individuale di Google Analytics, passando il test con uno score del 94%
Ecco il mio certificato pubblico
Se il numerino in basso a sinistra nel certificato è un progressivo, significa che sono la 186a persona al mondo che lo ottiene; sinceramente pensavo che sarei arrivato oltre il migliaio. Naturalmente l’equazione sei certificato = sei migliore non è vera, ma questo non toglie che passare l’esame era un atto dovuto verso me stesso e verso le persone con le quali collaboro e collaborerò.
Eccovene una copia 🙂
$post_level = get_post_meta(get_the_ID(), 'level', true);
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SemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
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Se devo dare un parere personale il nome non mi sembra azzeccatissimo, fatto sta che * Google ha lanciato un test a pagamento per certificare i singoli individui come “professionisti” dello strumento di web analytics made in Google.
Il test online costa 50 dollari e il relativo certificato in caso di successo ha una validità di 18 mesi. Tramite questo programma Google intende ampliare la base di utenza in grado di aiutare il mondo ad usare lo strumento; al momento infatti la certificazione di GAAC (Google Analytics Authorized Consultants) è disponibile solo per le aziende e non per i singoli, ancorché professionisti o aziende personali, e la lista dei requisiti è anche abbastanza “tosta”.
Nei prossimi giorni cercherò di trovare il tempo per seguire i video propedeutici e per dare l’esame, poi vi saprò dire com’è andata.
Ne approfitto anche per fare i complimenti – in ritardo – a Web Ranking, che da un mese circa è diventata la terza azienda italiana certificata GAAC, dopo BitBang e CoreMetrics 🙂
[ * Ho chiaramente frainteso il senso. IQ sta per Individual Qualification, e non per Intelligence Quotient come pensavo. Il fatto che “IQ” fosse vicino a “test” è stato fuorviante 🙂 ]