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I segmenti avanzati fanno parte dello strumento da un bel po’ di tempo, e forse qualcuno di voi nemmeno conosceva lo strumento quando questi nemmeno esistevano (sembra incredibile, ma è così 😀 ). Oggi non riesco a pensare ad una analisi degna di questo nome in cui non si debba creare uno o più segmenti per sviscerare il dato.
L’interfaccia di creazione è sempre stata fedele a se stessa, e anche l’output è sempre stato sempre uno ed uno solo: un segmento di visite. Le cose sono però destinate a cambiare drasticamente tra qualche mese, quando il rollout della nuova interfaccia di segmentazione raggiungerà tutti voi. Il team di Google Analytics ha infatti annunciato che la nuova feature è pronta per essere rilasciata e l’ha presentata a tutti tramite un post sul blog ufficiale.
Prima di addentrarmi nei particolari vi posso anticipare la mia opinione dopo qualche mese di utilizzo: è molto molto bella la nuova parte superiore, quella che da il contesto dei segmenti, con grafici ad anello colorati come il segmento e la percentuale di traffico che ogni segmento ha: riorganizzata in orizzontale è visivamente più appagante ed efficace.
E’ molto bella la nuova interfaccia di selezione dei segmenti, che possono essere visti come rettangoli, come lista-elenco, filtrati a seconda che siano quelli di default o creati da noi o speciali (sui quali abbiamo messo una stellina) e anche ricercabili: la ricerca dei segmenti avanzati, per un analista medio, è sempre stata la maggior richiesta a Google.
Trovo invece ancora leggermente spiazzante la nuova interfaccia di creazione dei segmenti, che è poi la punta dell’iceberg delle – tante – novità.
La prima di queste è la possibilità di fare segmenti sugli UTENTI, e non solo sulle visite. Sebbene questo tipo di novità si esprima al 100% usando Universal Analytics, anche la versione standard di GA ha il concetto di visitatore, sebbene non consenta di controllarne il cookie. Con i nuovi segmenti avanzati sarà possibile quindi creare un segmento che conterrà tutte le visite di coloro che soddisfano certe condizioni. Un esempio pratico può essere un segmento che isola i visitatori che hanno generato più di 500 euro di entrate.
La prima cosa da notare è che non stiamo parlando di sessioni in cui si spende oltre 500 euro (questo è già fattibile adesso), ma di un segmento che prende tutte le visite di quegli utenti che in un dato lasso temporale fanno transazioni per un ammontare di oltre 500 euro. In quanto tempo? non oltre 90 giorni indietro. Quando si crea un segmento basato sui visitors, la finestra temporale viene automaticamente limitata a 90 giorni. Perché? perché per dare il dato GA lo deve calcolare al volo, ma deve prendere in esame TUTTE le visite di questi 90 giorni. In pratica riprocessa i dati “al volo”, perché io potrei aver speso 500 euro in una unica sessione 88 giorni fa, e tu potresti aver fatto 3 transazioni da 200 euro nel giro di tre mesi: in quel segmento ci finiremmo entrambi, come visitatori, e il segmento mostrerebbe tutte le visite che abbiamo fatto in quel lasso temporale e che hanno concorso a raggiungere la soglia impostata nel segmento. Notevole, no? 🙂
La seconda possibilità è la possibilità di creare segmenti per fare cohort analysis. Un esempio di questo tipo di segmento è “tutte le visite degli utenti la cui prima visita è stata tra il giorno x e il giorno y”; utile magari per studiare i ritorni di una specifica azione di marketing con timeframe definito (ad esempio una DEM, o i nuovi visitatori acquisiti durante le festività natalizie). In questo caso il timeframe di prima visita non può essere più lungo di 31 giorni, e l’unica dimensione impostabile è la prima visita (quindi nessun segmento del tipo “tutti quelli che hanno convertito tra il giorno x e il giorno y)
Terza possibilità è la creazione di segmenti basati su sequenze, esattamente come avviene già con le liste di remarketing da GA. Voglio dire che sarà possibile creare un segmento delle sole visite che hanno visto certe pagine in sequenza (pagina A, poi pagina B e poi pagina C), sia in sequenza “stretta” – pagina B subito dopo pagina A – sia in sequenza “generica” – pagina B in un qualsiasi momento dopo pagina A (selezionando le sequenze utenti quindi prenderebbe anche l’ultima e la prima hit di due sessioni diverse, purché fatte dallo stesso utente).
Questo tipo di segmentazione è molto potente e utile, non solo per studiare le navigazioni. Un altro esempio interessante è l’analisi degli upselling: “segmento sequenza su visitatori che hanno comprato item TELEVISORE seguito da (in visite successive, sottinteso) item STAFFA”, che può aiutarmi a comprendere se il mio upsell via email ha funzionato o se posso implementare direttamente un suggerimento durante l’acquisto perché effettivamente avviene già questo tipo di upsell spontaneo.
Ultimo esempio, tratto dall’enciclopedico post di Justin Cutroni in proposito, è un segmento basato su condizione del tipo “pagina contiene step X del funnel e transazioni per sessione = 0”, ovvero un segmento che isola chi inizia un checkout ma non lo termina.
Infine i ritocchi all’interfaccia: oltre a quanto vi ho detto a inizio post, troviamo anche la possibilità di avere anteprima numerica del segmento che stiamo creando, sia basato su sessioni sia su utenti coinvolti
e la possibilità di copiare un segmento direttamente dall’interfaccia: utile per provare variazioni su segmenti già esistenti senza dover fare complicati giri di clic per avere la stessa base.
Insomma, che ne pensate? 🙂