Apr 11 2009
Non c’è sempre una risposta
Quando fradefra, io e alcune altre persone diciamo che “la web analytics non dà risposte, ma genera altre domande” usiamo un misto di provocazione, boutade e verità. E’ chiaro che alcune risposte si possono avere, altrimenti fare analisi sarebbe sprecare tempo, ed è altrettanto chiaro che molte volte da una risposta nascono altre tre o quattro domande, spesso molto più interessanti della prima. Ma è un dato di fatto che in alcuni casi tutti noi prima o poi ci troviamo di fronte a fenomeni, numeri e grafici che sembrano non avere spiegazione, e che alcune volte proprio non la trovano.
Ve ne mostro uno:
Questo è il grafico dei soli accessi diretti di un sito il cui gestore mi ha chiesto “perché accade?”. In blu c’è il totale, in arancione i visitatori nuovi, in verde quelli di ritorno. A partire da inizio 2009 i nuovi visitatori smettono pesantemente di atterrare sul sito digitando l’url, usando bookmark o cliccando link da client di posta e affini, mentre i returning proseguono nelle loro solite attività. Francesco Gori, che ho interpellato in proposito, dice giustamente “sembra che prima ci fosse qualcosa offline che spingeva a visitare il sito, sembra il risultato di una campagna offline ben fatta”.
Il problema naturalmente è che non c’era nessuna campagna offline, e se anche ci fosse stata difficilmente avrebbe avuto tali proporzioni. Il resto del traffico è assolutamente normale, i referrer sono costanti e gli accessi da motore anche, anzi lievemente compensano. Il totale del traffico quindi è pressoché costante.
Ho guardato grafici, pensato e analizzato ma non sono giunto a nessuna conclusione. Ve ne parlo per due motivi: il primo è sapere se avete delle idee in proposito, e il secondo è sapere se siete d’accordo con me quando dico che non sempre c’è una risposta e/o se avete mai affrontato casi in cui non siete stati in grado di dare una spiegazione a fenomeni che avete monitorato con la web analytics.
Ciao, innanzitutto complimenti gran bel post come al solito.
Dovresti almeno dirci il settore del sito, perchè vedo che la diminuzione è iniziata in autunno e poi in inverno. Potrebbe essere un fenomeno temporale (bisognerebbe analizzarlo sui 12 mesi).
Comunque sono d’accordo con te con l’inspiegabilità di certi fenomeni. Quando studiavo sociologia e statistica applicata ai fenomeni sociali all’università, anche i miei prof. si affannavano a dire che non tutti i fenomeni sono spiegabili o almeno non immediatamente.
E la web analytics che casa è se non un’analisi sociale applicata?
La/e landing page riferita/e a questi accessi, nei due periodi, è, mediamente, la stessa? Volevo capire se ci sono differenze in merito a quali pagine vengono viste in relazione a questi accessi diretti (magari lì in mezzo c’è una landing che nel secondo periodo è stata cancellata).
Non è che non c’è una risposta, una risposta a questi fenomeni di solito c’è sempre.
E’ solo che non sempre la web analytics può darla.
il settore è informazione, e il sito non ha andamenti stagionali.
Nessuna pagina viene cancellata, a quanto posso sapere, e controllando le pagine di destinazione del traffico diretto a cavallo del 31/12 (+- due mesi) non vedo grosse fluttuazioni.
Petro, si, è la stessa cosa che dicevo all’inizio 🙂
Una cosa simile mi è capita con alcuni link presenti nel forum di GT. La maggioranza degli utenti su GT non ha la possibilità di mettere link e quindi li scrive nel testo. I lettori sono costretti ad usare il copia e incolla.
Altrimenti poteva essere una risorsa che in qualche modo veniva inviata via email e di conseguenza non aveva referrer. Potresti verificare anche gli accessi con referrer per vedere se c’è stato un calo degli accessi da url di webmail corrispondente.
Oppure potevano essere accessi da siti in HTTPS che non passano il referrer.
Ci sono poi utenti che usano antivirus che eliminano i referrer.
In pratica, facci vedere anche il grafico degli accessi da motore e da altri referrer, dicci il nome del sito (è un nome mnemonico?) e altre informazioni. Quasi sempre la risposta non è scritta ma si può trovare, proprio utilizzando la web analytics e un po’ di ipotesi.
my 2 cents..
c’erano per caso ben indicizzati articoli che parlavano del sito in questione senza linkarlo? e poi dopo una “google dance” questi articoli sono scesi di posizionamento? (questo giustificherebbe anche il fatto che è, se ho capito bene, cresciuto il traffico da search)
Il calo in termini di referrer da webmail c’è, ma non è così drastico. anche se fosse rapportato ai client senza referrer non ci sarebbe quello scalino nei diretti. Le altre ipotesi sono plausibili, certo, ma mi sembrano un po’ troppo remote.
Marco, alla tua ipotesi non avevo pensato. Dici che ci sono migliaia di persone che scrivono il nome del sito dopo averlo letto in una articolo? nella mia esperienza spesso nemmeno un link serve a spostare visite, figuriamoci un articolo senza link. La gente è pigra… 🙂
concordo che l’utente è pigro.. ma a me è capitato. Un articolo che parlava dell’azienda per la quale lavoro è andato al primo posto per circa 3 settimane per una kw a dir poco strategica. Nessun link diretto ma un sacco di visite di coloro che, interressati, digitavano la URL. Certo il caso è un po’ particolare: 1) servizio interessante anche visto il momento economico, 2) il sito che ha pubblicato l’articolo è leader nell’informazione economica, 3) non si è trattato di migliaia di visite come probabilmente nel tuo caso..
spero cmq succeda nuovamente!!
Quando hai detto che il settore è l’informazione ho pensato ad una notizia che, nell’arco di ore/giorni portava in se degli aggiornamenti (vedi ad esempio, scusate, la disgrazia che è accaduta in Abruzzo).
Degli utenti nuovi che arrivano la prima volta ed altri che tornano per individuare nuovi eventuali aggiornamenti presenti nel corpo della news.
Considerando la durata ho immaginato a qualcosa di locale perchè ho l’impressione che “il nazionale” passi un numero così alto di notizie che l’effort delle stesse dura troppo poco.
Ma questi diretti puntavano tutti alla homepage oppure ad una pagina interna?
Nel caso della prima soluzione (tutti alla homepage), allora mi aspetto anche un trend, più o meno simile, per gli accessi da motore di ricerca effettuati per mezzo di parole chiave facenti riferimento al brand.
E’ così?
Caso interessante, mi viene però da fare una domanda: a livello geografico gli accessi avevano delle particolari concentrazioni in alcune aree territoriali?
E se fosse un cambio di calcolo dei dati da parte di GA ?
Qualche nostro cliente ci ha segnalato qualcosa di simile…. 😉
Premetto che mi è capitato varie volte di non riuscire a trovare una risposta ad un fenomeno che la Web Analytics mi mostrava. Nulla di strano, per me.
In relazione al problema, hai dato un’occhiata alle pagine di destinazione degli accessi diretti, per vedere quali sono quelle che hanno subito il calo (se non tutte)?
Marco e Fradefra: le landing sono variegate, e ovviamente sono maggiori man mano che si aggiungono contenuti. La cosa buffa è che nelle prime 100 pagine di destinazione vedo moltissimi incrementi, e i pochi decrementi non giustificano tale calo. Dovrò indagare le parti basse del report (sono quasi ottomila pagine di destinazione).
Matteo: mi hai fatto trovare il report con i vistosi decrementi, anche se ancora non capisco come possa essere così differente dagli altri. Però ora ho qualcosa su cui ragionare. grazie 🙂
Alessio: se fosse così, varrebbe per tutti gli account, mi viene da pensare. Invece ho altri profili di grandezza uguale e settore simile, ma non risentono della cosa…
Altra curiosità, la pagina di 404 ha il codice di GA?
no, i 404 non sono tracciati.
@ Marco : Non e’ detto che succeda su tutti gli account , ho visto situazioni molto simili su alcuni account , ricordiamoci che GA non ha un tracciamento effettivo ma un “campionamento” e questo si vede molto bene su chi ha poco traffico e chi ne ha tanto …
uh? il campionamento è attivo solo se richiedi in un report dati per oltre 200.000 visite, e tra l’altro è un campionamento real-time, mentre i dati nel db ci sono tutti. diversamente non ho capito a che campionamento ti riferisci…
A me è capitato più volte di non poter giungere ad una conclusione a causa di informazioni insufficienti o perché le informazioni c’erano ma l’analisi si dimostrava impossibile attraverso gli strumenti ed i software a disposizione.
Nei casi più fighi è possibile progettare un metodo di analisi e seguirlo scrupolosamente, ricorrendo anche al supporto di dati grezzi (es: server log) da strutturare, ma questo capita raramente.
Nel caso specifico, può essere davvero tutto e niente.
Il caso può essere riconducibile al tipo di business (stagionalità), all’azienda in sé (trend di riconoscimento del brand), a come l’azienda ha fatto promozione online (iniziative chiuse o non più tracciate), alla stagionalità non solo del sito ma anche dei contenuti bookmarkabili o salvabili sul PC (contenuti che si consultavano di frequente), al grado di informatizzazione del target (passaggio a strumenti di navigazione che aumentano la commistione tra URL e box di ricerca), a Google Analytics che scazza. Senza poi farsi prendere dalla “sindrome dell’assassino unico”, che è tipica di chi legge i romanzi gialli chiedendosi “chi è l’assassino” quando in realtà gli assassini possono essere più di uno. 😛
Però questa non è analisi, sono solo congetture, che comunque sono un eccellente strumento per fare brainstorming. 🙂
Il campionamento inteso sull’acquisizione dei dati , è una cosa poco conosciuta ma che viene fatta.
non mi risulta, a meno di non usare la funzione apposita setsamplerate(). fonte? link?
Ciao!
Mi viene da pensare ad una strategia di redirect o ad un network di affiliazione in cui è stato cambiato qualcosa ….
ma dovrei avere più dati 😉
Io approfondirei l’ipotesi di Alessio su eventuali “cambi” di Analytics
Discussione molto interessante.
Marco potresti togliermi una curiosità? Per lo stesso periodo di tempo dell’analisi potresti indicarmi l’andamento delle visite provenienti dai motori per chiavi quali il dominio del sito e poi ancora quelle del solo brand? Grazie
non mi ricordo da che periodo è stato preso quello screenshot, però in linea generale sia le chiavi del brand che quelle specifiche del dominio sono costanti.
E’ vero non tutto si può spiegare.
Un caso del genere mi è capitato e rientra tra quelli elencati da Enrico: il “trend di riconoscimento del brand”.
Era successo che un concorrente era uscito fortemente alla ribalta, e si era “mangiato” molti visitatori, ma il grafico non era così repentino come questo.
Nel “trend di riconoscimento del brand” possiamo anche mettere la reputazione. Non è che è successo qualcosa che ha abbassato la “credibilità” di quel sito?
Ho una situazione mooolto simile, con un grafico quasi identico in cui le visite e i nuovi visitatori sono da un certo punto in poi calati (senza “motivo”), mentre l’andamento dei visitatori di ritorno è sempre costante.
Questa cosa appunto non me la so spiegare, ma c’è una cosa ancora più strana che riscontro in questo rapporto e che non mi era mai accaduto di vedere e cioè che come le sorgenti di traffico da febbraio in poi mi viene segnalato 100% Motori di ricerca.
Non c’è un traffico diretto, un altro sito di provenienza, un refferer!?!? Come è possibile??? Vi è mai capitata una cosa simile?
hai mica impostato il filtro per avere la pagina dalla quale proviene il click sulle SERP?
esatto si ho impostato questo filtro… è questo il problema?? me lo ero pure chiesto!!
direi proprio di si: il primo step di quel filtro è tagliare via tutto quel che non è traffico di Google, o dei motori a seconda della versione che hai usato. Usare SEMPRE i profili copia!!!
Grazie mille.. e grazie per questo blog in generale 🙂