Nov 27 2008
Evitare contenuti duplicati a causa di GA
Quando illustro come Google Analytics tiene traccia delle campagne, con l’uso di parametri proprietari negli URL delle pagine sul sito, spesso vengono fuori le domande “ma quegli URL sono indicizzati?” e “ma quello non è contenuto duplicato?” (mi ricordo che ne parlammo anche al primo corso gratuito di GA a Verona, con YoYo – formazione rotolante e Stefano Gorgoni). La risposta a tutti gli effetti è si, gli url delle campagne vengono indicizzati a meno che non siano esplicitamente bloccati tramite META TAG o file robots.txt (e non sempre è possibile), e se vengono indicizzati rappresentano un URL che presenta gli stessi contenuti di un altro.
Premetto che non sono un SEO e mi occupo di posizionamento solo per i siti che creo, ma che sono dentro al settore, mi documento e mi confronto con amici e colleghi perché spesso le considerazioni che si traggono dalle analisi si possono tramutare in consigli per il posizionamento o devono tenere conto delle azioni per il posizionamento fatte autonomamente dal cliente o da altri consulenti. Detto ciò, se questa situazione vi spaventa e non volete rinunciare all’uso delle campagne, un suggerimento viene da Benjamin Mangold: sostanzialmente il suggerimento è di usare la funzione _setAllowAnchor(true) (di cui vi avevo già parlato) e di cambiare il punto interrogativo ( ? ) negli URL da diffondere per la campagna con il cancelletto ( # ). Si tratta effettivamente di un uso “creativo” della funzione, che probabilmente non è stata creata per questo motivo.
Per definizione Google non indicizza nulla di quanto vi sia in un indirizzo web dopo al carattere cancelletto, poiché il cancelletto viene usato in HTML per indicare delle ancore interne alla pagina web, quindi per definire link a punti differenti della stessa pagina. Combinando queste due informazioni si ha la soluzione al problema degli eventuali contenuti duplicati.
[photo credit LollyKnit su Flickr]