Mar 10 2013

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Cronologia modifiche e novità sul tag manager

autore: Marco Cilia categoria: tagmanager

La cronologia modifiche dovrebbe ormai essere attiva per tutti: la trovate cliccando AMMINISTRAZIONE e selezionando un Google Analytics Account, sta tra “sorgenti di dati” e “impostazioni account”. Se non siete soliti apportare molte modifiche ad account e profili sarà probabilmente una schermata vuota, io in un paio di casi ho già le prime notifiche. D’ora in avanti sarà più facile tenere traccia dei cambiamenti nella configurazione.

Altra modifica recente su GA si trova nei report Social, con la promozione a voce di menu dei report “attività hub dati” e “trackback”.
Molte novità invece nel Google Tag Manager, che ultimamente mi trovo ad aprire più volte al giorno e dove praticamente sempre si notano modifiche e introduzione di funzionalità; le ultime che ho notato sono:

  • rifatta la grafica del selettore del tipo di tag, e riorganizzato logicamente il contenuto. Il problema è che probabilmente stanno usando un traduttore automatico, e quindi il “trasforma monitoraggio delle conversioni” altro non è che “Turn conversion tracker”, dove Turn è uno strumento di web analytics :-/
  • Aggiunti al template Google Analytics anche i tipi di monitoraggio “social” e “tempi utente”
  • Aggiunti al template Google Analytics per le pagine – configurazione avanzata – le opzioni “titolo della pagina”, “chiave della sorgente/mezzo/termine/contenuti/nome”, “chiave del valore che impedisce la sostituzione” ( non chiedetemi cosa sia ), “sostituzione sorgente/mezzo/termine/contenuti/nome”, “sostituzione gclid”, “sostituzione sorgente clic di Google (gclsrc)”, “sostituzione ID clic di Doubleclic (dlid)”.
  • Aggiunta la possibilità di aggiungere motori di ricerca dall’interfaccia del GTM (funzione _addOrganic)
  • Aggiunta la possibilità di dare un nome al tracker

Quest’ultima possibilità, anche se ai più sembra poca cosa, è invece fondamentale per fare una migrazione completa.
L’oggetto che viene istanziato dal Tag Manager quando si usa il template predefinito di Google Analytics, infatti, è privato e inaccessibile dall’esterno: ovvero se uso il template predefinito, poi non posso mettere (o lasciare se già ce l’ho) un onclick di tipo _gaq.push([‘_trackEvent’, eccetera]). Non funzionerebbe e dovrei alternativamente passare all’uso di dataLayer.push come suggerito dalle best practices del GTM, ma dovendo potenzialmente cambiare molto codice nelle pagine, oppure rinunciare al template e usare un tag HTML custom in cui re-incollo il codice di base presente sulle pagine.

Con la nuova opzione in teoria mi basta nominare il tracker _gaq e dovrei essere in grado di salvare capra e cavoli 🙂 (questa è una castroneria, naturalmente, che mi vale tutta la brutta figura. Così imparo a scrivere di notte dicendo “domattina lo testo” 🙂 ) mi basta selezionare l’opzione e lasciare vuoto il nome, giacché il tracker predefinito in GA – versione asincrona – non ha nome (nella versione sincrona si chiamava pageTracker).


Feb 24 2013

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Nuova panoramica ed elenco percorsi nei MCF

autore: Marco Cilia categoria: canalizzazioni-multicanale

Da qualche giorno la panoramica di profilo, cioè la schermata che si apre in modo predefinito quando accediamo ad ogni profilo, si presenta rinnovata, e risulta ottimizzata per gli schermi più larghi. Questo perché l’elenco delle metriche principali e le relative sparkline sono ora disposte in modo fluido e affiancato, ed occupano spazio in larghezza invece che in verticale.

nuovo-benvenuto

Altro cambiamento interessante è il modo elegante con cui i designer hanno risolto un problema che affliggeva il report “principali percorsi di conversione” nelle canalizzazioni multicanale. Fino a qualche giorno fa i percorsi con canali ripetuti venivano esplicitati interamente, e questo significava che – ad esempio – i percorsi che avevano richiesto 13 visite dirette vedevano il quadratino “diretto” ripetuto 13 volte, occupando molto spazio sia in orizzontale sia in verticale senza aggiungere nessuna informazione al dato (anzi, costringendo a contare i quadratini per conoscere il dato quantitativo).
Il report è stato ridisegnato per comprimere il numero di quadratini ed esplicitare il numero di ripetizioni dei canali, in questo modo:

nuovi-percorsi-MCF

Oltre che maggiore leggibilità, è adesso chiaro a colpo d’occhio quante volte ogni percorso viene ripetuto, alleggerendo il lavoro dell’analista.


Jan 29 2013

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

nuova schermata di benvenuto

autore: Marco Cilia categoria: generale

Da qualche ora quando si apre Google Analytics si viene accolti da una nuova schermata di benvenuto: secondo me graficamente un po’ peggiore della precedente, ma indubbiamente più utile perché contiene più informazioni:

nuove-metriche

Vengono mostrati i Google Analytics account, con la possibilità di espanderli tutti o comprimerli tutti. Al clic su uno di essi compaiono le web properties e i profili, e a patto che sia selezionato il pulsante “mostra metriche”, per ogni profilo ci vengono mostrate le visite, il tempo medio delle sessioni, la frequenza di rimbalzo e il tasso totale di conversione all’obiettivo. Questi dati si basano sul periodo temporale selezionato, e cambiano variandolo.

Esiste anche una modalità diversa, in cui i profili vengono elencati di seguito e senza essere suddivisi in account e proprietà web: questa modalità è molto utile per avere il colpo d’occhio sulla situazione di tutto quel che monitoriamo con la nostra login, sarà sufficiente scorrere l’elenco verso il basso.

Meglio ancora, attivando il confronto temporale e usando la nuova modalità, guardate che estrema utilità si raggiunge!

confronto-totale

Ottimo lavoro, ecco la nostra nuova schermata da controllare ogni mattina 🙂


Jan 16 2013

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Novità grandi e piccole nell’interfaccia

autore: Marco Cilia categoria: report

Da stamattina l’interfaccia di Google Analytics si presenta rinnovata nella forma (e in minima parte nei colori). Avevo raccolto quattro segnalazioni ma poi mi è capitato sotto mano un post che ne elenca nove, e quindi faccio prima a linkarlo e riportarvele:

  1. Nuova barra di navigazione: sparisce il tab “Home” e viene introdotta una icona a forma di casetta che fa quel che promette: riporta alla home page del prodotto; i nomi dei profili hanno più spazio – ottimo per profili con nomi lunghi – i tab di report ora sono tutti in “reporting”, mentre la tab dei rapporti personalizzati si chiama ora “personalizzazioni”
  2. Barra bloccata: la barra di navigazione ora scende quando si scrolla la pagina, in modo che non sia più necessario ritornare in cima per passare, ad esempio, ai rapporti personalizzati
  3. Profili recenti: questa in realtà non è una novità, ma forse non ne avevo mai parlato. Comunque sia adesso esiste una specie di “ultimi file aperti”, che permette di accedere direttamente ai profili che sono stati aperti da poco
  4. Menu sinistro: Promossi con una voce in primo piano le Dashboard, le scorciatoie e l’intelligence eventi. Promosso con una voce nei report standard la funzione real-time (e questo vorrà pur dire qualcosa 🙂 ) mentre sparisce il gruppo “pubblicità”, che include solo AdWords; viene spostato all’interno di Sorgenti di traffico
  5. Nuove dashboard con segmenti avanzati: i widget delle dashboard sono più “puliti”, sono quadrati bianchi su sfondo grigio. Inoltre ora si possono applicare segmenti avanzati, cosa impossibile sino a ieri. Quindi invece di fare ad esempio una dashboard desktop e una mobile, se ne può fare una e segmentarla con l’apposito segmento avanzato predefinito.
  6. Nuove opzioni di layout per le dashboard: se fino a ieri c’era un solo layout possibile (tre colonne, 30%-40%-30%), adesso ce ne sono sei: una colonna 100% di larghezza, due colonne 50-50, quattro colonne larghe il 25%, due colonne 30-70 e 70-30, più la vecchia 30-40-30. Questo darà una spinta all’uso delle dashboard, che finora soffrivano un po’ del problema dell’estetica.
  7. Nuovi widget: ora si possono impostare widget con mappa geografica e grafici a barre: questi ultimi in particolare sono molto versatili e personalizzabili
  8. Pulizia generale: varie parti dell’interfaccia hanno subito una pulizia generale e risultano ora più “ordinati”, inoltre la comparazione temporale torna al vecchio colore arancione per il periodo precedente: l’azzurrino di prima era onestamente inguardabile 🙂
  9. Velocità: in generale l’interfaccia sembra sia velocizzata, ma questo credo dipenda dalla percezione soggettiva. In generale non andava male, ma anche le piccole migliorie possono dare grandi giovamenti, se ci passate molto tempo sopra.

Sono molto contento di queste novità, soprattutto quelle relative alle dashboard. Le dashboard sono davvero tanto utili per dare insight aggiornati ai clienti, ma troppo spesso le informazioni da esporre venivano annullate dalla scarsa capacità di formattazione dei widget (specialmente le tabelle con i contenuti, sempre troncate). Anche il fatto che real time sia stato portato in evidenza nei report standard credo sia significativo. Speriamo di vedere anche qui presto qualche novità.


Dec 13 2012

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Nuova veste all’help

autore: Marco Cilia categoria: generale

Oltre che piccoli ritocchi di interfaccia, da qualche tempo l’help ufficiale è vestito a nuovo. Avere una buona documentazione è alla base del successo di una applicazione, e la cosa è tanto più vera quanto più gli sviluppatori possono interfacciarsi con il sistema: e considerando le possibilità vecchie e nuove (Reporting API, management API, cost upload, measurement protocol, custom dimension, ecc…) era proprio venuto il momento di rifare le pagine dedicate ai developer di Google Analytics

https://developers.google.com/analytics/

Le sezioni principali adesso sono:

  • Platform: contiene informazioni generali sul funzionamento della piattaforma; vi invito a guardare questa immagine, che rende un’idea ben precisa del titanico lavoro che sta dietro a quello che noi semplicemente un tool di reporting dei dati
  • Collection: contiene le informazioni necessarie a utilizzare una delle cinque diverse forme di collezionamento dei dati: tracking web, android SDK, iOS SDK, measurement protocol e librerie legacy
  • Configuration: contiene informazioni sulle management API
  • Reporting: contiene informazioni sulle API per l’estrazione dei dati, per la parte “classica” e per i Multi Channel Funnel
  • Solutions: contiene informazioni generali sulle integrazioni possibili tra Google Analytics e altri sistemi, ed è la parte che secondo me sarà più sviluppata in futuro.

L’help tradizionale è sempre stato ricco di informazioni, ma era troppo “orientato ai programmatori”. In questa forma è più gradevole da vedere (si, lo so, ho detto proprio “gradevole da vedere” 🙂 ), facile da navigare e integra in un unico posto praticamente tutte le informazioni necessarie a lavorare con Google Analytics.


Dec 05 2012

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Piccole novità in export e MCF

autore: Marco Cilia categoria: canalizzazioni-multicanale

Oggi nel mio solito girovagare in Analytics ho notato due novità.

La prima è l’arrivo di due nuovi tipi di export: Excel e Google Docs, nativi. Fino ad ora per esportare su Excel era necessario transitare da CSV o TSV, mentre adesso la funzione è nativa. Forse ancora più interessante è l’esportazione verso Google Spreadsheet, che con un solo click aggiuntivo ci consente di condividere il foglio con terzi senza dare accesso, e potendo lavorare in più persone su un unico file, online e contemporaneamente. Trovate le due opzioni, naturalmente, sotto il menu “ESPORTA”.

Accedendo ai Multi Channel Funnel invece, e precisamente al report delle conversioni indirette, ho notato un’esplosione di colori:

Adesso il report si apre con il dettaglio dell’andamento dei primi 6 raggruppamenti di canali, mostrando a colpo d’occhio quali funzionano meglio in quale periodo. Ma non solo, perché è adesso possibile utilizzare il pulsante “Giorni prima della conversione”, per mostrare l’andamento delle conversioni indirette negli ultimi 30 giorni (tipicamente più si va indietro e meno conversioni si vedono)

e anche la “posizione del percorso”, ovvero il numero di passaggi prima della conversione: quest’ultimo però voglio capirlo un po’ meglio perché mi è ancora leggermente oscuro

I tre grafici non cambiano al variare dei tab, quindi se si analizzano le conversioni indirette, la prima interazione o le conversioni, i grafici non muteranno. Se il totale schiaccia troppo le vostre linee colorate, con l’opzione “escludi totale” potete rimuovere la linea azzurra e analizzare nel dettaglio i singoli channel group.

E’ anche possibile specificare una finestra temporale minore dei 30 giorni preimpostati per le analisi multicanale, attraverso il comodo slider che compare cliccando su “finestra di ricerca” in altro.


Oct 29 2012

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Business Platform? forse è addirittura riduttivo

autore: Marco Cilia categoria: generale

Uno non fa in tempo ad abituarsi all’idea che in Google hanno finalmente creato una cosa che immaginavamo da tempo, e dopo due ore salgono due tizi su un palco e la migliorano ancora!

Vado stringato, che per alcune cose nemmeno io ci ho capito troppo (un tweet è poco per capire una feature, a volte…):

  • i modelli di attribuzione, attualmente solo per GA Premium, saranno estesi anche alla versione free
  • si potranno importare dati di costo da qualsiasi fonte: ShufflePoint ha già un prodotto funzionante in tal senso, si chiama In2GA
  • dovrebbe arrivare una nuova sezione chiamata Acquisition, con report ad hoc per mostrare chiaramente i tre step della vita di un visitatore: acquisizione, comportamento sul sito e guadagni derivanti (outcoming)
  • i raggruppamenti di canali dei multi channel funnel saranno – finalmente – condivisibili
  • Google Analytics avrà un campaign manager integrato: niente più utm_source, utm_medium e altri parametri: si potrà creare una campagna dall’interfaccia e avere link con un unico identificativo
  • prima o poi (ho visto passare un tweet velocissimo, prendiamolo con le molle!) potrebbe essere introdotto una specie di intelligence per il budget: tipo “dove mi conviene spendere i miei soldi”, basato sui dati presenti in piattaforma
  • le nuove custom dimensions/metrics avranno 20 slot nella versione free, e 200 nella Premium
  • nel post precedente ho menzionato l’import di dati per le custom dimensions: il limite sarà di 50 milioni di righe 🙂
  • Segmentazione a livello visitor, praticamente come fa Webtrends attraverso Segments: significa poter creare un segmento basato su un visitatore, indipendentemente da quando s’è collegato, quante volte, con quale dispositivo e da quale fonte
  • Report per l’analisi del valore progressivo del cliente (CLV = Customer Lifetime Value)
  • Report per l’analisi della frequenza, fidelizzazione e introiti (RFM = Recency, Frequency, Monetary). Se dividiamo gli utenti in quattro quadranti (visite vecchie/recenti, pochi/tanti acquisti,) vorremo sempre avere che fare con il quadrato “nuovi, tanti acquisti). Questi report dovrebbero permetterci di analizzare questo tipo di dato.
  • Remarketing real-time basato su Visitor Segments

E siamo a metà pomeriggio, ora Californiana 😀


Oct 29 2012

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Universal Analytics, ovvero la Business Platform

autore: Marco Cilia categoria: generale

galaxy

[edit: e mi stavo dimenticando del primo annuncio, che da solo sarebbe valso un post ma che evidentemente passa talmente in secondo piano da farmelo tralasciare durante la scrittura: real time avrà presto la visualizzazione dei GOAL 😀 ]

Oramai ci siamo, siamo nella famosa “Business Platform“, possiamo dirlo senza mezzi termini: durante i primissimi minuti del Google Analytics Partner Summit 2012 è stato annunciato l’arrivo di Universal Analytics, ovvero la prossima versione di quel che fino ad oggi abbiamo chiamato Google Analytics. Magari il nome non cambierà, ma il concetto stesso di misurazione cambierà.

Praticamente GA non sarà più uno strumento basato sulle sessioni, come lo abbiamo conosciuto fino ad ora, ma sarà user-centrico, cioè basato sull’utente (sempre senza registrare dati personali): questo significa che potenzialmente sarà in grado di risolvere una volta per tutte il dilemma del cross-device tracking, ovvero lo stesso utente che si collega da più dispositivi diversi: dettagli ancora non ce ne sono, e probabilmente il tutto sarà fattibile per chi in qualche modo si logga al sito, ma il balzo in avanti è che non si dovranno più legare le sessioni, come si potrebbe già fare oggi con le variabili personalizzate, ma si legheranno gli utenti, e le loro sessioni saranno solo una conseguenza.

Il tutto si baserà sulla definizione di “user-ID“, che potranno essere poi passati a GA attraverso una API documentata, e con delle librerie sviluppate da Google o da terzi. Addio alla presenza di cookies multipli, addio al cross domain tracking. Come ci spiega egregiamente il solito Justin Cutroni, l’identificazione delle sessioni avverrà lato server, e nei browser dei visitatori resterà soltanto l’identificativo univoco. Questo vuol dire che l’aggiunta di motori di ricerca, il cambio della durata del cookie o altre operazioni che adesso siamo abituati a fare aggiungendo funzioni al codice di GA, potranno essere fatte dall’interfaccia, lato server.

Poiché si sta parlando a tutti gli effetti di usare una API per tracciare le visite, vorrei per prima cosa soffermarmi su questa vecchissima previsione di Ian Thomas che risale addirittura a Maggio 2008: 2 delle tre si sono già avverate, mancava la terza, e cioè l’esistenza di una “standard API” bidirezionale che permettesse a chiunque di tracciare pressoché tutto dentro a Google Analytics.

Quando dico “tutto”, intendo anche ad esempio le conversioni offline: ad esempio stampando il visitor-ID su un coupon che viene riscosso offline: si può creare una interfaccia che invierà a GA il “segno” che è stata fatta una conversione da un utente che aveva visto il sito 4 volte da desktop, da certe campagne, e poi due volte da cellulare cliccando quali annunci. Non è affatto male, no? oppure, più in generale, un CRM che dialoga con GA e lo aggiorna su quando un prospect diventa customer, anche attraverso altri mezzi (pensiamo al call center…).

Come se non bastasse, hanno annunciato anche le Dimensioni e le Metriche personalizzate, cioè una delle ultime feature che separavano GA dai grandi nomi della web analytics Webtrends e Adobe; sono un’evoluzione delle Variabili personalizzate. Non basta? ok, si potranno anche IMPORTARE dei csv per ampliare le dimensioni, in un processo che in inglese suona “dimension widening” e che voglio vedere come avranno il coraggio di tradurre. L’esempio nel post di Justin è esemplare:

state tracciando la vendita di libri, voi passate a GA il codice ISBN, e poi con comodo attraverso un csv importare nome autore, data pubblicazione e altri dati. Potrete legare le metriche di Analytics a tutti questi dati, senza bisogno di farlo al momento della collezione dei dati, quindi via codice.

Tutto questo nella prima ora e mezza di summit, che dura due giorni. Sopravviveremo? 😀


Oct 03 2012

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

I dati di GA dentro ad AdWords

autore: Marco Cilia categoria: generale

Fino ad oggi esisteva un unico flusso in uscita da Google verso altri prodotti Google: l’uso dei dati “reali” al posto di quelli stimati all’interno di DoubleCick For Publishers. Se il proprietario dell’account aveva deciso di condividere i dati con altri prodotti Google – tramite l’apposita opzione nell’amministrazione dell’account – i dati in DFP erano più precisi di quelli stimati da Google.

Oggi il blog ufficiale ci informa che presto esisterà un altro prodotto Google che beneficerà dei dati provenienti da Google Analytics, e questo prodotto è AdWords. Praticamente il link che adesso è univoco ADW->GA diventerà biunivoco ADW<->GA. Il motivo è poter beneficiare di dati che tipicamente sono dentro al prodotto di analytics, come bounce rate delle campagne, tempo medio, pagine per visita, eccetera, direttamente da dentro all’interfaccia verde di AdWords.

Questo sempre nell’ottica di riuscire a tirare fuori insights più interessanti con meno passaggi. In questo caso non direttamente da dentro ad Analytics, ma questo è un vantaggio che tutti quelli che gestiscono campagne apprezzeranno…


Oct 01 2012

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Grande novità: Ecco il Google Tag Manager

autore: Marco Cilia categoria: generale

Sono anni che parliamo della Business Platform, e Google ultimamente ci ha dimostrato chiaramente che anche se non la chiama così, sta puntando a quello. E che Business Platform sarebbe, se non avesse come complemento un tag manager?
Ecco, durante l’Emetrics di Boston Google ha appena annunciato il rilascio del suo tag manager, chiamato con molta fantasia “Google Tag Manager“, un prodotto dedicato a tutti coloro che hanno necessità di implementare sui propri progetti tag di marketing e misurazione. Insieme allo strumento viene anche lanciata una rete di partner qualificati, e sono piuttosto orgoglioso di poter affermare che Intarget fa parte di quella rete. Sul blog aziendale trovate anche alcune considerazioni in ottica business su quanto questa novità del tag manager sia importante in un moderno progetto digital.

Un tag manager, per chi non lo sapesse, è uno strumento che consente di astrarre di un livello la messa in produzione e la modifica dei tag sul proprio sito. Invece di operare direttamente sulle pagine o sui template che le generano, si applica un unico tag a inizio progetto e il resto delle modifiche viene completamente gestito attraverso un’interfaccia web. Non è una idea nuova, di tag manager in giro ce ne sono parecchi da anni, ma l’approccio Google a qualsiasi cosa riserva sempre qualche sorpresa…

Il primo concetto con cui familiarizzare è l’account, che ricalca esattamente quello che noi conosciamo per Google Analytics: un account può contenere diversi progetti, per cui è assolutamente necessario che sia l’account del proprietario del sito a generare il tag contenitore necessario; esattamente come in Google Analytics poi sarà possibile aggiungere utenti, con due livelli di accesso all’account, e quattro livelli al singolo contenitore.

Il secondo concetto è quello di contenitore, cioè del tag fisico che andrà poi inserito sulle pagine del progetto: un contenitore si presenta come un blocco di codice – iframe e javascript sostanzialmente – con un identificativo univoco. Una volta inserito quello nel sito, si potranno effettuare le necessarie modifiche agendo sull’interfaccia web del tag manager.

All’interno di un contenitore si possono poi definire i tag: i tag sono quei pezzetti di codice che fino ad ora siamo stati abituati ad incollare nei template delle pagine dei siti, sotto forma di javascript, html o di pixel tracking. Il Google Tag Manager ha già alcuni template predefiniti – ed altri immagino verranno aggiunti prossimamente, che facilitano molto l’inserimento. Per aggiungere un tag di base di Google Analytics, senza alcuna personalizzazione, basterà selezionare il modello appropriato e incollare il numero UA-xxxxxx-y. Altri modelli predefiniti sono il codice delle conversioni di AdWords, il remarketing o il DoubleClick Floodlight. In ogni caso è sempre possibile definire un tag incollando il codice necessario nell’interfaccia invece che sul sorgente delle pagine.

I tag vengono eseguiti basandosi su delle regole: esse servono a dire al Tag Manager quando eseguire un tag piuttosto che un altro, e sono del tipo “tutte le pagine”, “tutte le pagine tranne…”, “l’url della pagina contiene xyz”, “viene scatenato un certo evento”, “il referrer è…”, ed altre ancora… Esiste in realtà una regola più generale che si può usare per generare qualsiasi regola, ed è: “macro soddisfa condizione”. A questo punto la domanda che sorge spontanea è cosa sia una macro 🙂

Una macro, nel tag manager, è un identificatore di un qualcosa, che servirà poi per definire una regola. Questo qualcosa può essere una variabile javascript, una stringa, un oggetto del DOM, un evento, un referrer, un url e una serie di altre cose.
Combinando insieme macro e regole si sarà in grado di identificare puntualmente le condizioni sulla base delle quali scatenare un tag piuttosto che un altro, anche in modo molto complesso: arrivo sulla pagina x dal referrer y, e se una certa variabile javascript ha un determinato valore, estraggo dal DOM una stringa e la passo al tag manager che la scrive nel tag di remarketing di AdWords.

Tutto questo lavoro non è semplice, ovviamente, e poiché il grado di complicazione è elevato, il Google Tag Manager ha al suo interno una funzione bellissima: il versioning dei tag. Questo è utilissimo perché in caso di problemi con un solo click si può tornare indietro di una o più versioni, ripristinando tutti i tag all’ultima situazione sicuramente funzionante, ma non solo… il versioning funziona anche per le versioni non ancora messe in produzione: se si fanno delle modifiche si può creare una nuova versione del contenitore e pubblicarla in una “sandbox”, cioè funzionante soltanto sui browser abilitati da chi ha creato la versione. Questo permette di conoscere in modo visuale, attraverso una consolle nel browser, se la nuova configurazione funziona man mano che si visita il sito live. Se tutto è corretto, si potrà procedere alla pubblicazione vera e propria.

I vantaggi del Google Tag Manager sono piuttosto evidenti, una volta compreso cosa è e come funziona, ma ve li elenco ugualmente:
– velocità di implementazione, modifica e rimozione
– gestione centralizzata
– minori o assenti richieste al reparto IT
– possibilità di avere preview sul funzionamento di tag non ancora in produzione
– rollback immediati

Questo è un altro grande passo nella direzione della piattaforma di marketing a 360° che desideriamo da tanto: qui non si tratta di nuove funzionalità di un prodotto o di un altro, di evoluzioni o di unificazioni di prodotti già esistenti. Qui si sta parlando di un nuovo prodotto che racchiude tutti gli altri, che facilita molto le operazioni alle agenzie, scarica i clienti da alcune attività e quasi azzera il lavoro di reparti IT e web developer. Come si può dire di no a tutto questo? 🙂
Voi cosa ne pensate?

[qui c’è un post di Daniel Waiseberg con alcuni screenshot]