May 05 2008

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Tracciare correttamente gli errori 404

autore: categoria: codice di monitoraggio

Quando si installa il tracking code di Google Analytics su un sito si spende molto tempo ad assicurarsi che il codice sia presente su ogni pagina che vogliamo tracciare, su ogni elemento e su ogni download, nel caso ci interessino in modo specifico anche questi due ultimi elementi. Quello che nella quasi totalità dei casi si tralascia è l’installazione del codice anche sulle pagine di errore 404.

Le pagine di errore 404 sono particolari pagine che il webserver mostra ai navigatori quando richiedono una risorsa che non esiste in quel sito; l’esempio tipico è quando si digita in modo errato il nome di una pagina.

Le persone più attente le conoscono e inseriscono il codice tradizionale anche su quelle, ma pochi sanno che con un piccolo tuning si può ottenere un risultato ancora maggiore: fare in modo che la pagina di errore, oltre che venire conteggiata nei report, ci dia una informazione: in particolare quale era la pagina originale richiesta. Questo per far si che noi possiamo apportare le opportune correzioni al nostro sito ed eliminare il disservizio all’utente. Per far questo bisogna modificare come segue il codice di tracciamento, nella sola pagina 404 che il webserver usa come modello (su Apache si trova in /error_docs/not_found.html e su IIS nelle proprietà del sito – messaggi di errore personalizzati – errore HTTP 404 – modifica proprietà):


<script type="text/javascript">
var gaJsHost = (("https:" == document.location.protocol) ? "https://ssl." : "http://www.");
document.write(unescape("%3Cscript src='" + gaJsHost + "google-analytics.com/ga.js' type='text/javascript'%3E%3C/script%3E"));
</script>
<script type="text/javascript">
var pageTracker = _gat._getTracker("UA-12345-1");
pageTracker._initData();
pageTracker._trackPageview("/404.html?page="+document.location.pathname+document.location.search);
</script>

404.html è il nome della pagina modello di errore che il webserver fornisce
document.location.pathname è il nome della pagina richiesta
document.locarion.search sono i parametri eventuali della pagina richiesta.

Ovviamente, anche se si tratta di una pagina fittizia creata da GA tramite la funzione trackpageview(), essa è segmentabile esattamente come le altre, per cui è possibile conoscere la provenienza, la parola chiave di arrivo se c’è e tutte le altre informazioni tipiche dei report…

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6 Commenti

  1. Interessante, non ci avevo pensato! Aggiunto subito al mio blog!

  2. Si inizia subito dal primo post con le cose interessanti.
    Bravo Marco 🙂

  3. E io che avevo sviluppato una soluzione da zero 😀

  4. Interessante, proprio quello che cercavo!

  5. è ancora valido il codice?

  6. no, non se usi la versione asincrona del codice

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