Jun 06 2014

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Di ritorno dal GA Summit 2014

autore: categoria: codice di monitoraggio

Manco dal blog da un po’ di settimane, ma avevo un buon motivo: approfittando del GA summit 2014, quest’anno anticipato a Maggio rispetto all’usuale Settembre, ho festeggiato il mio compleanno a San Francisco 🙂

Nel frattempo sono successe molte cose, che vediamo di recuperare in ordine rigorosamente sparso:

Primo, quasi un mese fa sono stati introdotti i report di “flusso di gruppi di contenuto”, ovvero i report sui flussi di navigazione, ma non più per singole pagine (o meglio raggruppamenti automatici di pagine, come in realtà sono i blocchi verdi che vedete nel report) bensì per gruppi di contenuto così come sono stati specificati dall’utente nel pannello di amministrazione; questo report consente di rispondere a domande del tipo “dopo aver visto contenuti che io aggrego come sport, cosa vedono gli utenti?”, in un sito editoriale, oppure in un sito e-commerce “dopo aver visto prodotti di categoria tecnologia, verso quale categoria si spostano?”. Naturalmente la fattibilità di queste domande, e la relativa risposta, dipende esclusivamente da come avete impostato i vostri content grouping. Per dettagli sui content grouping si veda questo mio post di qualche mese fa: “gruppi di contenuto: interessante novità di fine anno“.

Secondo, gli utenti di Google Analytics Premium hanno adesso la possibilità di creare rollup reporting in modo automatico: se fino ad ora avere un profilo di “rollup”, cioè che includesse dati da più profili/siti, consisteva nel mettere un ulteriore codice di monitoraggio (con tutte le complicanze del caso), adesso la cosa potrà essere fatta semplicemente creando un nuovo profilo di tipo rollup e selezionando quali altre property dovranno inviare i dati al profilo complessivo. Ci sono un paio di considerazioni da tenere presenti, in ogni caso: se avete abilitato il supporto multivaluta nelle singole property, nel profilo di rollup tutto viene riconvertito nella valuta impostata nel rollup: questo ovviamente per non sommare mele con pere, dollari con euro. Inoltre le property di rollup erodono il massimale di hits disponibili nell’account Premium, anche se a “prezzo agevolato”: se con un doppio tag si consumano due hits per ogni pagina inviata, con un singolo tag + rollup se ne consumano solo 1,5.

Terzo, il nuovo Ecommerce: i report di ecommerce non sono mai stati toccati, da quando il prodotto esiste. Era tempo di un revamp, ma invece di rifare solo i report, in Google hanno rifatto completamente la funzionalità; se prima il tag di ecommerce partiva solo sulla thankyou page, e quindi dava dati solo sulla thankyou page, adesso i tag relativi alla sezione ecommerce comprendono tutto il percorso del visitatore: quali prodotti vede (impression di prodotto e di liste), quali prodotti clicca (click), di quali prodotti vede le schede di dettaglio (product impression), quali aggiunge e rimuove dal carrello, di quali brand e per quale valore (checkout), quali codici promozionali hanno più successo (sia per sconti si transazioni sia per sconti su prodotti) e quali prodotti subiscono più resi. Ovviamente questo richiede un retagging completo (oltre a Universal Analytics) che nei mesi scorsi ho sperimentato essere non proprio semplice da implementare. Ma a grandi funzionalità spesso corrisponde grande fatica, almeno inizialmente…

Quarto, l’espansione del dimension widening, ora chiamato “custom data import”; l’elenco delle dimensioni che si può ampliare è stato espanso, ma soprattutto è adesso possibile uploadare file CSV, invece di dover fare per forza tramite le API. I clienti Premium hanno la possibilità di definire Custom Tables, cioè report tabellari che saranno calcolati direttamente senza sampling; pensate a dei custom report, ecco, però avranno sempre il 100% dei dati. Sempre per i clienti Premium, l’integrazione tra GA e Doubleclick Campaign Manager e Bid Manager: l’integrazione naturalmente è a due vie, quindi si potranno vedere i dati di preclick su GA e usare i dati di GA (e le liste di remarketing, manuali o smart) su Doubleclick, semplificando il lavoro di chi gestisce le campagne e potendo arrivare anche a discreti gradi di automazione, soprattutto verso la parte real time bidding

Quinto, nuove API, che non mancano mai 🙂 Una API per automatizzare la creazione di property e viste, una per gestire le configurazioni AdWords, una per i filtri e una nuova API per estrapolare i dati e visualizzarli, tipo dashboard ma non ristretta all’interfaccia di Analytics.

Sul fronte TagManager volevo invece segnalarvi due nuove estensioni di Chrome che ho trovato in questi giorni, utili per capire meglio come impostare i vari tag e regole e per fare debug:

  1. dataslayer: aggiunge un pannello nei dev tools di chrome con informazioni sul datalayer, su cosa contiene e su cosa viene “pushato” al suo interno dai vari eventi GTM.
  2. GTM sonar, che permette di simulare la presenza dei listener di click e link, per capire se funzionerebbero o ci sono impedimenti ed eventualmente anche configurare le regole

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