Jun 01 2012
Analytics integra Website Optimizer: un prodotto sempre più completo
Oggi è uno di quei giorni destinati a segnare il corso della storia del nostro strumento preferito di web analytics: il team ha appena annunciato sul blog ufficiale il prossimo rilascio dei Content Experiment, e la contestuale sparizione di Google Website Optimizer.
Con il passare degli anni le richieste più pressanti al team di Google Analytics sono state quelle relative all’integrazione con gli altri prodotti Google destinati agli advertiser, ai webmaster o agli editori: prima fu AdWords, ovviamente, poi Adsense, poi Feedburner (anche se il risultato ancora oggi lascia un po’ a desiderare…), poi Webmaster Tools (e anche lì c’è molto spazio per migliorare!). Il grande escluso di questa lista, benché fosse il più naturale candidato al matrimonio (ne parlavo qui e qui), è stato fino ad oggi Google Website Optimizer, lo strumento dedicato ai test A/B e ai multivariati; uno strumento cioè in grado di prendere due versioni della stessa pagina, o due o più elementi della stessa pagina, e aiutare a decidere quale delle due fosse più funzionale al raggiungimento di un determinato obiettivo.
Benché non fossi affatto un esperto di GWO, ho assistito negli anni al susseguirsi di una serie di istruzioni dedicate a chi volesse integrare i due strumenti: codici aggiuntivi, funzioni apparentemente slegate dal contesto da aggiungere al tracciamento, uso di variabili personalizzate. Quando la nuova funzione Content Experiment sarà disponibile tutto questo sarà un ricordo! i vantaggi principali dei content experiments infatti sono:
- strumento guidato di setup, che aiuta passo-passo nella creazione del test
- uso del codice di Analytics già presente sulla pagina, meno javascript da caricare, meno modifiche al codice
- determinazione automatica del vincitore, quando viene raggiunto un adeguato intervallo di confidenza
- un test richiederà almeno 2 settimane, e non oltre 3 mesi
- le variazioni con performance scarsissime saranno automaticamente scartate dall’esperimento in corso d’opera, in modo da rendere più significativi i risultati per le restanti varianti
Il vantaggio di fare tutto questo direttamente dentro a GA è ovviamente quello di poter legare i dati degli esperimenti a tutti gli altri presenti nei nostri report, poter usare la segmentazione, e avere le altre metriche a disposizione, e sono poi i motivi per cui sono anni che si chiede a gran voce l’integrazione. A partire dal 1 agosto inoltre, Google Website Optimizer in versione stand-alone smetterà di essere accessibile. L’altro svantaggio è che al momento i content experiment supportano solo gli split test A/B con 5 varianti oltre alla pagina di controllo originale: niente test multivariati
Quando tutto questo sarà visibile? “nelle prossime settimane”, ovviamente 🙂
(altri post che ne parlano: Daniel Waiseberg, Roi Revolution)