Oct 29 2008

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Aggiungere annotazioni a Google Analytics

autore: Marco Cilia categoria: report

Come si è già detto la API di prossima introduzione in GA 3.0 è una API di sola lettura, e questo significa che i dati avranno una sola direzione: dal server all’esterno. L’unico modo per introdurre dati nel sistema di Google è attraverso il javascript che inseriamo nelle nostre pagine, ma quei dati riguardano sempre e comunque visitatori, sessioni, browser, obiettivi.

Una delle richieste che ogni tanto viene fatta al team di Google in giro per la rete è la possibilità di inserire note all’interno del prodotto, cioè annotazione utili ad esempio a ricordare eventi (“26/10: inizio della campagna banner”) o ad “appuntare” messaggi importanti per gli altri utenti. Justin Cutroni ha sopperito a questa mancanza con una estensione per Firefox chiamata GA Notes. E’ basata su Google Apps, per cui le note sono conservate nei server della grande G e l’unico prerequisito affinché funzioni con più utenti è che tutti abbiano installato l’estensione.

Se lavorate con Google Analytics e siete un team, può sicuramente essere una buona idea usare questa estensione per avere sempre sotto mano la “storia” degli eventi di un profilo. Tra le altre cose, Justin promette che cercherà di migliorarla anche con la possibilità di visualizzare le note in forma grafica.

(se ti interessano altre estensioni utili per aggiungere funzionalità a GA, ti segnalo questo vecchio post)


Jul 15 2008

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Una API non ufficiale

autore: Marco Cilia categoria: generale

Abbiamo già visto in passato come una API, un’interfaccia verso i dati per programmatori, sia una delle richieste che la maggior parte degli utenti fa a Google e come questa potrebbe aprire la strada verso una diffusione universale di Google Analytics anche al di fuori della ristretta cerchia della web analytics. La mia opinione è che prima o poi questa API arriverà (d’altronde Google offre API per la maggior parte dei suoi servizi), ma nel frattempo non posso evitare di segnalarvi questo lavoro di Sal Uriasev per Juice Analytics: una API non ufficiale.

Per utilizzarla è necessario installare e conoscere almeno un po’ Python, un potente linguaggio di programmazione venuto alla ribalta negli ultimi anni; io purtroppo al momento non so dirvi molto di più di quel che scritto nella documentazione ufficiale. Farò indubbiamente delle prove in futuro, ma se nel frattempo qualcuno vuole cimentarsi, ne trarremo tutti beneficio 🙂


Jul 07 2008

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Aggiungere funzionalità a Google Analytics

autore: Marco Cilia categoria: generale

Abbiamo parlato spesso del possibile futuro di GA e di come io e altre persone che lo usano vorremmo che si trasformasse, ma la sostanza è che le previsioni o i desideri restano tali finché Google non li realizza. Eppure esiste un intero ecosistema di programmatori che utilizzano una famosa estensione del broswer Firefox per aggiungere piccole funzioni a GA che normalmente non sono presenti.

Trattandosi di un addon di Firefox, è evidente, tutte le funzioni citate in questo post funzioneranno solo con il browser di casa Mozilla. In secondo luogo non si tratta di un post alla portata di tutti: sebbene la maggior parte delle operazioni siano click e download, in alcuni casi potrebbe essere necessario editare dei file o addentrarsi nello specifico dei problemi. Terzo punto da tenere in considerazione è che essendo sviluppati da americani e basati sugli url delle pagine, funzionano solo se accedete a www.google.com/analytics, non sul .it.

Il primo passo da fare è scaricare il plugin GreaseMonkey e riavviare Firefox: in basso a destra dovrebbe comparirvi una simpatica faccia di scimmia, segno che il plugin è correttamente installato. Per inciso, esistono migliaia di script per GreaseMonkey, alcuni molto semplici e altri molto potenti, per moltissimi siti web e non solo per Google Analytics. Poiché gli script sono realizzati dagli utenti e non da Google o Mozilla, abbiate particolare cura nella selezione che fate quando decidete di installare qualcosa: prendete informazioni, chiedete a un esperto di controllare i sorgenti. Installare script di dubbia provenienza è un errore da evitare assolutamente!

Detto questo, il primo script da installare è Keyword Trends di Juice Analytics, che aggiunge un pulsante “who sent me unusual traffic” ai report delle keyword e delle fonti di traffico. Azionando il pulsante lo script scaricherà in background i dati delle keyword del periodo temporale selezionato e li confronterà con queli degli ultimi 7 giorni, mostrandoci il risultato di questo confronto, cioè le keyword (o le fonti di traffico) con un incremento superiore al 20% (nel caso dei referrer i giorni sono 3 e la percentuale è il 50). Per modificare il periodo o la percentuale potete fare riferimento al post e alle istruzioni contenute.

Altro script interessante è Report Enhancer di Roi Revolution, uno script che aggiunge un sacco di dati interessanti, ad esempio il numero di conversioni (invece del tasso), il “vero” tempo sul sito (spiegato in questo post su cui magari torneremo in futuro), e aggiunge al menu delle segmentazioni una voce Source/Medium che normalmente non è presente (sono presenti Sorgente e Mezzo ma non la combinazione dei due). Inoltre se abbiamo abilitato e usiamo i rapporti e-commerce. potremo segmentare per prodotto, gruppo di prodotti, SKU e transazione, anche queste segmentazioni che normalmente non sono accessibili da questo menu. Un piccolo effetto collaterale di questo script è che rende inglese il menu contestuale delle segmentazioni anche se usate l’interfaccia in italiano. In tutta sincerità a me funziona tutto tranne il True Time on site e le informazioni aggiuntive, ma potrei aver fatto qualche casino installando gli script. [UPDATE: funziona solo settando l’inglese come lingua di Analytics]

Il terzo script è stato pubblicato da Michael Freeman, probabilmente dopo aver letto il post che ho in parte tradotto tempo fa sull’integrazione tra GA e Google Docs.

Google Docs integration

Quel che fa è infatti aggiungere una opzione di export dei dati, proprio in Google Spreadsheet. Con un solo click si può esportare un report e poi elaborarlo tramite il foglio elettronico online di Google, con i vantaggi aggiuntivi delle revisioni e delle modifiche collaborative distribuite, oltre al fatto di poterlo condividere in sola lettura con clienti o altri fornitori senza dare accesso diretto a GA. Dei tre è quello che mi ha dato i problemi maggiori: tende a funzionare quando si accede a GA immettendo la password (e non scrivendo direttamente https://www.google.com/analytics/) e nonostante ciò alcune volte ritorna un errore 500. E’ sicuramente ancora uno script giovane, ma potrebbe presto diventare un addon definitivo, quindi lo seguiamo con interesse.


Jun 29 2008

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Tracciare automaticamente link e download: the italian way

autore: Marco Cilia categoria: javascript

Quando vi proposi la libreria di Brian Clifton per tracciare automaticamente link e download, dissi che soffriva di un problema. A molti sembrerà un problema di poco conto, una cosa che usano in pochissimi, ma ha realmente una sua utilità che vado a spiegarvi: la libreria di Clifton funziona solo con l’oggetto predefinito di GA, pageTracker. Se voi istanziate più oggetti per più profili, non va. Dovete modificare il sorgente e conoscere a priori il nome dell’oggetto di monitoraggio. Insieme a Francesco Terenzani (lui l’autore materiale del codice, io ci ho messo alcune idee e test) ci siamo subito messi a pensare a una soluzione più snella ed efficace per colmare questa lacuna, e l’abbiamo trovata e descritta nel post di Francesco.

Le istruzioni sono molto chiare e non ve le riporto (e tra l’altro non c’è nemmeno bisogno di una chiamata onload), vorrei invece porre l’accento ancora una volta sulla flessibilità della soluzione che abbiamo trovato. Possiamo istanziare due o più oggetti di tracciamento e tracciare gli stessi download su due o più account diversi, oppure possiamo tracciare cose diverse su account diversi come mostrato da Francesco. Invece di fare dei filtri a monte di profili-copia, con una semplice riga nel GATC otteniamo lo stesso risultato.

Guardate questo codice (realmente testato):


<script type="text/javascript">
var gaJsHost = (("https:" == document.location.protocol) ? "https://ssl." : "http://www.");
document.write(unescape("%3Cscript src='" + gaJsHost + "google-analytics.com/ga.js' type='text/javascript'%3E%3C/script%3E"));
</script>
<script type="text/javascript" src="_ftTrack.js"></script>
<script type="text/javascript">
var pageTracker = _gat._getTracker("UA-XXXXX-5");
pageTracker._initData();
pageTracker._trackPageview();
_ftTrack(pageTracker, "link|doc|rtf|pdf|zip");

var miopersonalTracker = _gat._getTracker("UA-XXXXX-12");
miopersonalTracker._initData();
_ftTrack(miopersonalTracker, "doc|rtf");
</script>

se notate, al secondo oggetto di tracciamento manca la chiamata a trackpageview(), che è quella che trasmette i dati ai server di Analytics. Questo perché trackpageview viene richiamata già al momento della creazione delle pagine virtuali, cui viene passato come argomento il percorso delle pagine virtuali stesse. Con il codice che ho scritto sopra avremo due profili, magari copie, il primo dei quali traccia tutto come sempre con in più i link esterni, i documenti doc, rtf e pdf e gli archivi zip, mentre il secondo traccia SOLO i documenti doc e rtf. ma avendo escluso la chiamata ordinaria di trackpageview, questo oggetto non traccia tutte le altre pagine, la home page ad esempio. Traccia SOLO i documenti, così possiamo fare analisi segmentata già dall’origine (ad esempio, gli arrivi da motore di ricerca ci indicheranno quali sono i documenti meglio indicizzati e per quali keyword).
Ecco un esempio di bacheca nel profilo copia di cui ho parlato:

sezione di bacheca


Jun 09 2008

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Tracciare automaticamente tutti i link in uscita

autore: Marco Cilia categoria: javascript

Brian Clifton ha appena pubblicato una versione aggiornata del suo script per taggare automaticamente tutti i link in uscita, i download e i click sui mailto:, indirizzata a chi usa ga.js come codice di monitoraggio.

Il sorgente è abbastanza chiaro, per essere utilizzato dovete salvare quel file e personalizzare la variabile extTrack con il dominio (o i domini) su cui lo script è installato e che quindi saranno considerati “interni” e la variabile extDoc con le estensioni dei file da monitorare. La variabile extTrack è interesante, e ci permette anche di escludere dal tracciamento tutti i link verso un intero dominio esterno.
A quel punto dovrete includere nella sezione HEAD delle vostre pagine una riga come
<script type="text/javascript" src="addLinkerEvents-ga.js" />

Dopo di che la funzione va richiamata sull’onload del BODY, modificandolo come segue
<body onload="addLinkerEvents();">

Nei report i link esterni sono tracciati come pagine virtuali della cartella /ext/, i download come pagine virtuali della cartella /downloads/ e i clic sulle email come pagine virtuali della cartella /mailto/.

E’ una soluzione interessante che ci permette di automatizzare un lavoro fondamentale come il tracciamento dei download e dei click esterni, che incorpora una buona idea ma che ne manca completamente un’altra, anche se minore: nei prossimi giorni conto di segnalarvi una risorsa cui sto lavorando insieme a un amico che dovrebbe includere l’idea che manca allo script di Clifton. (eccola: the italian way)


May 19 2008

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20 consigli a Google per migliorare Analytics

autore: Marco Cilia categoria: generale

C’è un recente post di Ryan Spoon che scrive 20 consigli per migliorare Google Analytics, anche se la sua tesi è che Google non abbia molti incentivi per farlo, poiché il ritorno dell’investimento per Mountain View è in termini di dati e maggiori vendite di AdWords per chi decide di partecipare al programma.

Ve li traduco qui, in corsivo le mie eventuali considerazioni:
Continua a leggere “20 consigli a Google per migliorare Analytics”