Apr 12 2017

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Cosa resterà, di questi anni 80?

autore: Marco Cilia categoria: generale

Volevo parlarvi del nuovo report “Qualità della sessione” che presto farà capolino anche nei vostri Analytics, ma tutto sommato il post di Enrico Pavan è completo e buono, e se volete anche qualcosa in inglese vi punto verso AnalyticsPros.

Tanto per riassumere ai pigri che non cliccheranno i link, Google Analytics userà un sistema di machine learning per attribuire un punteggio di qualità alle sessioni sul sito – deve essere un ecommerce, e anche con dei volumi interessanti – in modo da suddividere il totale in sessioni con bassa o altissima propensione alla conversione. Da qui a farne dei segmenti, audience, liste di remarketing il passo è breve, e le strategie di marketing che si possono applicare sono ovviamente molte e interessanti.

Più che altro colgo lo spunto per una riflessione sul ruolo dell’analista del futuro, adesso che praticamente abbiamo:

Il machine learning ci ruberà il lavoro?
io credo di no, non nell’immediato almeno. Vedete, il grande problema che si cela dietro a tutta questa automazione è che si basa sul presupposto che l’Analytics sia perfetto, o per lo meno “giusto”. E di Analytics impeccabili nella mia vita ne ho visti ben pochi, nonostante tutto. Non avete idea del numero di volte in cui ancora nel 2017 riecheggia in ufficio la frase di Bartali “Gl’è tutto sbagliato, gl’è tutto da rifare” aprendo Analytics di nuovi clienti.

Come dico da praticamente sempre, se entra spazzatura nel sistema, dal sistema esce spazzatura. Ci riferivamo all’analisi prima, figuriamoci cosa succede se un algoritmo cataloga le vostre sessioni e crea automaticamente le liste sulle quali vengono spesi parte dei budget di campagna.

La seconda riflessione va nella direzione ancora poco esplorata a mio modo di vedere della data integration, ovvero delle possibilità offerte a un brand, e solo a lui, dall’unione dei dati di Analytics con quelli proprietari. Certo, alla fine si tratta sempre di portare tutto dentro Google (anche se qualche workaround esiste), ma le possibilità di targeting che vengono sbloccate, la capacità di segmentazione della user base, la pletora di nuove strategie di marketing che si possono mettere in atto sono veramente tantissime. E per fare quel lavoro, al di là della praticità o dell’essere un system integrator, richiede una conoscenza degli strumenti e una capacità di disegnare la struttura dei dati che al momento nessun robot può eseguire.

Quindi si, qualcosa di questi anni 80 resterà 🙂


Jul 23 2012

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Il Google Analytics della TV

autore: Marco Cilia categoria: generale

Molte persone che guardano i report AdWords si/mi chiedono cosa sia il report Campagne TV che ogni tanto compare a qualcuno (e che in realtà in questo momento non vedo in nessuno degli account cui ho accesso).
Forse non tutti sanno che negli Stati Uniti, per chi ha abbastanza budget, è possibile comprare annunci nella TV via cavo esattamente come si fa per il display sui siti web. La lista dei requisiti degli annunci è piuttosto lunga e complicata, ma ovviamente trattandosi di un medium di un certo tipo richiede attenzioni di un certo tipo.

Su questa pagina dell’help di AdWords si può leggere chiaramente “Annunci audiovisivi trasmessi sulle reti televisive che collaborano con Google negli Stati Uniti.”, e quindi in Europa possiamo per il momento metterci il cuore in pace, ma vero è che la TV è ormai sempre più spesso un monitor come un altro, sempre più spesso collegato ad internet e sempre più intrinsecamente collegato al mondo che invece conosciamo: un esempio su tutti è Youtube in streaming, sul quale invece è già possibile fare annunci audiovisivi: quindi la fusione è in qualche modo in atto.

Un altro aspetto da non sottovalutare, è che la TV via cavo richiede un set-top-box, e che molti non sanno che uno dei maggiori produttori mondiali di decoder per la TV via cavo è… Motorola, che è stata comprata da Google e che non ha nessuna difficoltà ad inserire nei suoi prodotti, se necessario, il sistema operativo di Google, sia esso Android o direttamente Google TV (nonostante le voci di Marzo sulla cessione di quel segmento di business, ad oggi i set-top-box sono ancora lì).

Tutta questa catena di pensieri mi è venuta leggendo questo articolo di Venture Beat sull’acquisizione di TRA da parte di TiVo per farne il “Google Analytics della TV”, e ripensando un po’ a quanto scrissi due anni fa proprio in questo periodo. Dite che un giorno ci arriveremo anche noi in Europa?

[come nota a margine: avete mai notato che quando c’è da trasformare qualcosa in uno strumento di analisi, diventa il “Google Analytics del…” e mai, che ne so, “L’omniture del…”? se non ci credete, guardate quest’altro titolo: “Google Analytics for the real world“, che tratta di un’idea per monitorare i cellulari nei negozi per dare statistiche sui compratori]


Dec 29 2011

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Fact check e previsioni del 2012

autore: Marco Cilia categoria: generale

E’ quasi finito un anno fantastico per Google Analytics: annunci continui, novità una dietro l’altra e l’arrivo di Google Analytics Premium. Non so se si potrà ripetere un anno così (o forse si, dato che è solo da metà anno in poi che tutto ha subito un’accelerazione…), ma è mio dovere fare un fact check delle previsioni fatte a Gennaio:

  • link in uscita: la funzione è già pronta, se non la annunciano quest’anno perdo tutte le speranze. PREVISIONE SBAGLIATA, perdo le speranze (a meno che l’autotrack non fosse un esperimento buttato lì per caso)
  • social media come fonte separata: riesumo una previsione di inizio 2009, ma penso che questo sia l’anno cruciale. MEZZO PUNTO: nei funnel multicanale i social sono effettivamente separati
  • Google TV tracking: appena Google TV risolverà i suoi piccoli problemi, Google Analytics annuncerà una SDK dedicata (anche se in realtà si potrebbe già fare con quella Android) per tracciare la navigazione e l’uso delle TV multimediali, chiudendo il cerchio con la già esistente funzione di monitoraggio degli spot pubblicitari televisivi. MEZZO PUNTO. Alla fine la Google TV è a tutti gli effetti basata su Android, per cui l’SDK c’è e funziona
  • novità nella gestione di account e profili: credo che durante questo anno verranno abbassati alcuni limiti attuali del sistema: i 50 profili per account, la gestione un po’ complessa degli account, e verrà finalmente data la possibilità di migrare gli storici da un account a un altro. PREVISIONE ERRATA!

Le sparate di fanta-web analytics ovviamente erano fuori concorso, e infatti Webtrends sta meglio che mai, e Adobe punta moltissimo sulla suite di digital measurement, per cui niente. Chi voleva una piattaforma professionale ha avuto Google Analytics Premium, e tutti proseguono per la loro strada.

E veniamo alle previsioni per il 2012:

  • Real Time: sarà esteso anche a eventi e transazioni ecommerce, e non solo alle pagine. Non mi sembra poi così complicato da gestire, se sono riusciti a darci già quel che vediamo…
  • Import API: fino a un mese fa non l’avrei mai scritto, ma come spiegavo nel post sul social data hub, non lo vedo più come un tabù. D’altronde solo i grandi sciocchi non cambiano mai idea… 🙂
  • Integrazione con Website Optimizer: magari sulla falsariga dell’import dei dati di Webmaster Tools, con la possibilità di segmentare le visite degli esperimenti.
  • GA predittivo: Analytics sarà in grado di fare proiezioni e previsioni sui dati futuri. Una versione potenziata dell’intelligence, che non si limiti al risultato atteso ma ad elaborare una serie futura.

L’anno scorso non ha partecipato nessuno alle previsioni, per cui non ho nessuno da tirare in ballo. Considerando l’enorme – nuova – potenza di calcolo di Analytics, si può immaginare quasi qualsiasi cosa, per cui non abbiate timore! Lasciate la vostra previsione nei commenti, magari tra un anno potrete dire “ve l’avevo detto!” 🙂


Nov 10 2011

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Presto Analytics sulle fanpage di Google+

autore: Marco Cilia categoria: generale

Google+ faviconPare che ieri durante il PubCon Ashish Vij abbia dichiarato che entro tre mesi saremo in grado di utilizzare Google Analytics per monitorare le attività delle nuove e fiammanti brand pages di Google+, lanciate qualche giorno fa. Come tecnicamente si potrà fare è ignoto, intendo se basterà fornire il numero di UA come ad esempio per i documenti Google Docs oppure se saranno concesse personalizzazioni al codice, ma è di sicuro una possibilità ghiotta per molti publishers, oltre che una cosa che su Facebook è talmente difficoltosa da risultare nei fatti quasi infattibile, o fonte di enormi problemi per via del caching aggressivo da parte dei server di Facebook o del fatto che bisogna usare iframe e il tracciamento vale solo nei punti in cui è possibile inserirlo.

Se poi ci mettono dentro i ripples, come spero, siamo a posto! 🙂


Oct 27 2011

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Voglio i ripples dentro a Google Analytics

autore: Marco Cilia categoria: generale

I ripples sono in pratica delle visualizzazioni su come un post si è diffuso all’interno di Google+.
Siccome un’immagine vale più di mille parole, questa è la diffusione di un post del Dalai Lama: provate a usare lo zoom, e inoltre giocate con lo slider temporale per vedere come – e quando – ha funzionato la diffusione (qui ci sono 10 ripples di post interessanti). Se ancora non vi è chiaro c’è anche il video ufficiale di presentazione:

Ora tornate con la testa a Google Analytics e dite se anche a voi non piacerebbe che quel tipo di visualizzazione fosse DENTRO a un report di Analytics, magari connesso alla diffusione dei VOSTRI contenuti del sito su Google+ tramite il pulsante +1. Con segmentazione sulle fonti di traffico o altre metriche e campagne inserite automaticamente (e magari dinamiche, esageriamo!) in modo da poterne poi monitorare i ritorni…

fantascienza? 🙂


Apr 28 2011

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Paghereste 100$ l’anno per Google Analytics?

autore: Marco Cilia categoria: generale

Ho tradotto letteralmente il titolo dell’ultimo post di Eric Peterson sul suo blog personale all’interno di web analytics demystified, in cui sostiene di avere notizia che Google starebbe per rendere a pagamento Google Analytics per la cifra di 100 dollari l’anno. La notizia-bomba sarebbe che il costo sarebbe applicato a tutti, e non solo a chi desiderasse un servizio con migliorie.

Eric si concentra in particolare su due punti: dato l’altissimo numero di installazioni di GA, la revenue per Google sarebbe altissima. Considerando il costo della banda e dello storage necessari ad assicurare a tutti il funzionamento di Analytics, sarebbe una manna dal cielo e consentirebbe a BigG di diversificare le entrate dal solo settore search. Dal canto mio posso immaginare che il numero così alto di installazioni (ricordiamo che si tratta del prodotto di web analytics più usato del pianeta) è dovuto anche – o soprattutto – alla gratuità del prodotto.
Il secondo punto è che questa mossa favorirebbe tutta una serie di altri produttori di sistemi di analisi dei dati, Eric cita Kissmetrics, Woopra, Clickly eccetera; sarebbe una specie di ottimo paretiano: Google guadagna e gli utenti persi da Google Analytics andrebbero a far guadagnare altri produttori di sistemi. Però Eric stesso dice, un paragrafo più avanti, che grazie alle caratteristiche di questi prodotti, che per forza di cose dovendosi distinguere dal principale player spingono su caratteristiche che a lui mancano) stanno già facendo affari d’oro nonostante il fatto che GA sia gratuito.

Come spesso accade la discussione più interessante è però nei commenti. Tale Judah dice che per essere “profittevole” – e immagino non intenda aritmeticamente – GA dovrebbe portare nelle casse di Google 200-300 milioni di dollari l’anno, ma che questo volume può essere fatto semplicemente caricando i 100$ solo sulla clientela enterprise, in cambio di alcune doverose concessioni (meno limiti? un livello di servizio certificato? assistenza?).

Il mio punto di vista è senz’altro concorde con la maggior parte dei commenti, sono cioè per l’adozione di un modello “freemium”: quel che c’è resta così e resta gratis, eventualmente si introdurrà una versione a pagamento con apposite funzioni aggiuntive. Mi sembra la soluzione meno traumatica e quella che consentirebbe di non distruggere il “momento d’oro” che la web analytics sta vivendo anche – o forse soprattutto – grazie alla spinta che Google Analytics dà al settore in quanto strumento gratuito.
Da non sottovalutare tuttavia anche il commento di Tim Wilson, che sottolinea come spesso 10.000 sia meglio di 100. Fin tanto che è gratis e chiunque lo può installare, va bene. Se costasse 100 dollari qualcuno dovrebbe mettere mano ad una carta di credito, scatenare un ufficio acquisti, registrare una transazione. A quel punto qualcuno, specialmente nelle grandi aziende, obietterebbe qualcosa del tipo “possiamo avere dati di livello enterprise per soli 100 dollari l’anno? c’è qualcosa che non torna”, e vi garantisco che questo punto non va affatto sottovalutato.

Ma comunque, tanto per tornare alla domanda iniziale: voi li paghereste 100$ l’anno per Google Analytics?


Jan 02 2011

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Quale 2011 per Google Analytics?

autore: Marco Cilia categoria: generale

Eccoci al solito appuntamento annuale con le previsioni sul futuro 🙂
Iniziamo col riprendere il post dell’anno scorso e controllare quanto si era detto:

  • GA sarà quasi real-time: Le ultime volte che mi è capitato di controllare dati del giorno stesso, l’analisi era ferma all’ora precedente, confermando quanto predissi, ma so che la cosa non è ufficiale e non è nemmeno vera per tutti gli account. Credo di non potermi attribuire un punto pieno.
  • più API per tutti: sono state ampliate, e sono state anche introdotte le Management API. Tramite l’introduzione della galleria delle applicazioni, moltissime persone possono usufruire di nuove funzionalità senza dover per forza scrivere del codice (prendete BIME, ad esempio). Addirittura esistono applicazioni che tramite le API fanno cose che Google Analytics ancora non fa: PadiTrack, ad esempio, è in grado di segmentare un funnel. PREVISIONE CORRETTA!
  • dimensioni/metriche personalizzate. Purtroppo restano ancora un sogno. PREVISIONE ERRATA
  • (da Francesco Gori) migliore integrazione tra Google Analytics ed AdWords: beh, direi di si, visto che è stato rifatto la sezione di report AdWords e sono state introdotte novità, come ad esempio la query cercata dall’utente (con tutti i limiti del caso, lo so FradeFra! 🙂 )

Poiché è tanto che il team di Analytics tace, mi aspetto a breve un colpo a sorpresa, qualcosa di grosso. E’ nell’aria, me lo sento. Vediamo comunque di tentare di indovinare cosa succederà nel 2011:

  • link in uscita: la funzione è già pronta, se non la annunciano quest’anno perdo tutte le speranze 🙂
  • social media come fonte separata: riesumo una previsione di inizio 2009, ma penso che questo sia l’anno cruciale.
  • Google TV tracking: appena Google TV risolverà i suoi piccoli problemi, Google Analytics annuncerà una SDK dedicata (anche se in realtà si potrebbe già fare con quella Android) per tracciare la navigazione e l’uso delle TV multimediali, chiudendo il cerchio con la già esistente funzione di monitoraggio degli spot pubblicitari televisivi
  • novità nella gestione di account e profili: credo che durante questo anno verranno abbassati alcuni limiti attuali del sistema: i 50 profili per account, la gestione un po’ complessa degli account, e verrà finalmente data la possibilità di migrare gli storici da un account a un altro

Fuori lista, proprio una sparata di fanta-web analytics: un’acquisizione. Le possibili prede si sono ridotte, dopo la campagna acquisti di IBM dello scorso anno, ma c’è ancora una compagnia che potrebbe essere fagocitata: Webtrends. La cosa avrebbe senso per due motivi, il legame piuttosto stretto che c’è tra WT e Facebook (e la rivalità nemmeno tanto velata che corre tra FB e Google) e il portafoglio clienti di Webtrends. Inoltre questa mossa metterebbe finalmente in scacco tutti quelli che chiedono una piattaforma. Purtroppo non essendo una società quotata non trovo i dati sulla capitalizzazione. Sappiamo che Google ha in cassa moltissimi dollari e stava per sborsare 6 miliardi per Groupon. Non so sinceramente valutare il valore di WT.
Se dovessi proprio dirne un’altra ancora più grossa, direi Adobe. Con un colpo solo Google si garantirebbe la proprietà di Flash fino a quando HTML5 non sarà abbastanza supportato, metterebbe in difficoltà Apple e i possessori di Mac che usano prodotti Adobe per il design e avrebbe in mano la tecnologia (e i clienti) di Omniture da integrare ad Urchin per fare finalmente un “Google Analytics a pagamento” definitivo e in grado di convincere anche i più restii.

Dai, dateci dentro anche voi, sono proprio curioso di sapere cosa prevedete!


Dec 28 2010

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Desideri di Natale per Google Analytics

autore: Marco Cilia categoria: report

Natale è ormai passato, ma oggi m’è capitato l’occhio su un post di Matthew Curry di Econsultancy.com e sulla relativa risposta di Joe Teixeira su morevisibility.com; entrambi focalizzati sulle richieste di Natale al team di sviluppo di Google Analytics, per miglioramenti o nuove feature che Matthew vorrebbe vedere introdotte e che Joe commenta. Ve le traduco, e inoltre aggiungo le mie note.

  • Matthew: Rendere più facili le combinazioni tra metriche e dimensioni. Matthew si lamenta che spesso non è possibile combinare alcune metriche con alcune dimensioni, e che specialmente via API queste limitazioni fanno perdere tempo prezioso.
    Joe: è sostanzialmente d’accordo, anche se almeno l’interfaccia di creazione di un custom report si preoccupa di rendere non selezionabili le combinazioni non ammesse.
    Marco Cilia: non so quante delle combinazioni non ammesse derivino dalla volontà di Google di renderle indisponibili o da problemi tecnici (alcune non avrebbero proprio senso a prescindere), ma devo dire che fino ad ora non ho trovato grossi problemi. I miglioramenti sono però sempre bene accetti.
  • Matthew: Meno beta. Ci sono ancora troppe funzioni in beta: Intelligence, Analisi in-page, Adwords.
    Joe: Google e beta sono due parole che vanno a braccetto da sempre, non è un fastidio.
    Marco Cilia: ci siamo tenuti cinque anni Gmail in beta, possiamo anche tenerci un paio l’Intelligence, specie se tanto funziona già bene 🙂
  • Matthew: Velocità. Alcune parti dell’interfaccia richiedono fino a 30 secondi per caricarsi.
    Joe: Se si allarga l’intervallo temporale e si applicano tanti segmenti il tempo di elaborazione tende a salire, ma se fosse più veloce sarebbe più contento.
    Marco Cilia: In ufficio io avevo uno strumento enterprise, e comunque richiedeva i suoi tempi. Alcune persone che avevo lo stesso strumento nella versione online mi hanno detto che alcuni report richiedevano decine di minuti per essere calcolati e visualizzati. Non mi dà nessun problema attendere 10 secondi per avere il dato che cerco, anche se ovviamente come tutti non mi dispiaccio se le cose migliorano.
  • Matthew: API più robuste. Matthew vede spesso andare a vuoto le richieste fatte attraverso le API di Google Analytics, e questo mina la possibilità di dare Cruscotti personalizzati ai clienti. Dice anche che almeno in Google Docs il richiamo dei dati di GA dovrebbe essere facilissimo, e invece così non è.
    Joe: Secondo Joe il team ci sta lavorando e presto vedremo un buon irrobustimento delle API
    Marco Cilia: Non ho esperienza così estesa con le API da poter dare un giudizio adeguato, ma concordo che Google Docs dovrebbe importare tutto con pochi clic!
  • Matthew: Meno dati campionati. Specie quando si lavora con le API.
    Joe: E’ importante avere un dato completo e meno accurato, piuttosto che il contrario, come dice Avinash.
    Marco Cilia: Lo dico sempre nei miei corsi: se anche quel che vedete fossero il 90% dei VERI visitatori del sito, non sarebbe comunque più tranquillizzante sapere che quel 90% è coerente nel tempo, piuttosto che concentrarsi sull’avere il 100 un giorno, l’87 il giorno dopo e il 95 quello dopo ancora? le decisioni è meglio prenderle su dati coerenti!
  • Matthew: Più opzioni per i grafici. Matthew suggerisce ad esempio l’istogramma del valore delle transazioni con evidenziazione di anomalie e deviazioni dalla media.
    Joe: non ne sente la necessità, in fondo ci sono cinque tipi di grafici differenti.
    Marco Cilia: Io invece vorrei la possibilità di aggiungere linee di trend in base a vari parametri (secche o medie ponderate a n giorni).
  • Matthew: migliore gestione dei segmenti avanzati. Magari potendoli raggruppare in cartelle, sicuramente abbattendo il limite di 100.
    Joe: è d’accordo.
    Marco Cilia: siamo tutti d’accordo 🙂
  • Matthew: più “contributori principali“. Matthew vorrebbe i contributori anche nel conversion rate e tempo medio sul sito.
    Joe: pensa che ci sarebbe solo più confusione.
    Marco Cilia: Non sono molte le persone che conosco che guardano regolarmente l’intelligence, ancora meno quelle che guardano i contributori principali. Mi trovo d’accordo con Joe, per ora bene così.
  • Matthew: calcoli nei rapporti, cioè la possibilità di calcolare metriche nuove partendo dai dati esistenti.
    Joe: non vuole vedere formule dentro a Google Analytics.
    Marco Cilia: ritengo che presto o tardi arriveranno, è inevitabile. E’ una esigenza troppo forte per tutti, e l’avevo già detto a inizio anno.
  • Matthew: niente più “trucchi” con le URL. Ci sono alcune cose che si possono fare solo modificando un po’ le URL dei report di Analytics (ad esempio l’export di più di 500 righe di report)
    Joe: Non avere trucchi con le URL significherebbe che Google dà a disposizione più dati e più strumenti, quindi è d’accordo.
    Marco Cilia: a me i trucchi piacciono, perché mi piace scovare i post delle persone che li pubblicano, ma ancora una volta Joe ha ragione: più dati e meno “hack” 🙂

(bonus dai commenti al post di Matthew: valute multiple per goal ed ecommerce, etichette per i report in bacheca, abbattere il limite di 50 profili per GA account, Admin per singolo profilo invece che per account, clicktracking alla crazyegg, grafici selettivi solo per alcune righe del report)

Voi cosa aggiungereste? 🙂


Oct 13 2010

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Essere i leader + fantawebanalytics

autore: Marco Cilia categoria: generale

Il leader di un settore è colui dal quale gli altri di solito traggono ispirazione, o che tentano a tutti i costi di soprassare con miglioramenti che lui non ha. In questi anni Google Analytics ha affinato le sue funzioni, e spesso le reazioni sono state del tipo “e quindi? Webtrends/Omniture/Unica/ecc lo fanno da secoli”, ovviamente tralasciando la piccola questione che Analytics è quasi gratuito. In occasione dello spostamento del forum ufficiale di Webtrends sulla piattaforma Getsatisfaction.com mi è caduto l’occhio su una discussione interessante: improving insights into rates – weighted sort algorithm, in cui sostanzialmente gli utenti chiedono a Webtrends di introdurre l’ordinamento ponderato, come ha recentemente fatto Google Analytics.

Una inversione di tendenza mica da ridere, non trovate? 🙂

Addentrandoci un momento nella fantawebanalytics, nei giorni scorsi sono uscite voci (sparate?) su un possibile interessamento di Microsoft in Adobe, per dare vita ad un gigante in grado di competere con Apple nel mobile (fonte businessmagazine, fonte ilsole24ore, fonte new york times).
Tralasciando le moltissime questioni per cui sarebbe o non sarebbe una idea sensata, Macity centra perfettamente la questione in questo articolo, pochi minuti dopo che l’ho pensato io. Google compra Adobe, diviene padrone di Flash e riesce a ottimizzarlo per i cellulari, e intanto si prende anche l’ex-Omniture, la sua tecnologia e tutti i suoi clienti. Gli scenari futuri sono però poi difficili da ipotizzare: dopo parecchio tempo GA e Omniture vengono fusi in un unico prodotto, oppure Google Analytics piano piano acquisisce funzionalità derivate da Omniture, oppure Omniture opportunamente modificato diventa il “Google Analytics Business”…

Se comunque la cosa si avverasse, vi invito a leggere quanto scritto nella terza previsione estrema di questo vecchissimo post 🙂


Mar 22 2010

HelpSemaforoQuesto semaforo indica il livello difficoltà del post
semaforo verde - articolo per tutti semaforo giallo - articolo avanzato semaforo rosso - articolo per esperti

Il terzo modo per raccogliere i dati

autore: Marco Cilia categoria: web analytics

Cisco HandoffQuando si parla di web analytics si sente spesso parlare della contrapposizione tra i sistemi che leggono i logfiles e i sistemi che usano un tag javascritpt, come Google Analytics. Entrambi i sistemi hanno punti di forza e punti deboli, anche se negli anni lo standard de facto è diventato il sistema a tag. Ogni tanto qualcuno prova a immaginare altri modi per raccogliere i dati sulle visite, e devo dire che ho sempre ritenuto affascinante l’ipotesi di usare Flash, che comunque è presente sulla quasi totalità dei computer che navigano in rete.

Flash comunque è figlio di due grandi categorie di siti web: i siti fatti interamente in flash e i siti che lo usano per mostrare parte dei contenuti, soprattutto video. Entrambe queste tipologie sono però in declino: da un lato per le cosiddette Rich Internet Application si sta affermando AJAX, dall’altra HTML5 supporterà nativamente la visione dei contenuti multimediali (e infatti Youtube ha un player sperimentale in HTML5 che mostra i video anche senza flash).

In passato ho sentito parlare di un altro metodo, cioè l’ascolto passivo del traffico web che avviene tra il webserver e il browser del visitatore; mi è sempre sembrata una ipotesi piuttosto irrealizzabile, tecnicissima, alla portata di pochi e soprattutto oscura, ma a giudicare da un paio di link che mi sono capitati sotto gli occhi, direi che qualcuno ci sta spendendo ben più di due soldi.

Il primo link è un vecchio post del blog ufficiale di GA, che risale a Dicembre scorso e annuncia una collaborazione tra Coradiant e Google – nelle vesti di Urchin – nella fornitura di un sistema del genere “chiavi in mano”: Analytics in a box è infatti un sistema passivo di raccolta dati sul traffico che integra una versione modificata di Urchin per l’analisi delle statistiche.

Il secondo link è un post più recente che annuncia l’integrazione di Google Analytics all’interno della piattaforma PION Lite di Atomic Box, un prodotto che si può installare sui webserver e che monitora il traffico in uscita integrandolo ai sistemi di web analytics: rispetto al box di Coradiant, la piattaforma PION supporta anche Unica, Webtrends e Omniture. In ogni caso anche Pion è disponibile in versione hardware con un box analogo.

Come vedete non si sta parlando di cose astratte o ipotetiche, i sistemi esistono e ci sono aziende che ci investono soldi e fatica. Questa “terza via” per raccogliere i dati oltre ai log e ai tag potrebbe davvero essere promettente. Certo, non sarebbe alla portata di tutti penso ad esempio agli hosting condivisi), ma potrebbe essere un investimento interessante per le aziende. E tra l’altro dubito che qualcuno potrebbe sottrarsi all’analisi: non si richiamano script esterni, non si possono installare plugin che bloccano i sistemi, non c’è Adblock che tenga: se ricevi una pagina sei già stato sniffato dal box!

[photo credit: techwisetv on Flick]