Mar 10 2009

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Visitatori unici per una pagina?

autore: Marco Cilia categoria: web analytics

Fairy DNAieri su Twitter è comparsa una interessante discussione: l’esigenza era quella di ottenere il numero di visitatori unici per una pagina. La faccio breve: dinamicamente non si può fare. Non può farlo Google Analytics, e ad esempio Webtrends lo fa solo effettuando alcune operazioni sullo script e solo per quattro report predefiniti (unici giornalieri, settimanali, mensili e annuali).

Più difficile è spiegare il perché, o almeno quello che io ritengo essere il perché. Ci ho provato ieri con due persone, ma entrambe le conversazioni non mi sono sembrate sufficientemente chiare, per cui ho promesso un post in cui ci riprovo.

Google Analytics e gli altri sistemi di web analytics usano un database in cui immagazzinano i dati ricevuti tramite lo script di tracciamento o la lettura dei log. Come sia fatto questo database non è importante adesso, quello che è importante è cercare di capire che esistono dei limiti, fisici e concettuali, in questo sistema. Il limite è che i dati devono essere “spezzettati” e trovare posto in tabelle, colonne e record differenti. Di sicuro non ci può essere un solo record per ogni visita, o peggio per ogni pagina vista, che includa tutte le informazioni. O magari può anche esserci, ma non potrà contenere l’informazione “visitatore unico”.

“Visitatore unico” perché? la domanda giusta sarebbe “visitatore unico per quale periodo?”, perché il dato visitatore unico viene calcolato al volo durante la consultazione del report. Proviamo a ragionare come Google Analytics ma in linguaggio naturale: oggi [* vedi nota ] ho registrato 160 diverse sessioni (visite) e 700 pagine viste. Posso sicuramente scrivere nel database 160 visite e 700 PV, e posso anche calcolare le pagine medie per visita. Posso sapere quanti utenti unici ho avuto? teoricamente si, ma non mi conviene scriverlo nel database, perché il dato utenti unici dipende esclusivamente dal periodo temporale della richiesta. Potrei anche scrivere “oggi 100 visitatori unici”, ma quel dato varrebbe esclusivamente se l’utente mi interrogasse per la data di oggi. Se domani avessi solo 50 unici, quanti unici avrei per l’insieme dei due giorni? non 150 (o meglio, 150 è solo uno dei centocinquanta casi possibili), ma un numero compreso tra 1 e 150 e dipendente dal numero di cookie unici che posso estrarre interrogando il database.

L’informazione “visitatore unico” non è mai conosciuta a priori ma sempre a posteriori; non viene registrata nel database come numero puro, tanto che i visitatori unici assoluti sono presenti in Google Analytics solo nel report omonimo, e il dato non è segmentabile e non è incrociabile con niente. Se create un custom report e selezionate la metrica “visitatori”, la maggior parte delle metriche e delle dimensioni smettono di essere selezionabili: a parte quelle del gruppo “uso del sito”, restano disponibili soltanto giorno, settimana e mese.

La soluzione non è per niente elegante, ma è l’unica possibile (e vale anche per Webtrends, a quanto posso leggere sul forum): conoscendo a priori la pagina di cui si vuole avere il dato, si creerà un profilo-copia che includerà soltanto la pagina in questione. A quel punto il dato visitatori unici assoluti corrisponderà ai visitatori unici della sola pagina considerata.
Questo significa che – per quanto riguarda Google Analytics – se decidete oggi la pagina di cui volete avere gli unici, avrete i dati da oggi in poi. Con altri sistemi di web analytics invece dovrete invece riprocessare i dati pregressi.

[* nota: “oggi” tra le altre cose è anche fuorviante, perché l’analisi dei dati Google Analytics la fa una volta ogni ora, e questo rende ancora più semplice capire perché non sappia se un visitatore è unico]

photo credit: kyz su Flickr


Jan 24 2009

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La web analytics non è tutto!

autore: Marco Cilia categoria: web analytics

Cool Mirror by dprevitePuò sembrare strano detto da me e su questo blog, ma è esattamente quel che penso e l’occasione per ribadirlo mi viene da un caso pratico che ho affrontato qualche giorno fa da un cliente.
Durante l’analisi del traffico degli ultimi tre mesi, e dopo alcune considerazioni sulle fonti, ci imbattiamo in un fenomeno strano: molti URL dei contenuti del sito appaiono duplicati, e funzionanti e visitabili, ancorché non linkati da nessuna parte in apparenza. Alcuni hanno la struttura

/directory/sottodirectory/index/id_contenuto.html

e altri invece

/sottodirectory/index/id_contenuto.html

Il cliente mi avverte che in passato avevano avuto grossi problemi di questo tipo, ma che dopo un lavoro certosino avevano bonificato la situazione, e Google Webmaster Tool lo confermava.
L’analisi dei percorsi di navigazione, delle sorgenti delle visite a questi URL e delle keyword di ingresso portavano tutti a una fonte: Google. A questo punto la web analytics si ferma, ma il cliente ha bisogno di capire. Facendo alcune prove di ricerca e attraverso l’uso degli operatori site: e inurl: riesco a isolare due URL presenti delle pagine dei risultati di Google, ma ancora questo non ci dice nulla. Da dove Google pesca questi indirizzi sbagliati?

L’illuminazione mi è venuta dopo aver notato che gli URL con più visite (quelli esistenti nei link interni al sito) avevano la copia cache, mentre quelli “sbagliati” non avevano la copia cache e recavano la scritta “XX ore fa”. Di che cosa Google non fa la copia cache e conosce bene l’ora di pubblicazione? la prima risposta è “delle news”, perché il sito è presente come fonte in google news, ma anche lì l’operatore site: non fornisce una risposta soddisfacente, il secondo bersaglio sono i feed RSS, e infatti lì vi era l’errore e i link errati.
Ma queste risposte non ce le può dare Google Analytics, nè la web analytics in generale, ed è per questo che dico che la web analytics non è tutto. Sono conscio del fatto che è impossibile essere esperti in mille campi, ma conoscere le basi di funzionamento dei motori di ricerca, l’uso degli operatori e un po’ di SEO non può di certo essere un ostacolo all’attività di WA, anzi.

Avete esperienze simili e altri campi di cui è bene conoscere le basi da suggerire?

image credits: dprevite on flickr


Nov 24 2008

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Google Analytics sbaglia le misurazioni?

autore: Marco Cilia categoria: web analytics

Non conosco Brandt Dainow e non leggo il suo blog, però trovo parecchio interessante e condivisibile il post di “risposta” di Ian Thomas su “Lies, damned lies…”. Brandt asserisce che Google Analytics sbaglia le misurazioni (anzi, lo farebbe apposta) al punto che molte persone percepirebbero una situazione fortemente distorta rispetto alla realtà. Si concentra in particolar modo sul fatto che GA considera le visite di una sola pagina (i bounce, tanto per chiarire) come visite valide e le usa anche per calcolare la durata media delle visite.

Mi permetto di riportare i tre punti che Ian usa per smontare questa tesi:

  • Esistono innumerevoli situazioni in cui è perfettamente legittimo che i visitatori guardino una sola pagina: il lettore tipico di blog, che consulta la homepage e va via se non ci sono aggiornamenti, o chi clicca su un articolo da un feed rss e lo legge. Tagliare via tutte queste visite sarebbe da pazzi
  • Sebbene l’inclusione di queste visite nel calcolo del tempo medio sia un problema conosciuto, escluderle non lo risolverebbe ma semplicemente lo sposterebbe altrove: non si avrebbe un numero “più accurato” ma un numero “inaccurato in altra maniera”. Non si avrebbe comunque modo di conoscere il tempo di permanenza sull’ultima pagina, e questo si rifletterebbe in una scarsa accuratezza del dato in presenza di una visita di due pagine
  • Il tipo di metrica che produce GA è il risultato di lunghi studi e discussioni (e peraltro è aderente agli standard della Web Analytics Association); c’è bisogno di una forte motivazione per cambiare una metrica semplice e facile da capire con una più complicata che non apporta sostanziali miglioramenti

bilanciaSono personalmente d’accordo al cento per cento con Ian, e non solo perché questo blog tratta di Google Analytics. Non difendo nessuno a priori e quando ne ho occasione mostro anche i limiti di GA, ma non mi sembra questo il caso: particolarmente significativa la frase “Quando, come industria, non siamo d’accordo su cosa costituisca esattamente una visita, è facile accusare questo o quel sistema di non essere accurati semplicemente perché non si ha fiducia nell’approccio che essi hanno nei confronti dei dati“. Che non esista un tool perfetto e universale lo sappiamo tutti (e se non lo sapete lo ripeterò ancora una volta), il problema è che bisogna trovare un tool di cui fidarsi. Bisogna studiare, conoscere, chiedere e provare, e poi scegliere di conseguenza. Possibilmente verificando l’aderenza del prodotto con i famosi standard della WAA.

Volevo approfittare di questo post per fare un’altra considerazione: Ian Thomas lavora in Microsoft, e faceva parte del team di adCenter Analytics (il sistema di analisi che prima si chiamava Gatineau), ma nonostante questo difende GA, che è comunque un suo competitor. E’ un comportamento molto onesto che ritrovo spesso nel web, in maggior parte negli Stati Uniti dove c’è una cultura migliore del mercato e della concorrenza, ma che mi sembra ancora più accentuato quando si guarda al settore della Web Analytics. Io penso che la ragione sia da ricercare nel grande fermento che lo sta attraversando e dal relativo nuovo interesse che vedo nascere intorno alla web analisi (di pochi giorni fa la discussione “la web analytics è a prova di crisi?” di Eric Peterson su Web Analytics Demystified). Non sono abbastanza dentro al settore per definirla una “seconda giovinezza”, ma credo che le aziende si stiano rendendo conto che c’è bisogno di analisi, e che le analisi sono un investimento e non un costo, spesso un investimento che permette di tagliare con senso altri costi. Voi cosa ne pensate?

[image credit Morning Glory on Flickr]


Oct 10 2008

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Il nuovo Yahoo Web Analytics e GA

autore: Marco Cilia categoria: web analytics

Attenzione! questo post perde senso con l’arrivo di Google Analytics 3.0, annunciato il 22 ottobre 2008

Dennis Mortesen ha annunciato l’avvio definitivo del nuovo prodotto di web analytics di Yahoo, cinque mesi dopo l’acquisizione di IndexTools, destinato a fare concorrenza a GA. Senza averlo provato – o poterlo provare, visto che l’accesso è attualmente riservato a clienti e partner – è difficile fare comparazioni, ma ci ho provato lo stesso usando la pagina delle feature del prodotto:

Yahoo Web Analytics Google Analytics
Executive dashboards
 
Customize your dashboard with the metrics, benchmarks and gauges that meet your specific needs and preferences. presente
Quickly set goals, track progress and identify danger points. non ha i danger points, che presumo essere degli alert se il tasso di conversione scende sotto a un tot prefissato
Each person and role within your company can have their own dashboard. presente
Custom Reports
 
Add categories to pre-defined reporting items, so your reports match the way your business is organized. tutti vedono tutti i report, non ci sono viste predefinite
Use custom fields. For example, if you have a travel website, you could track according to travel destination, length of stay, price ranges, or ticket type. assente
Advanced Campaign Management
 
Measure cost-per-click (CPC), cost-per-impression (CPM), cost-per-acquisition (CPA) and return-on-investment (ROI)-and adjust your budget if necessary. solo CPC e ROI
Organize your reports by hierarchical categories you determine. assente
Analyze your campaign results according to the categories you define. assente
Real-Time Segmentation
 
See how visitors react to different campaign landing pages, page layouts, calls to action, and more – then optimize your pages and offers. difficile dirlo senza vederlo. Direi che è presente, eventualmente in collaborazione con Google Website Optimizer
Identify your best visitors and use that information to find more of those visitors. assente
Live Cost Analysis
 
Take advantage of Advanced Live Cost Analysis that collects data from Yahoo!, Google and MSN, and integrates it with the revenue earned on your website. assente (killer application)
Measure the ROI of your paid search campaigns, keyword by keyword. presente, nativamente solo per AdWords
Resolve inconsistencies between Yahoo! Web Analytics data and your Paid Search reports. probabilmente si realizza legando l’account YWA a quello della piattaforma Panama, come GA con AdWords
Merchandise Reporting
 
Track the products – and product combinations – your customers purchase, add to their carts, and preview. presente, con modifiche allo script e abilitazione dei report e-commerce
Create reports that reflect cancelled orders or changes to order amounts by sending API requests to the system. assente (è presente solo la possibilità di inserire transazioni negative)
Upload product costs to calculate overall campaign profitability. assente
Scenario Analysis
 
Track visitor behavior through multi-step processes, like purchases or form submissions, and troubleshoot popular paths to improve task completions. presente (dagli screenshot parrebbe che YWA mostri i funnel anche su comparazioni temporali, cosa che GA non fa)
Redefine a process and the changes apply to historical data too. assente (killer application)
Comparative Reporting
 
Learn how your website performance develops from month to month. presente
Bookmark reports and use past results as a benchmark for improvement. assente
Advanced Path Analysis
 
Identify popular paths through your site – viewing user paths as branched, hierarchical maps. presente
Drill down on branches to follow visitor movements down to a single visit. assente
Marketing Workflow Management
 
Monitor events that affect your website, such as site changes, holidays or system outages. assente
Create custom email alerts to notify you of changes to website performance. assente
Improve communication with colleagues by sharing notes on reports and dashboards, and color coding report results to easily identify irregularities. assente (killer application)

Come vedete c’è molta carne al fuoco, e se le premesse saranno mantenute il nuovo Yahoo Web Analytics (YWA) darà del filo da torcere al prodotto Google, che di colpo si trova ad inseguire su alcuni fronti, che ho evidenziato in rosso; alcuni evidenziati in grassetto con la dicitura “killer application” rappresentano secondo me dei veri e propri punti di forza che Google dovrà presto colmare: ad esempio la possibilità di importare dati e costi da prodotti diversi da AdWords, cosa che è sempre stata rinfacciata a GA. Oppure di variare un funnel, un percorso a imbuto, e ottenere anche la rielaborazione dei dati pregressi, e ancora la possibilità di prendere appunti direttamente dentro il prodotto e condividere note con i colleghi.

Penso che questo ingresso non possa che fare bene al settore della web analytics, che mai come in questi tempi è stato così effervescente, e il fatto di avere un serio concorrente porterà Google a sviluppare Analytics con maggior velocità. E poi verrà anche Microsoft Gatineau…

edit: vale sicuramente la pena di riportare anche l’opinione di Eric Peterson, che pensa che i due prodotti non siano in competizione, e che piuttosto YWA andrà a disturbare player come Webtrends, siteCatalyst, coremetrics, eccetera. E’ sicuramente una possibilità, inutile negarlo, ma dipenderà molto da come Yahoo avrà intenzione di approcciare la questione. Inoltre è un dato di fatto che sebbene Google Analytics non sia mai stato posto in concorrenza diretta con i suddetti, molte persone sono state attratte dalla sua potenza resa a costo zero, e quindi ha eroso piccole quote di mercato ai grandi player.


Aug 10 2008

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Google Analytics andrà in tribunale

autore: Marco Cilia categoria: generale

Accadrà a Parigi, l’11 settembre 2008, quando il programma di analisi del gigante californiano dovrà difendersi dall’accusa di essere “anti-concorrenziale”, poiché gratuito.

La società parigina NSP ha citato Google e Google France davanti al tribunale per il commercio perché “il rilascio di un servizio ad alto valore aggiunto, come ad esempio un servizio di misurazione dell’audience di siti web, mentre esistono in commercio servizi analoghi resi da società come NSP, costituisce un caso esemplare di pratica anticoncorrenziale” (traduzione mia). Secondo l’azienda francese Google può permettersi di lasciare gratuito GA grazie alla sua posizione dominante acquisita nel tempo, e inoltre questa situazione danneggia NSP perché i clienti si chiedono come mai debbano pagare un prodotto che esiste anche in versione gratuita. NSP commercializza una soluzione propria di web analytics.
Google France non ha rilasciato commenti.

Per come la vedo io, se una azienda non è in grado di spiegare ai propri clienti quale sia il valore aggiunto delle proprie soluzioni dovrebbe ripensare un momento al proprio business. Se il prodotto di NSP fa le stesse cose di Google Analytics, forse dovrebbero concentrarsi sullo sviluppo di funzionalità che GA non ha (e come sappiamo ce ne sono parecchie). Dovrebbero fornire una assistenza veloce, puntuale e competente. Dovrebbero, in sostanza, saper vendere quello che producono esaltandone i punti di forza.
Io non penso che Google Analytics sia la soluzione di tutti i mali, e non ho nemmeno mai detto che sia il prodotto giusto per tutti. Cerco di conoscerne le funzioni e i limiti, cerco di pensare a come sfruttarlo fino in fondo, ma con 1Kg di farina non ci si fa una torta per 300 persone; per alcune esigenze esistono soluzioni ben più efficaci del prodotto Google. Sta però alle aziende dimostrarlo e pubblicizzarlo, e non farsi scappare i clienti, perché il vero grande merito di GA (e della sua gratuità) sta proprio nel fatto che ora molte aziende e molte persone si avvicinano alla web analytics, e alcune di queste dopo un percorso più o meno veloce passano poi a soluzioni diverse e spesso a pagamento.

Google Analytics avvicina le persone alla web analytics, è una porta di ingresso verso un mondo sconosciuto (o trattato in modo superficiale) ai più. Per questo ha poco senso fare causa a un prodotto che in realtà – almeno per il momento – fa crescere il mercato invece di ridurlo.

[fonte: ZDnet.fr]