Mar 18 2011

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Google Analytics 5.0

autore: Marco Cilia categoria: generale

Ieri durante il GAUGE, la conferenza su Google Analytics di cui vi avevo parlato qualche tempo fa, Phil Mui è salito sul palco come promesso e ha detto una cosa semplice semplice: “Eccovi una preview della prossima versione di Google Analytics” (la versione 5, per la cronaca). Sarà disponibile tra un bel po’ di tempo, vi avviso subito, ma le novità sono succulente e l’attesa si farà spasmodica per forza di cose. Prima di addentrarmi nei particolari vi lancio subito una bomba: EVENTI COME GOAL 😉

new navigation
Innanzitutto è stata rivista la navigazione, che non necessita più di partire da un account per arrivare a un profilo e ai suoi report; da quanto ho capito si potrà scegliere di entrare direttamente in una dashboard, e semmai da lì poi cambiare account/profilo. Inoltre si potranno aggiungere link ai prori rapporti preferiti, in modo che siano direttamente accessibili dalla barra di navigazione. La nuova home conterrà direttamente tutti gli account e i profili cui si ha accesso, ricercabili, e vari link diretti a rapporti. Con un click dalla home potremo quindi entrare nel report ecommerce del profilo 23 dell’account 5. In compenso saranno eliminate le metriche direttamente visualizzate lì.

Le nuove dashboard (attenzione al plurale, è importante 🙂 ) saranno basate sul concetto di widget, che sono delle unità di informazione un po’ più furbe dei “pezzi” di report cui siamo abituati: si potranno avere singole metriche, grafici comparativi o dati tabellari, tutto liberamente riorganizzabile, e ogni widget potrà essere filtrato secondo regole differenti. I widget però non avranno più il link al corrispettivo report. Inoltre potremo avere PIU’ di una dashboard, ad esempio una dedicata all’insieme di sito+blog, e una solo per il blog, o una dedicata al manager del sito e una al SEO.
nuova dashboard

Nuovi nomi ai report: “Proprietà rete” e “funzionalità del browser” si troveranno dentro alla sezione “Tecnologie”, “contenuti principali” si chiamerà – finalmente – “pagine”, “Obiettivi” cambia giustamente nome in “conversioni” e i report di “durata della visita” e “profondità della visita” saranno dentro a “Engagement” (non la traduco perché chissà cosa ci riserverà l’interfaccia italiana 🙂 )

Nuovo strumento per i report personalizzati: i report personalizzati adesso potranno anche avere la vista tabellare, e non più soltanto quella a drill-down, una vista in cui le dimensioni saranno espresse in colonna e visualizzate tutte nella stessa schermata. Inoltre durante la creazione di un custom report sarà già possibile specificare un filtro, in modo da evitare di dover poi applicare un segmento personalizzato.

Nuova amministrazione, come detto poco sopra non cambierà molto nelle funzionalità ma la navigazione di quella sezione è stata rifatta rendendola, si spera, più semplice e veloce. Nuovo tipo di grafico, che in realtà non è proprio un grafico: si tratta della visualizzazione a tag cloud, chiamata “word cloud”, in cui i termini più ricorrenti hanno dimensione maggiore, molto utile per avere colpi d’occhio sulle keyword ad esempio. fino ad oggi avete esportato e usato Worlde? non ce ne sarà più bisogno, ad un livello base 🙂

Eventi come goal: I goal basati su eventi potranno essere specificati per categoria di evento, evento singolo o label, e ovviamente si potranno definire delle condizioni per le quali tracciare l’obiettivo, per non correre il rischio di avere 150 goal tracciati in una singola sessione.

Anche voi non state più nella pelle? se si, e volete avere qualche chance di metterci le mani sopra prima degli altri, potete compilare questa form per richiedere l’accesso alla v5 e sperare che nelle settimane a venire il team di Google vi accontenti: io ovviamente l’ho già fatto! 🙂

[riferimenti: blog ufficiale, Justin Cutroni, searchengineland]


Mar 16 2011

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Un po’ di cose sparse

autore: Marco Cilia categoria: generale

Un po’ di segnalazioni sparse che non ho avuto modo di fare prima, ne qui ne sul mio account Twitter (@goanalytics), ma che un utente di Google Analytics potrebbe essere interessato a sapere:

Cambiamenti nel benchmarking:
Con un post piuttosto insolito, il blog ufficiale ha annunciato che nei prossimi giorni ci saranno dei cambiamenti nei report del benchmarking. Non capita spesso che gli ingegneri di Google – e quelli di Analytics in particolar modo – annuncino qualcosa che deve venire, a parte le major release di nuove funzionalità che vengono attivate a “ondate successive”; i cambiamenti di cose già esistenti vengono fatti e annunciati contemporaneamente. Comunque sia, quali cambiamenti non ci è dato sapere, ma se vorrete saperlo dovete assicurarvi di avere la spunta corretta selezionata: dalla schermata panoramica degli account -> “Modifica” a fianco del nome dell’account -> Condividi i miei dati Google Analytics… -> Anonimamente con Google e altri.
Vi ricordo che i rapporti di bechmark sono generati aggregando in forma anonima i dati di almeno altri 100 siti del settore del vostro sito, così scelto da Google o modificabile a vostro piacimento.

Cambiamenti nelle API:
Da qualche giorno sono state aggiunte alcune metriche e dimensioni alle API di esportazione, e precisamente: ga:dayOfWeek, ga:percentVisitsWithSearch, ga:visitsWithEvent e ga:eventsPerVisitWithEvent. Inoltre da ora in poi il codice di errore 401 verrà usato esclusivamente per segnalare i token invalidi, mentre prima veniva usato per errori più generici.

Perdita di dati:
Tramite la Google Analytics Status Dashboard veniamo informati che tra le ore 12:38 e le 14:28 (ora legale del Pacifico) alcuni dati in un datacenteer Europeo non sono stti raccolti, e sono andati persi. Il problema è comunque rientrato. A memoria mia, è la seconda volta in quasi sei anni di servizio.


Mar 14 2011

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Google Analytics, cioè la web analytics?

autore: Marco Cilia categoria: web analytics

Sono di ritorno da San Marino, dove ho partecipato all’evento Be-Wizard. Mentre ero lì ho avuto modo di fare una riflessione che voglio condividere con voi, spero di non venire frainteso.

Avinash Kaushik, nonostante sia Analytics Evangelist in Google (o forse proprio per quel motivo), è sempre molto attento a citare altri possibili sistemi di web analytics e sistemi complementari; ha citato Omniture, Webtrends, ha mostrato screenshot di Yahoo Web Analytics di cui è un grande estimatore. Paolo Zanzottera per ovvi motivi ha parlato del sistema di Video Analytics di Shinystat, ma tutti gli altri relatori, Anna Smith di Distilled, Rand Fishkin di SEOmoz, Marcus Tandler di Mediadonis hanno dato per scontato che tutti in sala usassero Google Analytics, mostrando schermate o come guardare ai dati. Ogni volta cioè si sono riferiti alla “web analytics”, anzi tutte le volte che hanno genericamente parlato di “misurazioni”, parlavano in realtà di Google Analytics. Le due cose stanno perdendo distinzione?

Se ne parlo è perché ho questa sensazione da qualche tempo, ma durante i due giorni al Be-Wizard la cosa è stata molto marcata. La mia sensazione è che il successo di Google Analytics ricalchi un po’ quello di WordPress:

  • è facile da installare
  • la documentazione è (abbastanza) chiara
  • in rete si trovano facilmente migliaia di risorse che spiegano come fare qualsiasi cosa
  • molte soluzioni preconfezionate hanno solo bisogno di un copia-incolla (allo stesso livello di facilità dell’installazione di un template di WordPress, diciamo)

Se da un lato l’essere autore di un blog come questo dovrebbe rendermi felice di questo fatto – ammesso che non sia solo una mia sensazione, ditemi nei commenti voi cosa vedete – dall’altro avverto un certo fastidio perché le situazioni di non chiarezza mi rendono nervoso. E’ vero che l’obiettivo di un relatore è rendere i concetti facili per chi ascolta, e quindi al 50% inserire uno screenshot di Google Analytics centra l’audience, ma è anche vero che le misurazioni si fanno in molti modi diversi, e con strumenti molto diversi tra loro: Google Analytics è solo uno di essi, per me e per voi è chiaro, ma per gli altri, per i clienti, per il “resto del mondo”?


Mar 07 2011

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Corso Avanzato il 15 Aprile

autore: Marco Cilia categoria: generale

Venerdì 15 aprile, a Milano, terrò un corso avanzato di Google Analytics, che è la naturale prosecuzione del percorso organico di crescita che avevamo iniziato con il corso base di novembre (e infatti credo che rivedrò alcuni alunni 🙂 ).

Essendoci “liberati” dei concetti di base avremo modo di addentrarci meglio in alcuni aspetti più particolari dello strumento, analizzando aspetti che vanno oltre i normali report: ecommerce multilingua, canalizzazioni, modifiche javascript al codice, cosa Analytics può dirci delle form di un sito, e altre cosine simpatiche.

Il corso è organizzato ancora una volta da Francesco Ferrante, informazioni, telefono e iscrizioni sulla pagina apposita


Mar 07 2011

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Come l’intelligence sceglie le segnalazioni automatiche

autore: Marco Cilia categoria: generale

Leggendo una presentazione di Leonardo Bellini m’è caduto l’occhio sulla spiegazione dell’algoritmo che determina cosa debba o non debba comparire quando guardate la sezione “avvisi automatici” del report Intelligence; in pratica come Google Analytics sceglie cosa mostrarvi in quegli avvisi.
La spiegazione la dà Brian Clifton nella seconda edizione del suo “Advanced Web Metrics with Google Analytics“, che è in coda per la lettura nella mia pila, ma per l’occasione l’ho aperto alla pagina giusta e cerco di spiegarlo a voi con parole semplici.

Tutto inizia con una curva che molti di voi avranno già visto, cioè la cosiddetta curva gaussiana:

Deviazione standard
[photo credit: wikipedia]

Il valore centrale (μ – mu) rappresenta il valore mediano della distribuzione, e il valore sigma ( σ ) indica invece la deviazione standard, cioè la distanza di un valore rispetto alla mediana della distribuzione. In una distribuzione normale come quella in figura il 68% circa dei valori è compreso nell’intervallo tra -1 e +1 sigma (valore blu scuro), mentre il 95% dei valori si trova entro + o – 2 sigma.

La barra “Livello di gravità per l’attivazione degli avvisi:” che regola la sensibilità ha dieci possibili valori, ma Brian ci dice che le regolazioni possono variare da 7-sigma (meno sensibile) a 1-sigma (più sensibile), probabilmente in modo proporzionale. Al valore massimo basta che un dato devii di un sigma dal valore mediano atteso per attivare un allarme, alla sensibilità minima deve invece esser fuori dai 7-sigma.

Tenendo presente che con 3-sigma si copre il 99% dei valori, posizionare lo slider come dice Brian, cioè poco più a sinistra di metà (appunto, circa 3-sigma), dovrebbe attivare solo alert per valori che almeno si raddoppiano o si dimezzano.


Mar 02 2011

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6 usi innovativi della dashboard

autore: Marco Cilia categoria: report

La maggior parte delle bacheche che vedo negli account di amici e clienti sono tutte uguali, e sono le bacheche standard di Google Analytics. Alcuni aggiungono o tolgono report, praticamente nessuno si spinge oltre. Vediamo allora – grazie a Lunametrics per aver puntato il dito lì – sei usi alternativi che si possono fare della dashboard:

  • salvare un filtro: dopo aver impostato un filtro di visualizzazione (al volo o avanzato), ad esempio “tutte le keyword che contengono il brand”, è possibile aggiungerlo così com’è alla dashboard. I dati ovviamente varieranno in linea con tutti gli altri di GA.
  • puntare su un solo paese: se il vostro business è locale non avrete bisogno della mappa completa. Potete scendere a livello di dettaglio fino al paese e poi aggiungere quel report, cioè quella mappa, alla dashboard, eliminando la mappa del mondo.
  • avere link permanenti ai rapporti: ogni pannello che aggiungete alla bacheca ha un link “vedi rapporto completo” che funziona esattamente come un link permanente allo stesso. Invece di fare 5 click per arrivare al report, potete accedervi direttamente dalla dashboard
  • rinominare i report: invece di avere 4 volte un report che si chiama “contenuti principali” e dover impazzire a capire di cosa parlano, potete averli nominati “contenuti di Emanuele” creando un custom report che ricalca il report “ufficiale”, dandogli il nome adeguato e aggiungendolo alla dashboard
  • applicare un segmento a più report insieme: una volta applicato un segmento avanzato esso è disponibile nella maggior parte dei report di Google Analytics; ma ovviamente bisogna aprirli uno per uno. Poiché il segmento è applicato anche alla dashboard, questo è un buon modo per vedere il segmento contemporaneamente su più report
  • esportare e inviare per email la bacheca: invece di avere una email schedulata per ogni report, si può scegliere di inviare l’intera dashboard, e avere nell’allegato l’insieme dei pannelli. Se un domani si vuole aggiungere un pannello alla mail, basterà aggiungerlo alla dashboard

Voi come usate la dashboard? conoscevate già questi trucchetti?


Feb 25 2011

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Una conferenza su Google Analytics

autore: Marco Cilia categoria: generale

logo GAUGE2011

Considerando la rapidità con cui Google Analytics cresce, sono stupito che nessuno prima d’ora abbia organizzato una conferenza solo su di esso. La lacuna è appena stata colmata perché è stato annunciato il GAUGE – Google Analytics User Great Event, che si terrà il 17 e 18 marzo a San Francisco nell’ambito del più noto Emetrics.

Mi basta fare quattro nomi – i quattro che compaiono in home page – per farvi capire quanto succulento sia questo evento:

  • Phil Mui: Product Manager di Google Analytics
  • Caleb Whitmore di Analytics Pros
  • Justin Cutroni che recentemente si è spostato a Digital Intelligence dalla più nota EpikOne:
  • Nick Mihailovski, che tutti conosciamo per i suoi video insieme ad Avinash Kaushik, è il leader del team che si occupa di API e tracciamenti avanzati.

Oltre a questi sono presenti altri relatori da tutti i più noti Authorized Consultants (E-nor, VKI studios, Webshare, tutti nomi che prima o poi avrete letto in questo blog). Il costo dell’evento è 495$ al giorno, 895 se si acquistano entrambi, e sono previsti anche voucher per ottenere uno sconto sull’esame da GAIQ.

Phil Mui è accreditato per un breve intervento dal titolo “what’s new with Google Analytics“, subito dopo il keynote di apertura dell’evento. Io incrocio le dita, voi fate altrettanto. Veramente un peccato non poterci essere, saranno due giorni fantastici!


Feb 25 2011

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Segmenti avanzati, report personalizzati o profili-copia?

autore: Marco Cilia categoria: report

Matthew Kilmurry pone questa domanda nel suo sito: ha l’esigenza di tracciare un sito immobiliare in cui ogni immobile è una pagina ma anche una directory che contiene altri contenuti specifici dell’immobile. Tipo

http://bozzuto.com/apartments/communities/77-the-fitzgerald-at-ub-midtown
http://bozzuto.com/apartments/communities/77-the-fitzgerald-at-ub-midtown/features
http://bozzuto.com/apartments/communities/77-the-fitzgerald-at-ub-midtown/media

eccetera…
l’esigenza è quella di analizzare ogni immobile e vedere come performa rispetto agli altri, e l’analisi deve prendere in considerazione le directory nella loro interezza. Poiché chiede aiuto, Joe Texeira gli viene in contro:

Creare dei profili-copia isolerà le visite limitate alle pagine delle sottodirectory, e le comparazioni possono essere fatte dalla schermata di selezione dei profili. Non molto agevole ma fattibile, ancorché scomodo.

Creare un segmento avanzato che corrisponda al nome delle sottodirectory isolerà tutte le visite che includono almeno una pagina di quella sottodirectory: all’atto pratico nei vostri report dei content avrete anche pagine che non sono in quelle directory, poiché i segmenti isolano sempre visite e mai pagine. Inoltre non si possono comparare più di tre segmenti avanzati contemporaneamente (il segmento “tutte le visite” non si può escludere).

Con un report personalizzato si potranno combinare metriche proveniente da differenti report con dimensioni tipiche delle pagine, anche con report drill-down (a più livelli).

La soluzione ottimale è quindi quella di crearsi un custom report con le metriche e le dimensioni che interessano, e di applicarci sopra un segmento avanzato che isoli le visite che hanno visto pagine nelle sottodirectory, visto che si può fare. Bisogna sfruttare al massimo tutte le possibilità che lo strumento ci dà, anche combinandole quando magari a prima vista non ci si penserebbe!


Feb 17 2011

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Quanto mi frutta il contenuto x?

autore: Marco Cilia categoria: report

Un contenuto, di per sé, non genera nessuna revenue. Esistono visite in cui viene effettuato un acquisto, o realizzato un obiettivo, e ovviamente durante quelle visite vengono viste delle pagine, ma non si può discernere quale contenuto generi quanta quota di fatturato.

Per dire, la domanda esatta che mi è stata fatta era “posso sapere quanto ho incassato grazie a questo o quest’altro contenuto?”. No, puoi sicuramente sapere quali contenuti sono stati visti nelle sole visite che hanno portato una conversione (si tratta di un segmento avanzato predefinito: “visite con conversione”) o che hanno avuto una transazione (segmento personalizzato “transazioni maggiori di 0”), ma lo farai in forma aggregata. Volendo puoi usare il report “percorso inverso per l’obiettivo”, ma solo se da TUTTE le pagine si accede direttamente a un GOAL, e non se si tratta di un ecommerce.

Questo perché esiste una relazione 1 a 1 tra VISITA e FATTURATO di quella visita, mentre esiste una relazione 1 a MOLTI tra la VISITA e le PAGINE VISTE. Analogamente, esiste una relazione 1 a 1 tra la SORGENTE e il FATTURATO, e infatti nei report delle sorgenti di traffico esiste sia la scheda e-commerce, in grado di dirvi quanto fatturato si può attribuire a Google piuttosto che a un dato referral, sia la scheda degli obiettivi, mentre nei report dei contenuti queste schede non ci sono. Non possono esserci.


Feb 12 2011

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Un trucco quando condividete segmenti e custom report

autore: Marco Cilia categoria: report

Molto interessante questo trucco segnalato da e-nor.com: quando condividete (tipicamente via email) con un cliente o un amico un segmento avanzato o un custom report, esso viene importato nel primo profilo del primo account, se il destinatario non si preoccupa di specificare che lo vuole ANCHE su altri profili. La procedura infatti crea un generico link, senza specificare il profilo.

Ma Allaedin ha trovato un workaround, si può aggiungere l’ID del profilo come parametro nel link inviato. Quindi:

  1. mentre siete nel profilo in cui avete creato il segmento (che vi ricordo resta sul vostro account e non è visibile al cliente) cliccate su “impostazioni analytics” (oppure dalla panoramica dell’account cliccate “modifica” accanto al profilo desiderato) e prendete nota del ID profilo
  2. create il segmento avanzato e ottenete il link da inviare al cliente: “segmenti avanzati” -> “gestione segmenti avanzati” -> “condividi” -> CTRL + C
  3. aggiungete in fondo a questo link &id= e incollate l’ID profilo di cui al punto 1

In questo modo il segmento o il report personalizzato andranno direttamente nel profilo da voi specificato; alternativamente dovrà essere cura di chi riceve il link “classico” specificare in quali profili vorrà vedere il segmento o il report.