Jan 15 2010

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il futuro della wa è senza javascript?

autore: Marco Cilia categoria: web analytics

Qualche giorno fa mi ero messo a scrivere un post in cui sostanzialmente mi chiedevo quanto potesse essere vera l’affermazione che feci qualche tempo fa in occasione della presentazione del tracciamento dei siti mobile tramite script lato server; mi chiedevo se Google Analytics avrebbe abbandonato del tutto l’uso di javascript. Il post non mi soddisfaceva, e l’ho cestinato, ma oggi mentre riordinavo le bozze ho trovato questo articolo di Paul Legutko, datato settembre 2009: Web analytics without javascript? in cui si dice che la previsione secca “javascript sparirà entro cinque anni” è addirittura di Yahoo.

Ad alcune considerazioni ammetto di non aver pensato, sono interessanti. Vediamole:
– mobile. Ho appena detto che la soluzione di Google per il mobile non usa javascript, ma un pezzo di codice lato server (asp, php, eccetera). E’ vero che il supporto a javascript da parte degli smartphone è in costante ascesa, ma perché un colosso come big G – che pure ha fatto del tracking code javascript di Analytics una colonna portante – non crede in questa tecnologia portata sui cellulari?
– integrazione dei dati. Praticamente tutti i sistemi di tagging “sparano” i dati in un datacenter remoto; che sia Google, Webtrends o Omniture importa poco, perché l’esigenza sempre più sentita oggi è quella di integrare i dati della web analytics con tutti gli altri messi a disposizione dalla Business Intelligence. Allora perché inviare i dati per poi cavarli di nuovo fuori? è un processo poco razionale, se ci pensiamo…
– cookie. L’attenzione sempre maggiore verso la privacy e la sicurezza degli utenti online porta quasi sempre a puntare anche il dito contro i cookie. Secondo l’autore dell’articolo la percentuale di rifiuto dei cookie è tra il 3 e il 7%, a seconda della tipologia di sito preso in considerazione. Addirittura, alcuni software antivirus tracciano come “non pericolosi” i cookie traccianti dei sistemi di web analytics, ma ne consigliano comunque la cancellazione.

In passato si è parlato ogni tanto di Flash come sostituto di javascript, poiché Flash è leggero e presente su quasi tutti i computer che navigano in rete, ma è anche vero che ultimamente si sente dire che Flash morirà a causa di HTML5 (ok, in rete si sente dire di tutto, ma stiamo ragionando abbastanza in astratto…). In uno dei commenti al post viene invece suggerito il packet sniffing lato server, ovvero l’apertura di tutti i pacchetti a livello TCP che vengono inviati dal server ai visitatori del sito, in modo da carpire tutte le informazioni che normalmente vengono affidate allo script di tracciamento. Questa però è una soluzione che non è affatto alla portata di tutti, certamente non semplice quanto copiare e incollare un pezzo di codice in tutte le pagine di un sito.
Sia come sia, ritengo difficile pensare di tornare ai file di log, almeno non nella forma in cui li abbiamo conosciuti (e in qualche caso ancora conosciamo). Cinque anni sono un tempo enorme in informatica, e può darsi che la prossima generazione di sistemi di web analytics utilizzerà una tecnologia che non è stata ancora inventata; il dibattito però è affascinante, ed ancora una volta potenzialmente in grado di ribaltare completamente il settore.


Jan 07 2010

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Il 2010 di Google Analytics

autore: Marco Cilia categoria: generale

Iniziamo questo nuovo anno con un fact check, ossia un controllo di aderenza alla realtà rispetto a cose dette in passato; nello specifico le previsioni fatte da Joe (e in parte da me) in questo post dell’anno scorso:

  • urchin.js sarà eliminato e tutti saranno costretti a migrare a ga.js: SBAGLIATO! sebbene si siano diffuse voci incontrollate, poi messe in riga da Google, e sebbene sia stato introdotto un terzo codice di tracciamento – asincrono – urchin.js è ancora lì, vivo e vegeto, anche se ovviamente è sconsigliato usarlo in nuovi progetti e anzi la migrazione è consigliata per poter godere appieno delle funzionalità più avanzate
  • Google Website Optimizer sarà integrato dentro a GA: SBAGLIATO! GWO è ancora un prodotto stand-alone. Continuo comunque a ritenere sensato che la sua fine naturale sia dentro a GA.
  • Saranno aggiunte nuove sezioni di report, come “blog”, “social media” o “mobile”: SBAGLIATO PER 2/3 nessuna sezione blog e nessuna sezione dedicata esclusivamente ai social network (e di conseguenza nessuna nuova funzione per il controllo di questi referrer, come avevo pronosticato). E’ stata invece aggiunta – anche se io ancora non la vedo – la sezione mobile, figlia del nuovo codice di tracciamento server-side per le versioni mobili dei siti.
  • Sarà aggiunta una sezione di path analysis: SBAGLIATO!; tutto invariato in questa sezione, che non viene toccata ormai da tempo immemore.
  • La sezione di report subirà una pesante ristrutturazione: SBAGLIATO!, anche qui non è stato toccato niente
  • (da Marco Cilia) integrazione Feedburner-GA: CORRETTO! Non è proprio come me la immaginavo, ma è un discreto passo avanti che permette di comprendere meglio quel che accade ai nostri feed RSS
  • (da Francesco Gori) sistemazione dell’overlay: SBAGLIATO! L’overlay del sito è sempre – inutile – uguale.

Cosa non è stato predetto: è sempre difficile puntare sul futuro, ma davvero qualcuno un anno fa avrebbe immaginato l’integrazione con Adsense, le API pubbliche, le tabelle pivot e le dimensioni secondarie, nuovi tipi di goal, variabili personalizzate multiple, Analytics Intelligence e lo script asincrono, tanto per citare solo le più eclatante delle novità del 2009, riassunte in questo post di Google?

Previsioni per il 2010: nessun blogger nella cerchia delle mie letture si è azzardato a fare previsioni sul 2010 di Google Analytics, perché in effetti il 2009 è stato spiazzante. Ma potrei in qualche modo esimermi?

  • GA sarà quasi in real-time: sono convinto che a causa della mole di dati e dell’infrastruttura del sistema, Google Analytics non potrà mai essere un sistema veramente in tempo reale, ma credo che nel 2010 Google abbasserà un po’ la soglia delle tre ore che adesso ci separa da quel traguardo. Fermo restando il fatto che un “fix” correttivo al giorno andrà fatto, penso che un’ora di ritardo sia alla sua portata.
  • più API per tutti/o: Google proseguirà lo sviluppo accelerato delle API, che presto saranno in grado di replicare completamente tutti i dati che ora vediamo nell’interfaccia classica. Entro la fine del 2010 ogni nuovo annuncio di funzionalità sarà accompagnato dalla frase “… e naturalmente tutto questo è da subito disponibile anche tramite le API
  • dimensioni/metriche personalizzate: verrà data la possibilità di utilizzare dimensioni e metriche impostate secondo le nostre esigenze, o calcolate a partire da altre già esistenti. E’ chiaro che la mezza pagina vista non ha nessun senso per la maggior parte di noi, ma in questo campo non c’è mai limite alla fantasia e alle esigenze, per cui è una possibilità da non sottovalutare. Se utilizzata con criterio – sempre che la introducano davvero – questa sarà una possibilità assolutamente esplosiva!

E voi? fatemi sentire le vostre previsioni!


Dec 15 2009

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Url shortener da Google. Chissà perché?

autore: Marco Cilia categoria: generale

Non faccio nessuna fatica a immaginare perché Google abbia lanciato oggi un servizio di URL shortening (goo.gl), cioè un servizio che tramuta indirizzi di pagine molto lunghi in piccoli e snelli link da incollare dentro a email, twit, social network e affini…

Lo ha fatto perché alcuni dei servizi più popolari, ad esempio bit.ly, forniscono statistiche sulla provenienza geografica dei click, sull’andamento temporale degli stessi, sul referrer che li ha generati (nel caso in cui qualcun altro incolli il “vostro” url accorciato in altri posti).
E dove ci sono statistiche, presto o tardi arriva Google Analytics. Al momento il servizio è disponibile per la toolbar di Google, ma a mio avviso è molto probabile che in futuro esso sarà disponibile anche attraverso un’interfaccia web, e che si preoccuperà di incapsulare anche i parametri necessari a tracciare automaticamente quei link come campagne di GA, esattamente come fa adesso Feedburner.

Un altro tassello prende la direzione del tracciamento con Google Anlaytics…


Oct 19 2009

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Local Business Center Analytics

autore: Marco Cilia categoria: generale

In passato abbiamo più e più volte parlato del Google Analytics del futuro, di quella che ormai abbiamo iniziato un po’ tutti a chiamare Business Platform. Un altro possibile passo in questa direzione è quello che da circa un mese ha coinvolto Google Local Business Center, ora in grado di fornire informazioni sul numero di visualizzazioni delle proprie schede e sul numero di interazioni che i navigatori hanno effettuato.

Uno screenshot lo fornisce Websharedesign.com
local business dashboard

Ora non è che ogni volta che si vede un grafico “a forma di Google Analytics” si debba pensare ad una integrazione, ma se ci pensiamo il Business Center si presta bene: si tratta di pagine nei server di Google su cui transitano utenti potenzialmente molto interessati alla nostra attività, esattamente come AdWords. Poter aggiungere all’informazione “x visitatori sono arrivati sul mio sito da quelle pagine” anche la situazione precedente, ovvero “x*5 visitatori hanno VISUALIZZATO la mia scheda” ci dà una visione completamente nuova della cosa. Naturalmente la speranza è che anche questo pannello venga poi assorbito da Google Analytics. Se è vero che la ricerca locale ha e avrà sempre più importanza, questa dashboard sarà sempre più importante per la nostra attività.

Sempre a proposito di novità, un paio di fonti mi dicono che domani – martedì 22 ottobre – potrebbero esserci interessanti annunci da parte del team di Google Analytics. Naturalmente aspettiamo fiduciosi e curiosi 🙂


Oct 08 2009

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Le vostre mappe miglioreranno, probabilmente

autore: Marco Cilia categoria: report

Ciclicamente sento qualcuno lamentarsi della scarsità delle informazioni sull’overlay geografico dei visitatori in Google Analytics. Qualcosa del tipo: “ma come, in America hanno il dettaglio per Stato, e noi non possiamo avere quello per Regione?”.
Il problema, va da sé, non è tanto che Google non ha le mappe delle Regioni nella cartina che usa per l’overlay, quanto che la precisione dei dati sulla provenienza dei visitatori non è poi così affidabile come potrebbe sembrare a prima vista, anche migliora col passare del tempo. Ne avevamo parlato nel mio vecchio post sull’affidabilità della geolocalizzazione dei visitatori.

La dimostrazione è in queste schermate. Questa è presa da Google Flu Trends, il sito che monitora l’andamento stagionale dell’influenza in vari paesi (nello screenshot, la Francia)

mappa delle regioni Francesi

E questa è presa dall’equivalente dettaglio di Google Analytics:

mappa della Francia

Certo, aggregare le notizie sui casi di influenza deve essere indubbiamente più semplice, e inoltre viene fatto centralmente e poi diffuso, mentre i dati di provenienza dei visitatori sono unici e differenti da sito a sito, ma la mia opinione è che prima o poi avremo un dettaglio maggiore anche su Analytics. Magari sarà solo la somma delle equivalenti città contenute nella regione, e sarà sempre un dato da prendere con le molle, ma le nostre mappe di overlay miglioreranno, ne sono quasi certo…


Jul 27 2009

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Uno sguardo veloce alle tabelle pivot

autore: Marco Cilia categoria: report

Come forse ricorderete, il 7 maggio Google ha annunciato il graduale rilascio della funzionalità di pivot table all’interno dell’interfaccia di Analytics. Il sottoscritto purtroppo non ha ancora avuto accesso, ma Stéphane Hamel invece si, e ha scritto un piccolo post con alcune riflessioni:

Stéphan giudica positivamente l’introduzione delle tabelle pivot, di cui potete vedere un esempio reale sul suo post, in specialm modo se sommate all’uso di segmenti personalizzati. Dopo si lancia nel classico desiderata, immancabile quando si tratta di apportare miglioramenti ad un prodotto che, diciamolo, fa passi da gigante in relativamente poco tempo.
Il primo punto è che a sempre più persone inizia a stare stretto il modello corrente di attribuzione dei dati al visitatore, è un problema che abbiamo già affrontato quando vi ho detto che usando la funzione _setVar() si può dare un solo valore ad ogni visitatore e che qualcuno aggira questo problema con soluzioni fantasiose. Sia io che Stéphan speriamo che presto questo limite possa essere innalzato e che si possano etichettare i visitatori in più segmenti personalizzati.
Usare le API per importare dati: sarebbe veramente fantastico, e forse sposterebbe il luogo di analisi dentro a Google Analytics, ribaltando il senso delle attuali export API. Tra l’altro se è vero che (l’unico?) interesse di Google in Analytics è quello di collezionare dati, permettere agli utenti di immettere dati direttamente dentro a GA sarebbe un’evoluzione naturale dello strumento.
Addons: l’ultimo punto toccato riguarda la creazione di un catalogo ordinato e approvato da Google di “aggiunte” possibili per Google Analytics, sulla falsariga del Mozilla Addons; questo sarebbe bellissimo e farebbe risparmiare un sacco di tempo agli utenti, ma secondo me genererebbe parecchia confusione. Restando all’esempio del post, un sistema automatizzato per tracciare link e download installato “lato interfaccia di GA” comporterebbe quantomeno un leggero cambio del codice da includere nelle pagine, che risulterebbe differente da quello di altri utenti e generreebbe – credo – caos.


May 20 2009

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Sempre più profumo di Business Platform

autore: Marco Cilia categoria: generale

Chi ormai mi segue da un po’ ha già sentito parlare di Google Business Platform, ovvero del famigerato (e auspicato) centro di controllo e monitoraggio globale delle attività su Google, che secondo me e alcune altre persone dovrebbe basarsi su Google Analytics.

Oggi è apparso un post sul blog di Youtube dedicato ai clienti business, che annuncia che stanno integrando Google Analytics sulle pagine dei canali dedicati al brand, e che questo consentirà di analizzare le performance del canale come se esso facesse effettivamente parte del sito corporate. Questo, unito all’analisi tramite Youtube Insights, porterà ad una serie tutta nuova di ragionamenti e confronti di dati.

Direi che la notizia non necessita di ulteriori commenti. Il Google Business Platform di fatto esiste già, ed è sempre meno sparpagliato tra i servizi della grande G. Si inizia a intravedere qualcosa di succulento all’orizzonte 🙂


May 07 2009

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Novità di maggio in GA

autore: Marco Cilia categoria: report

Ormai il team di Google Analytics ci ha abituati alle novità annunciate direttamente durante le conferenze: ieri all’ Emetrics di San Jose ne sono state annunciate quattro, che vedremo prossimamente nei nostri report (dicono qualche settimana):

  1. dimensione secondaria: a fianco al menu a tendina “dimensione” apparirà un’altra tendina che ci permetterà di specificare una seconda dimensione e avere per ogni riga del report una combinazione dimensione1-dimensione2. Per esempio nel report keyword, la combinazione di dimensioni keyword-città produrrà per ogni riga qualcosa come “voli low cost – roma”, “voli low cost – milano”, “volare risparmiando – roma”, “voli low cost – firenze” e così via… (e a questo punto immagino che finalmente aumenteranno il limite di righe esportabili – senza trucchi – giacché è facile saturare 500 righe con pochi dati)
  2. pivoting (non ho idea di come lo tradurranno, quindi per ora lo indico letteralmente): il pulsante “pivot view” permetterà di aggiungere, ad esempio, colonne con i vari motori di ricerca nel report keyword, e di mostrare per ognuno di essi una serie di dati. In pratica aggiunge metriche specifiche e non generali ai report. Detto così magari non è proprio chiarissimo, infatti Google ha preparato un video per queste due feature nuove

  3. condivisione di segmenti avanzati e rapporti personalizzati: finalmente si potranno condividere sia i segmenti avanzti che i custom report, semplicemente inviando un URL (come ad esempio si fa con qualsiasi Google Map). Niente più lunghe telefonate o email per spiegare quali dimensioni e metriche inserire e quali espressioni regolari sono necessarie
  4. selezione dei profili ove applicare segmenti avanzati e custom report: invece di avere un segmento avanzato uguale per tutti i profili, sarà possibile specificare a quali profili essi saranno applicati, analogamente a quanto già adesso avviene con i filtri.

Si tratta di novità di rilievo, che facilitano ancora il lavoro e chi usa GA tutti i giorni per la propria attività. Le novità relative alla condivisione invece aiutano chi come me gestisce gli account dei clienti e velocizza il processo di creazione e applicazione definitiva delle modifiche.

Cosa invece continua a mancare, secondo me? la possibilità di fare filtri “al volo” sulle righe dei report, basandosi sulle colonne. Ovvero, voglio vedere le keyword in ordine di percentuale di conversione, ma solo quelle con almeno 10 visite, altrimenti è ovvio che quelle con una visita e una conversione (100% conversation rate) occuperanno le prime posizioni.


May 06 2009

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Analytics in Ad Planner: verso la Business Platform

autore: Marco Cilia categoria: generale

Ad Planner Publisher Center è lo strumento che Google mette a disposizione dei publisher per pianificare le proprie campagne pubblicitarie ed effettuare ricerche in ambito pubblicitario, in modo da identificare meglio quali siano i siti su cui conviene investire in advertising. E’ uno strumento gratuito per tutti i possessori di un Google Account, e fino a ieri i dati sul traffico mostrati erano “stimati”, ovvero non erano precisi fino alla singola unità ma bensì basati su un modello congruente elaborato da Google stessa che comunque teneva conto dei dati reali in suo possesso.

Da ieri invece chi lo volesse può esporre i propri dati di Google Analytcs in Ad Planner: per farlo è sufficiente andare nelle impostazioni dell’account di GA e selezionare almeno l’opzione “Condividi i miei dati Google Analytics… Solo con altri prodotti Google“, dopodiché andare nel publisher center di Ad Planner e selezionare quali dati importare da Google Analytics.

Dal punto di vista della grande visione del Google Business Platform, la direzione dei dati è inversa; noi immaginiamo che Google Analytics sarà il centro di tutto, ma in effetti non è detto che sia così. Dal punto di vista della realizzazione del “super centro di controllo” della nostra attività su google, invece, è un ulteriore passo avanti nella direzione che ormai mi sembra imboccata a tutta velocità.


Apr 19 2009

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Il futuro di GA è integrazione

autore: Marco Cilia categoria: generale

Brian Clifton ha scritto un interessante post sulla storia di Google Analytics, da quando esiste Urchin ai giorni nostri, passando per il lancio (disastroso sotto certi punti di vista) di novembre 2005 e per quelle che ha chiamato le fasi due e tre del progetto, ovvero la nuova interfaccia e il lancio delle funzioni enterprise. Se avete dieci minuti, è una lettura interessante.

Ma la parte che più stuzzica la nostra fantasia è la cosiddetta “fase quattro”, che molti sognano e io stesso in passato ho preconizzato, ovvero la fase dall’integrazione totale di Google Analytics con il resto dei servizi Google. L’elenco delle possibili integrazioni secondo Clifton va addirittura al di là delle mie più spinte previsioni, includendo

Website Optimiser, YouTube, AdSense, Google Trends/Insights, Feedburner, Gmail, Google Docs, Widgets/iGoogle, Google Alerts, Google Groups

Alcune di queste sono già possibili oggi (website optimizer, google docs) ma sono abbastanza semplici; Clifton in realtà parla di una piattaforma integrata dalla quale è possibile gestire e analizzare tutto il nostro insieme di attività con Google. In passato lo abbiamo chiamato Google Business Platform, e sebbene quelle di Clifton siano solo congetture non ufficiali, sapere che in passato è stato il direttore dell’area Europa, Asia e Medio Oriente non può che farci ben sperare sull’effettiva fattibilità di un progetto così ambizioso. Ovviamente lo sforzo per arrivare a un risultato simile sarà enorme – e infatti lui ipotizza “dal 2010 in poi” – ma la posta in gioco è enorme e voi tutti siete in grado di immaginare cosa questo potrebbe comportare per le nostre attività online!